Angelo: differenze tra le versioni

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Attestato nel [[dialetto miceneo]] nel [[XIV secolo a.C.|XIV]]/[[XII secolo a.C.]] come ''akero'', con il significato di ''inviato'', ''messaggero'', e reso con il termine ''[[demone|daimon]]'' nelle prime traduzioni greche di testi giudaico-cristiani, resta ad oggi un mistero il passaggio al differente termine greco ''angelos'' che aveva invece accezione laica, con poche eccezioni: come messaggero delle divinità, il termine "angelo" appare per la prima volta associato al dio [[Hermes]] nelle credenze religiose della civiltà classica, ben distante dalla figura spirituale descritta nei Testi Sacri giudaico-cristiani.
 
Durante l'alto e il basso medioevo, sino al primo rinascimento, nei territori di dominazione bizantina fu usatain uso la variante latina e volgare di origine greca 'angellusaugello', 'angello' e 'augelloangellus', anche per l'onomastica, ancora chiaramente attestata negli archivi storici medievali di città come ad esempio Caltabellotta, Gaeta, Genova e Padova.<ref>Anche come identificativo familiare e come nome proprio di persona. Lo stesso in parte avvenne con la variante 'agnolo' forse ricollegabile al tardo antico 'agnellus' {{senza fonte|(resta aperta la questio della reale pronuncia antica latina del gruppo 'gn' possibilmente foriera del successivo 'angello' nel passaggio dal tardo antico all'alto Medioevo). Col tempo la versione "angelo" finì col prevalere divenendo di uso sempre più comune sino ad oggi}} {{Cita libro|titolo=Storia degli italiani|url=https://books.google.com/books?id=Ej48YqY5uukC&newbks=0&hl=it|accesso=2024-05-16|data=1858|editore=Salvatore Di Marzo|lingua=it}}</ref>
 
== Nella cultura religiosa classica ==