Apparato paramilitare del PCI: differenze tra le versioni

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Poi aggiunse che i capi della Vigilanza «erano i dirigenti dell'ufficio organizzazione, diretto fino al [[1955]] da [[Pietro Secchia]], vicesegretario generale del partito e fautore della lotta armata. Con lui c'erano ex partigiani di grande esperienza militare e clandestina come suo fratello [[Matteo Secchia|Matteo]]». Cocchi elencò alcune personalità locali: l'elenco finiva con [[Pietro Verga]], «uno dei vice di Secchia, e [[Giulio Seniga]], ex partigiano della [[Val d'Ossola]], braccio destro di Secchia». L'anno in cui ci si avvicinò di più ad imbracciare le armi fu il 1948, non solo per le elezioni politiche, ma anche per l'attentato a Togliatti. [I capi del partito] «Volevano avere la capacità di difendersi militarmente senza che gli avversari lo sapessero».
 
«L'Europeo» però faceva notare come, «nonostante l'assoluta segretezza, il controspionaggio UsaUSA aveva intuito l'esistenza dell'organizzazione». «Le corrispondenze riservate inviate nel [[1950]] al Dipartimento di Stato da due agenti che operavano in Italia dicevano che l'armata clandestina del PCI era forte di 75 mila uomini, i quali si addestravano sull'[[Appennino tosco-emiliano]]». «Un rapporto del Ministero dell'Interno denuncia che negli anni tra il [[1955]] e il [[1965]] vennero ritrovati casualmente 73 cannoni, 319 mortai, 3.500 mitra, 3.700 pistole, 250 mila bombe a mano, molti chili di esplosivi di ogni tipo e ben 109 radiotrasmittenti». A cosa servissero le radiotrasmittenti, lo spiega ancora Siro Cocchi: servivano per comunicare di nascosto con i compagni rifugiati a Praga, cui venivano chiesti «aiuti e consigli per addestrare e tenere in efficienza la macchina militare della Vigilanza rivoluzionaria». Cocchi stesso trasportò per anni con la sua automobile un membro della Vigilanza da [[Firenze]] fino al [[Passo della Futa]], il punto da cui lanciava i segnali radio diretti in [[Cecoslovacchia]].
 
Nel numero successivo, uscito il 7 giugno 1991, giunsero nuove rivelazioni relative agli ultimi anni dell'organizzazione paramilitare del PCI<ref>{{Cita news|autore=«Cicikov»|titolo=La lunga notte della Gladio rossa|pubblicazione=[[L'Europeo]]|numero=23|data=7 giugno 1991|cid=Cicikov}}</ref>: