Angelo Izzo: differenze tra le versioni

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Trentacinque
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[[File:Gianni Guido - Angelo Izzo.png|thumb|[[Gianni Guido]] (a sinistra) e Angelo Izzo durante il processo per il [[massacro del Circeo]]]]
 
Il 29 settembre 1975 Izzo, Guido e Ghira si incontrarono alle 16 con Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, due ragazze (di 17 e 19 anni rispettivamente) conosciute qualche giorno prima tramite un amico comune risultato poi estraneo ai fatti. Le due furono invitate al Circeo, nella villa di Ghira, in località "Punta Rossa": una volta a destinazione furono violentate, drogate, seviziate e massacrate per un totale di trentacinquetrentasei ore; Lopez fu infine portata nel bagno del primo piano della villa, dove fu picchiata e annegata nella vasca da bagno, mentre Colasanti fu quasi strangolata con una cintura e picchiata selvaggiamente.
 
Le due, credute morte entrambe dai tre aggressori, furono poi nascoste nel bagagliaio dell'auto del padre di Guido, che i tre parcheggiarono in viale Pola, prima di recarsi a cenare. I lamenti della Colasanti, sopravvissuta alle violenze, attirarono l'attenzione di un metronotte che diede l'allarme: Izzo e Guido furono arrestati entro poche ore, mentre Ghira si diede alla latitanza; il 29 luglio 1976 tutti e tre furono condannati in primo grado all'[[ergastolo]]. La condanna fu confermata anche nei successivi gradi di giudizio per Izzo e Ghira, mentre a Guido furono riconosciute le [[Attenuante|attenuanti generiche]] in appello riducendo così la pena a trent'anni.<ref name="Corriere1" />