Adolf Eichmann: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== Infanzia ===
Otto Adolf Eichmann nacque nel [[1906]] a [[Solingen]], figlio di Adolf Karl Eichmann e Maria Schefferling. Nel [[1914]], dopo la morte della madre, la famiglia si trasferì a [[Linz]].<ref>{{Cita web|url=https://anno.onb.ac.at/cgi-content/anno?apm=0&aid=tpt&datum=19160826&seite=10|titolo=ANNO, (Linzer) Tages-Post, 1916-08-26, Seite 10|sito=anno.onb.ac.at|accesso=2025-06-04}}</ref> Durante il [[Prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]] il padre di Eichmann combatté nell'[[Imperiale e regio esercito|esercito austro-ungarico]] e al congedo tornò ai propri affari a Linz.
 
Eichmann abbandonò prima del diploma la scuola superiore (''Realschule''<ref>La ''Realschule'' è una scuola superiore paragonabile agli Istituti tecnici dell'ordinamento italiano.</ref>) e cominciò un corso per diventare meccanico, ma nel [[1923]] abbandonò anche questo per lavorare presso l'azienda paterna di estrazione mineraria. Tra il [[1925]] e il [[1927]] Eichmann trovò impiego come agente commerciale presso l{{'}}''Oberösterreichische Elektrobau AG''. Passato, quale agente distrettuale, alla ''Vacuum Oil Company AG'', una sussidiaria della [[Standard Oil]], rientrò in Germania nel luglio [[1933]].
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=== Ruolo nelle deportazioni ===
{{Citazione|Salterò nella mia tomba ridendo, perché la sensazione di avere sulla coscienza cinque milioni di esseri umani è per me fonte di straordinaria soddisfazione.|Adolf Eichmann<ref>Edward W. Knappmann ''Great World Trials (The Adolf Eichmann Trial, 1961)'', Gale Research, Detroit 1997, p. 335.</ref>}}
La grande svolta nella vita e carriera di Eichmann fu probabilmente rappresentata dalla lettura del libro ''[[Lo Stato ebraico]]'' di [[Theodor Herzl]], il fondatore del movimento [[sionismoSionismo|movimento sionista]].
 
Affascinato dalla conoscenza del nemico, Eichmann intuì che una reale possibilità di fare carriera all'interno delle SS consistesse proprio nel presentarsi come esperto di [[ebraismo]] e sionismo e a tal fine nel [[1937]] si recò in [[Palestina (regione storica)|Palestina]] (all'epoca [[Mandato]] britannico della Palestina|Mandato britannico]]) dove, sotto copertura, visitò [[Haifa]] e diversi [[kibbutz]], prima di essere scoperto dai britannici ed espulso.
La grande occasione per Eichmann di distinguersi agli occhi dei capi delle SS e dei pezzi grossi del [[Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori|partito nazista]] arrivò nel [[1938]], quando, in seguito all'[[Anschluss]], si ritenne necessario espellere gli ebrei austriaci dal territorio appena annesso al Reich. Si insediò a [[Vienna]], nell'ex palazzo del barone ebreo Albert de [[Rothschild]]<ref>Situato nell'odierna ''Prinz-Eugen-Straße'' 4. 20-22 (precedentemente Heugasse 26), era stato requisito dal nuovo regime assieme a molte altre proprietà dei cittadini di origine ebraica e fu demolito nel 1954.{{cita web|url=https://www.geschichtewiki.wien.gv.at/Rothschildpalais_(4,_Prinz-Eugen-Straße_20-22)|titolo=Albert Rothschild Palais|lingua=de|accesso=30 agosto 2021}}</ref> costituendo nell'ambito del ''[[Sicherheitsdienst]]'', il servizio di sicurezza del [[Germania nazista|Reich]] in capo alle SS, un'apposita agenzia denominata ''Zentralstelle für jüdische Auswanderung'' ([[Ufficio centrale per l'emigrazione ebraica]]), deputata all'emigrazione forzata del maggior numero possibile di [[ebrei]] austriaci, sistematicamente spogliati di ogni avere e costretti ad abbandonare precipitosamente il paese per salvarsi. In merito all'evacuazione di Vienna Eichmann rivendicò con orgoglio la propria impresa, dicendo di avere ''fatto trottare i signorini'', cacciandone oltre 50.000 dall'[[Austria]].
 
