Linee di Nazca: differenze tra le versioni

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Il primo studio serio su questi disegni è dovuto all'équipe di [[archeologo|archeologi]] [[Markus Reindel]] (della "Commissione per le culture non-europee" dell'[[Istituto Archeologico Tedesco]]) e [[Johnny Isla]] (dell'[[Istituto Andino di Ricerche Archeologiche]]).
 
Essi hanno documentato e scavato più di 650 giacimenti e sono riusciti a tracciare la storia della cultura che tracciò questi disegni, oltre a darglidar loro un senso, e giunsero alla conclusione che le linee hanno a che vedere molto più probabilmente con rituali collegati all'acqua, piuttosto che con concetti astronomici. L'approvvigionamento idrico, infatti, giocò un ruolo importante in tutta la regione.<ref>Curry, 2009</ref>
 
Gli scavi hanno inoltre portato alla luce piccole cavità presso i geoglifi nelle quali furono trovate offerte religiose di prodotti agricoli e animali, soprattutto marini. I disegni formavano un paesaggio rituale il cui fine era quello di procurare l'acqua. Inoltre furono trovati paletti, corde e studi di figure. Di questi elementi tanto semplici si servirono gli antichi Nazca per tracciare i loro disegni.