Bill Clinton: differenze tra le versioni

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L'allora presidente [[George H. W. Bush]] era ritenuto il favorito per le elezioni e durante la [[guerra del Golfo]] aveva goduto di circa l'80% dei consensi. Tuttavia, nonostante in campagna elettorale avesse ripetutamente promesso di non farlo, approvò un aumento delle tasse in seguito ad un accordo con i democratici per ridurre il deficit. La promessa disattesa provocò un grande malcontento e Clinton lo sfruttò in campagna elettorale condannando ripetutamente Bush per aver fatto promesse che non poteva mantenere<ref name="The Choice"/>: al momento delle elezioni l'indice di gradimento di Bush era sceso al 40%.<ref name="The Choice"/><ref>{{Cita news |titolo=How the Presidents Stack Up: A look at U.S. presidents' job-approval ratings |pubblicazione=The Wall Street Journal |anno=2006 |url=https://online.wsj.com/public/resources/documents/info-presapp0605-31.html |accesso=30 ottobre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081025015927/http://online.wsj.com/public/resources/documents/info-presapp0605-31.html |dataarchivio=25 ottobre 2008 |lingua=en|urlmorto=no }}</ref> Inoltre, mentre in precedenza i conservatori erano uniti nella lotta al [[comunismo]], con la fine della [[guerra fredda]] e la [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]], il partito mancava di unità.
 
Alla Convention Repubblicana del 1992 [[Pat Buchanan]] e [[Pat Robertson]] chiesero di focalizzare l'attenzione del partito su tematiche religiose cristiane e lo stesso Presidente Bush accusò i Democraticidemocratici di escludere [[Dio]] dal loro partito; come conseguenza, molti moderati del partito si sentirono allontanati.<ref>{{Cita web|cognome=Le Beau|nome=Bryan|titolo=The Political Mobilization of the New Christian Right|editore=Creighton University|url=http://are.as.wvu.edu/lebeau1.htm|accesso=1º dicembre 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061206022453/http://are.as.wvu.edu/lebeau1.htm|dataarchivio=6 dicembre 2006|lingua=en}}</ref> Al contrario, Clinton puntò sul suo essere un moderato ''Nuovo democratico'', posizione che gli permetteva di ottenere consensi anche dai Repubblicanirepubblicani; tuttavia, questa sua posizione politica gli portò anche le critiche e il sospetto della fazione più liberale del partito.<ref>{{Cita news|cognome=Walker |nome=Martin |titolo=Tough love child of Kennedy |url=http://www.guardian.co.uk/world/1992/jan/06/usa.martinwalker |accesso=12 ottobre 2007 |città=Londra|pubblicazione=The Guardian | data=6 gennaio 1992}}</ref> A seguito di tutto ciò, [[Reagan Democrat|molti democratici]] che avevano sostenuto [[Ronald Reagan]] e Bush nelle precedenti elezioni si schierarono dalla parte di Clinton<ref name=BBConthisday>{{Cita news |titolo=On this day (November 4) in 1992: Clinton beats Bush to the White House |editore=BBC News |url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/november/4/newsid_3659000/3659498.stm |accesso=31 ottobre 2008 |data=4 novembre 1992 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081218141055/http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/november/4/newsid_3659000/3659498.stm |dataarchivio=18 dicembre 2008 |lingua=en |urlmorto=no }}</ref>: quest'ultimo e [[Al Gore]], il suo candidato per la vicepresidenza, durante le ultime settimane di campagna viaggiarono per l'intero paese, consolidando la propria posizione e promettendo un "nuovo inizio".<ref name=BBConthisday />
 
Clinton vinse le elezioni con il 43% dei voti, sconfiggendo il presidentePresidente Bush (fermo al 37% dei consensi) e il miliardario [[populismo|populista]] [[Ross Perot]] (19% dei voti), che si candidò come indipendente: una parte significativa del successo di Clinton fu dovuta al rapido declino di Bush nell'opinione pubblica.<ref name=BBConthisday /> L'elezione di Clinton mise fine a 12 anni di presidenza repubblicana, a conclusione di un periodo in cui avevano governato i Repubblicanirepubblicani per 20 anni su 24:
le elezioni diedero ai democratici il pieno controllo anche del [[Congresso degli Stati Uniti|Congresso]].<ref name="whitehouse.gov bio" /><ref>{{Cita web |url=http://www.senate.gov/pagelayout/history/one_item_and_teasers/partydiv.htm |titolo=Party Division in the Senate, 1789 – present |editore=United States Senate |accesso=30 agosto 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110718045714/http://www.senate.gov/pagelayout/history/one_item_and_teasers/partydiv.htm |dataarchivio=18 luglio 2011 |lingua=en |urlmorto=no }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://artandhistory.house.gov/house_history/ |titolo=House History |editore=United States House of Representatives |accesso=30 agosto 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111026183800/http://artandhistory.house.gov/house_history/ |dataarchivio=26 ottobre 2011 }}</ref>