Bozza:Paiva Couceiro: differenze tra le versioni

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=== Infanzia ===
Nato a [[Lisbona]] il 30 dicembre 1861, era figlio di José Joaquim de Paiva Cabral Couceiro, ingegnere di rilievo nell’[[Exército Português|Esercito Portoghese]], e di Helena Isabel Teresa Mitchell, [[Protestantesimo|protestante]] [[Irlandesi|irlandese]] convertitasi al [[Chiesa cattolica|cattolicesimo]] [[Cattolicesimo intransigente|tradizionalista]] (dopo essere stata educata in un convento in [[Secondo Impero francese|Francia]]). Dopo la morte del padre vedovo, la ventenne Helena Mitchell lavorò per un periodo a [[Madrid]], prima di stabilirsi in [[Regno del Portogallo|Portogallo]] come governante dei figli del [[Visconte]] dodi Torrão. Fu in qualità di istitutrice che conobbe l’ingegnere José Couceiro, che poi sposò, dando alla luce due figlie, Carolina e Conceição, e il loro unico figlio maschio, Henrique. Il giovane Henrique fu cresciuto in un ambiente severo e autoritario, dove si teneva lontano dalla [[Letteratura di consumo|letteratura popolare]], non frequentava il teatro, partecipava quotidianamente alla [[messa]] e leggeva ogni giorno l'''[[Imitazione di Cristo]]'', in preparazione al “sacrificio supremo”. Helena Mitchell instillò nel figlio uno [[Zelota|zelo]] religioso e una disciplina militare; all’età di 11 anni gli regalò un libro sulla storia delle [[Crociata|Crociate]], ''[[Ivanhoe]]'', e lui lesse e rilesse una copia del ''[[Don Chisciotte della Mancia|Don Chisciotte]]'', coltivando l’etica del [[Cavalleria medievale|cavaliere medievale]]: austerità, valore, astinenza, servizio a [[Dio]] e alla patria<ref name=":0">Valente, Vasco Paulido (2010). ''"Henrique Paiva Couceiro – um colonialista e um conservador"''. ''Análise Social''. XXXVI (160). Lisbon: Instituto de Ciências Sociais: 767–802.</ref>.
 
=== Accademia militare ===
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=== Campagna in Angola (1889-1891) ===
Paiva Couceiro arrivò a [[Luanda]], in [[Africa Occidentale Portoghese|Angola]], il 1º settembre 1889 e fu immediatamente nominato comandante dello Squadrone di Cavalleria Irregolare nel villaggio di [[Humpata]] (originariamente creato da Artur de Paiva per combattere bande di guerriglieri nella pianura di [[Moçâmedes]]). Non rimase a lungo in questo avamposto: pare fosse insoddisfatto dei suoi subordinati, dei loro metodi e del basso livello di disciplina, ma riuscì comunque a impiegarli in una campagna per il recupero di bestiame rubato, evitando di ricorrere ai mercenari boeri locali, come era consuetudine. Nel gennaio 1890 si trovavarecò nel villaggio di Belmonte, nel Bié, impegnato in una missione che lo portò lungo il fiume [[Cuando]], fino a [[Kuito Kuanavale|Cuito]] e poi a Lialui, lungo lo [[Zambesi]] — un viaggio di migliaia di chilometri attraverso la savana — per negoziare con Lewanika,il capo della tribù Barotze. L’espansione della presenza portoghese nell’entroterra angolano faceva parte del tentativo dell’amministrazione coloniale di attuare la cosiddetta ''Carta Rosa'', mirata a esplorare e consolidare il dominio sui popoli dell’[[Africa centrale]]. Dopo una fase di resistenza, l’amministrazione portoghese avviò una campagna militare per pacificare i gruppi che avevano respinto i primi gesti di amicizia e doni simbolici — processo al quale Couceiro partecipò con energia. Per ottenere il riconoscimento della sovranità portoghese da parte del capo tribale, Couceiro portò con sé una tunica e una spada da colonnello, tessuti, oro, velluti, casse di vino [[Porto (vino)|Porto]] e armi, che avrebbero dovuto essere consegnati in 300 casse. Tuttavia, il progetto fu annullato dal governatore coloniale dell’Angola. Ciò fu una conseguenza dell'[[Ultimatumultimatum britannico del 1890]], che spazzò via ogni residua illusione imperiale portoghese di sovranità nell’Africa centro-meridionale, rendendo il viaggio pericoloso e inutile. Per dispetto, Couceiro abbandonò l’uso del cognome “Mitchell”<ref name=":0" />.
 