[[Benjamin Murmelstein]] in un'intervista dichiarò che da quando nell'estate del 1938 conobbe Eichmann, ebbe chiaro che all'ufficiale delle SS premeva la "cancellazione dei Giudei" dal Reich e con lui dovette giocare d'astuzia, anche quando, in qualità di [[rabbino]], fu poi l'ultimo decano ebreo del lager di [[Campo di concentramento di Theresienstadt|lager di Theresienstadt]]. Eichmann, promosso intanto a ufficiale delle SS, divenne l'esperto degli spostamenti di massa degli ebrei e questo talento per l'organizzazione logistica lo portò a ricoprire un ruolo estremamente importante nell'evoluzione degli eventi che portarono al genocidio. Il successo logistico di Eichmann fu talmente apprezzato che [[Hermann Göring]] costituì un nuovo Ufficio centrale del Reich per l'emigrazione ebraica anche a Berlino, affinché provvedesse all'emigrazione forzata degli ebrei secondo il modello viennese. Eichmann venne chiamato a dirigere il sopracitato Ufficio sotto la supervisione del capo dello [[Sicherheitsdienst|SD]] [[Reinhard Heydrich]] e del capo della [[Gestapo]] [[Heinrich Müller]]. Alla fine del 1939 Eichmann subentrò a quest'ultimo come capo dell'Ufficio.<ref>{{cita libro|titolo=The Destruction of the European Jews|url=https://archive.org/details/destructionofeu00hilb|autore=Raul Hilberg|editore=Holmes & Meier|città=New York|anno=1985|p={{cita testo|url=https://archive.org/details/destructionofeu00hilb/page/160|titolo=160}}|isbn=0-8419-0910-5.}} (In italiano: ''[[La distruzione degli Ebrei d'Europa]]'', Einaudi 1995).</ref><ref>{{cita libro|titolo=Eichmann: His Life and Crimes|autore=David Cesarani|url=https://www.google.com/books/edition/Eichmann/-buw-s1L5SQC?hl=en|editore=Vintage|città=London|anno=2005|p=81|isbn=978-0-09-944844-0}}</ref>
 
Molti ebrei che lo conobbero riferirono inoltre del suo violento disgusto verso di loro, affermando che girava armato di frustino, e percorreva molto velocemente gli uffici dove stavano gli ebrei in attesa del visto per l'espatrio (prima della decisione dello sterminio), poiché non voleva respirare a lungo "l'aria contaminata" dagli ebrei.<ref>{{Cita web|url=http://www.holocaustresearchproject.org/trials/eichmann-in-budapest.html|titolo=Trial of Adolf Eichmann – Eichmann in Budapest!|sito=holocaustresearchproject.org|accesso=14 febbraio 2018}}</ref>
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Il riempimento dei ghetti fu l'anticamera dei [[campo di concentramento|campi di concentramento]] e, per Eichmann, il banco di prova per le deportazioni di massa verso i [[lager]]: nel gennaio del 1942, con la [[Conferenza di Wannsee]], i vertici nazisti decisero di procedere alla [[Soluzione finale della questione ebraica|soluzione finale]], e, dal marzo [[1942]], quando i carichi di deportati cominciarono a confluire verso i campi di concentramento di tutta Europa, Eichmann fu il coordinatore e il responsabile della macchina delle deportazioni, colui che materialmente provvedeva a organizzare i convogli ferroviari che trasportavano i deportati verso [[Campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]].
 
Eichmann fu fino alla fine della guerra uno dei principali esecutori materiali della [[Shoah]], dirigendo personalmente le [[Olocausto in Ungheria|deportazioni degli ebrei ungheresi]] sino alla fine del [[1944]]. Poteva decidere della vita e della morte di centinaia di migliaia di persone, ma non divenne mai membro dell{{'}}''élite'' nazista e non ebbe mai alcun peso in decisioni strategiche della politica o della guerra nazista, restando solo un efficiente burocrate, poco apprezzato anche dai suoi superiori e dai suoi commilitoni, che gli rimproveravano l'inclinazione all'alcol.
 
Tuttavia la scarsa notorietà gli permise, a fine conflitto, di far perdere le proprie tracce e rimanere nascosto cinque anni nelle campagne tedesche, per poi trovare rifugio in [[Argentina]], come molti altri nazisti.
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=== Fuga in Sud America ===
[[File:WP Eichmann Passport.jpg|thumb|upright=1.2|Il [[passaporto]] falso con cui Eichmann arrivò in [[Argentina]]<ref>{{cita web|url=https://www.nbcnews.com/id/wbna18946600|titolo= Nazi Eichmann's phony passport found|autore=Associated Press|data=30 maggio 2007}}</ref>]]
Eichmann, come altri fuoriusciti nazisti (ad esempio [[Josef Mengele|Mengele]], il "dottor morte"), nel giugno [[1948]] venne munito di documenti di identità falsi dal [[vicario]] di [[Bressanone]], [[Alois Pompanin]],<ref>{{Cita web|url=https://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/2010/11-giugno-2010/prete-cortinese-che-fece-fuggire-eichmann-priebke-1703180032474.shtml|titolo=Il prete cortinese che fece fuggire Eichmann e Priebke - Corriere del Veneto|autore=Alessandro Tortato|sito=corrieredelveneto.corriere.it|data=11 giugno 2010|accesso=25 agosto 2021}}</ref> a nome ''Ricardo Klement'', rilasciati dal comune [[provincia autonoma di Bolzano|altoatesino]]<ref>{{Cita libro|autore=David Cesarani|titolo=Becoming Eichmann|url=http://books.google.it/books?id=JC9LjxvqXfYC|anno=2007|editore=Da Capo Press|lingua=en|p=208|isbn=978-0-306-81539-3|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130927202241/http://books.google.it/books?id=JC9LjxvqXfYC}}</ref> di [[Termeno sulla Strada del Vino|Termeno]], attestanti l'esservi nato. Nel [[2007]]<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/6700861.stm|titolo=Argentina uncovers Eichmann pass|data=29 maggio 2007|accesso=25 agosto 2021}}</ref> è stato ritrovato, tra i documenti coperti dal [[Segreto di Stato|segreto di stato]] in Argentina, il passaporto falso con il quale Eichmann lasciò infine l'[[Italia]] nel [[1950]]: era pure esso intestato a ''Ricardo Klement'', altoatesino, rilasciato da una non meglio precisata "Delegazione in Italia" della [[Croce Rossa]] di [[Ginevra]] (a firma del dottor Leo Biaggi de Blasys a [[Genova]]) in base alla testimonianza del padre francescano Edoardo Domoter.<ref>{{cita web|url=https://www.ilsecoloxix.it/italia/2013/09/15/news/nazisti-in-fuga-il-silenzio-della-curia-1.32333558|titolo=Nazisti in fuga, il silenzio della Curia|autore=Andrea Casazza|data=15 settembre 2013}}</ref> Grazie a questi documenti, Adolf Eichmann, che, in attesa, soggiornava nella ''Pensione San Carlo'', (oggi non più esistente)<ref>{{cita web|url=https://www.genova24.it/2024/08/studentato-via-balbi-9-lavori-397280/|titolo=Accelerata sul recupero di via Balbi 9 non social housing ma studentato per l'università|data=29 aprile 2024}}</ref> in [[Via Balbi (Genova)|via Balbi]] 9,<ref>{{cita web|url=https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/0700108976|titolo=Casa in via Balbi 9, A.S.P.E. Brignole XVII-XIX}}</ref> poté imbarcarsi sulla [[motonave]] Giovanna Costa<ref>{{cita web|url=https://www.naviearmatori.net/ita/foto-35260-1.html|titolo=Giovanna Costa della "Giovanni Costa fu Andrea-Costa Armatori SpA", motonave appartenente alla società dal 1947 al 1953}}</ref> alla volta del [[America meridionale|Sud America]].
=== La cattura ===
Nel [[1957]] concesse un'intervista al giornalista ed ex [[Collaborazionismo|collaborazionista]] nazista [[Paesi Bassi|olandese]] Willem Sassen (1918-2002), ma con l'accordo che i contenuti dell'intervista non sarebbero stati rivelati se non dopo la sua morte. Fu invece parzialmente pubblicata e resa nota dopo la sua cattura, ma prima della sua morte, poichè Sassen la vendette al settimanale americano [[Life (periodico)|''Life'']]. I servizi segreti scoprirono che egli si trovasse in [[Argentina]]. A [[Buenos Aires]], dove la famiglia di Eichmann s'era insediata, il figlio Klaus frequentava una ragazza tedesca, Sylvia Hermann, a cui si era presentato col suo vero cognome e con cui si lasciò andare ad affermazioni compromettenti sul ''mancato genocidio''. Nessuno dei due ragazzi conosceva a fondo la storia delle rispettive famiglie.
 