DopoA laVila morteTeixeira dida Silva Porto, Couceiro costruì un avamposto e leintimidì la tribù locale, timorosa che si stesse erigendo un forte nella zona. Le sue truppe si stabilirono temporaneamente a Belmonte, ma circondati dalle forze del capo di Bié, furono costretti a ritirarsi a [[Bailundo]]. Dopo aver sostato lungo la strada per Cambane, ricevette ordini dal Governatore Generalegovernatore Guilherme de Brito Capelo di seguire il ramo angolano del fiume [[Okavango]] fino a Mucusso (un viaggio di 2.600 km attraverso terre inesplorate), per verificarne la navigabilità e affermare la sovranità portoghese, minacciata dalle forze britanniche. La carovana partì il 30 aprile 1890 e comprendeva un interprete, dieci10 soldati [[mozambicani]] e 90 assistenti, che attraversarono territori abitati da 16 capi tribali con culture diverse e in ambienti mai visitati prima dadagli europei. Il viaggio terminò il 30 luglio 1890 nel villaggio del capo della tribù Mucusso. Tuttavia, deciseroDecisero di proseguire l’esplorazione fino alle isole di Gomar, a 65 chilometri di distanza, e tornarono via fiume fino al Forte di Princesa Amélia, nel Bié, dove giunsero il 14 ottobre successivo1890, dopo cinque mesi. Per questa spedizione, Couceiro ricevette il titolo di Cavaliere dell’[[Ordine della Torre e della spada|Ordine della Torre e della Spada]] il 18 dicembre 1890<ref name=":0" />.
Nel frattempo, visitò Vila Teixeira da Silva, avamposto coloniale a Bailundo, sede di due missioni protestanti (una inglese e una americana) e dimora dell’esploratore portoghese António da Silva Porto. Giunto con 40 soldati pesantemente armati provenienti dal Mozambico, Couceiro costruì un avamposto e intimidì la tribù locale, timorosa che si stesse erigendo un forte nella zona. Dopo un certo tempo, non convinto dalle sue motivazioni e consapevole dell’ostilità tra Inghilterra e Portogallo, il capo Dunduma gli inviò un ultimatum. Silva Porto, conoscitore delle tribù locali, cercò di mediare per disinnescare le tensioni. Tuttavia, il fallimento personale nel risolvere il conflitto, il senso di perdita di dignità e onore derivante dal confronto con il capo tribale, e il generale pessimismo legato all’Ultimatum britannico, spinsero Silva Porto ad avvolgersi nella bandiera portoghese e tentare il suicidio facendo esplodere diversi barili di polvere da sparo<ref name=":0" />.
 
Tornato a Bié, si unì allo Squadrone di Cavalleria Irregolare di Artur de Paiva per una spedizione punitiva volta ad arrestare il capo Dunduma (o N’Dunduma), che sei mesi prima gli aveva lanciato l’ultimatum. Artur Paiva portò con sé 300 indigeni, 70 mercenari [[boeri]], volontari portoghesi e un gruppo di ausiliari composto da [[Zulu]] e [[Damara]]. Dopo 30 giorni di bombardamenti e attacchi, durante i quali Couceiro annotò che fu imposta la giustizia portoghese, i Barotze consegnarono il loro capo. Terminata l’operazione, gli fu affidata la sottomissione della regione di Caranganja e l’esplorazione dei giacimenti di sale lungo la sponda orientale del fiume Cuanza, da cui produsse dettagliati rapporti sulla spedizione. Al termine della campagna, tornò a Belmonte con la febbre. A causa delle sue condizioni,e il 17 febbraio 1891 il [[Ministero della marina (disambigua)|MinistroMinistero della Marina]] revocò la sua commissione emissione, ordinòordinandone il rientro a Lisbona. In segno di riconoscenza, gli abitanti della regione Belmonte-Cuito-Benguela gli donarono una replica tempestata di diamanti della sua onorificenza dell’Ordine della Torre e della Spada. Ricevuto a Lisbona, fu celebrato per le sue attività militari e per l’apertura dell’entroterra angolano, ricevendo il titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine della Torre e della Spada il 29 maggio 1891<ref name=":0" />.
Dopo la morte di Silva Porto, Couceiro e le sue truppe si stabilirono temporaneamente a Belmonte, ma circondati dalle forze del capo di Bié, furono costretti a ritirarsi a Bailundo. Dopo aver sostato lungo la strada per Cambane, ricevette ordini dal Governatore Generale Guilherme de Brito Capelo di seguire il ramo angolano del fiume [[Okavango]] fino a Mucusso (un viaggio di 2.600 km attraverso terre inesplorate), per verificarne la navigabilità e affermare la sovranità portoghese, minacciata dalle forze britanniche. La carovana partì il 30 aprile 1890 e comprendeva un interprete, dieci soldati [[mozambicani]] e 90 assistenti, che attraversarono territori abitati da 16 capi tribali con culture diverse e in ambienti mai visitati prima da europei. Il viaggio terminò il 30 luglio 1890 nel villaggio del capo della tribù Mucusso. Tuttavia, decisero di proseguire l’esplorazione fino alle isole di Gomar, a 65 chilometri di distanza, e tornarono via fiume fino al Forte di Princesa Amélia, nel Bié, dove giunsero il 14 ottobre successivo, dopo cinque mesi. Per questa spedizione, Couceiro ricevette il titolo di Cavaliere dell’[[Ordine della Torre e della spada|Ordine della Torre e della Spada]] il 18 dicembre 1890<ref name=":0" />.
 
Tornato a Bié, si unì allo Squadrone di Cavalleria Irregolare di Artur de Paiva per una spedizione punitiva volta ad arrestare il capo Dunduma (o N’Dunduma), che sei mesi prima gli aveva lanciato l’ultimatum. Artur Paiva portò con sé 300 indigeni, 70 mercenari [[boeri]], volontari portoghesi e un gruppo di ausiliari composto da [[Zulu]] e [[Damara]]. Dopo 30 giorni di bombardamenti e attacchi, durante i quali Couceiro annotò che fu imposta la giustizia portoghese, i Barotze consegnarono il loro capo. Terminata l’operazione, gli fu affidata la sottomissione della regione di Caranganja e l’esplorazione dei giacimenti di sale lungo la sponda orientale del fiume Cuanza, da cui produsse dettagliati rapporti sulla spedizione. Al termine della campagna, tornò a Belmonte con la febbre. A causa delle sue condizioni, il 17 febbraio 1891 il [[Ministero della marina (disambigua)|Ministro della Marina]] revocò la sua commissione e ordinò il rientro a Lisbona. In segno di riconoscenza, gli abitanti della regione Belmonte-Cuito-Benguela gli donarono una replica tempestata di diamanti della sua onorificenza dell’Ordine della Torre e Spada. Ricevuto a Lisbona, fu celebrato per le sue attività militari e per l’apertura dell’entroterra angolano, ricevendo il titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine della Torre e Spada il 29 maggio 1891<ref name=":0" />.
 
=== Campagna in Mozambico (1894-1896) ===