Nel suo libro “Eichmann''Eichmann in Argentina”Argentina'', lo scrittore Alvaro Abós (1941-2017) afferma che [[Lothar Hermann]] (1901-1974)<ref>{{cita web|url=https://www.clarin.com/sociedad/lothar-hermann-historia-ciego-canso-denunciar-vecino-nazi_0_WWn0D6C4y.html?srsltid=AfmBOoqpSef1G4cZfovwE9Er95lkhJilRiA9AzT9EXif6pqi9UC9d-I2|titolo=Lothar Hermann: la historia del ciego que se cansò de denunciar a su vecino nazi|autore=Gonzalo Sánchez, Miguel Wiñazki|data=27 ottobre 2018, aggiornato 30 giugno 2021|lingua=ES}}</ref> nativo di [[Quirnbach]], era un avvocato di idee socialiste che i nazisti avevano inviato nel [[Campo di concentramento di Dachau|campo di [[Dachau]]. Avendo parenti in [[Stati Uniti d'America|America]] lo lasciarono partire nel 1938. Hermann con sua moglie viaggiò in Argentina, dove ebbero una figlia, Sylvia, e riuscirono a ricostruire la loro vita. Non senza disagi, poiché a causa delle percosse inflittegli durante la prigionia, l'uomo finì per diventare completamente cieco.<ref>{{Cita web|url=http://cosmos.ucc.ie/cs1064/jabowen/IPSC/php/authors.php?auid=19263|titolo=Lothar Hermann (biographical details)|data=16 ottobre 2018|accesso=25 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181016032842/http://cosmos.ucc.ie/cs1064/jabowen/IPSC/php/authors.php?auid=19263|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.corriere.it/esteri/10_luglio_24/eichmann-cattura_043982a4-9714-11df-bd32-00144f02aabe.shtml|titolo=Il figlio aveva una fidanzata ebrea, così fu identificato Eichmann|data= 24 luglio 2010|editore= Corriere della sera}}</ref>
 
Vissero per un periodo a [[Vicente López]] e alla fine degli anni '50 si trasferirono a [[Coronel Suárez]], località dove viveva una grande colonia di cittadini tedeschi. Fu nella zona nord che Sylvia incontrò un ragazzo da lei definito “magro e nervoso” che si presentò come Nicolás ma che in realtà era Klauss. Si erano conosciuti al cinema ''York'' del quartiere (distretto) di [[Olivos]], durante le proiezioni di una serie di film tedeschi. A casa cominciò a parlare di questo ragazzo e delle sue opinioni sulla “grandezza della Germania" unita alla "ammirazione per il Reich millenario". Presentatosi in casa un giorno Nicolas affermò di essere orgoglioso del padre, morto in guerra; il vecchio Lothar Hermann chiese chi fosse il padre ed egli rispose che il padre biologico era morto e il suo patrigno, il secondo marito di sua madre, si chiama ''Ricardo Klement''. Lothar chiese alla figlia il cognome del ragazzo. La risposta fu: Eichmann, Nicolas Eichmann. Da quel momento in poi per Hermann sarà solo questione di collegare una vicenda all'altra. Chiese la collaborazione di sua moglie per sfogliare vecchi ritagli. Arrivò alla notizia che Adolf Eichmann poteva essersi rifugiato in Argentina, sotto falso nome. Bisognava verificare una cosa: l'identità di quell'uomo che viveva nella casa di Nicolás. Sylvia Hermann, nata nel 1942, visse in seguito negli U.S.A., non volendo parlare direttamente con la stampa e i media, acconsentì al fatto che in sua vece parlasse la nipote, Liliana Hermann. A modo suo, Liliana, i cui nonni sono morti ad [[Auschwitz]], è diventata la custode della memoria di suo zio, facendo di tutto per tramandarne la memoria e il ruolo avuto. “Mio zio cominciò a lamentarsi dell'esistenza di Eichmann a Olivos nel 1954. Nel quartiere gli ebrei sopravvissuti convivevano con i nazisti fuggiti, ma tutti in silenzio perché nessuno voleva togliere tanto dolore. Mengele abitava a tre isolati dalla casa di mio zio ed Eichmann a dieci isolati”, racconta la donna. Dietro di lei vi è un dipinto di Lothar, l'uomo che instancabilmente contattò l’ambasciata israeliana e che nel 1957 scrisse a [[Fritz Bauer]] (procuratore tedesco che contribuì a portare avanti il processo contro gli assassini di Auschwitz). Nel 1959 ricevette una richiesta dal Centro di documentazione di [[Haifa]] di passare informazioni e che esisteva una ricompensa per le informazioni accurate su Eichmann e altri nazisti. Hermann Lothar iniziò a dettare lettere che in sostanza avevano lo stessa tema: il fatto che "''Eichmann è qui, non venite a cercarlo?''"
 
La nipote Liliana ritiene che quella che è conosciuta come ''[[Operazione Garibaldi]]'' non sia esistita e che la cattura di Eichmann sia stata un accordo segreto tra Israele, Stati Uniti e Argentina. Nel bel mezzo dell'operazione Lothar subì l'umiliazione di un rapimento. In un raid della polizia fu arrestato e torturato. Dopo 15 giorni, verificata la sua vera identità, fu rilasciato. "Era un prodotto delle sue denunce - dice Liliana - legato al potere politico e poliziesco del Paese che era simpatizzante verso i nazisti. Lothar riuscì comunque a convincere Israele a venire a prendere Eichmann. Morì come Perón: il 1 luglio 1974. Fu sepolto senza onori in una tomba anonima a [[Coronel Suárez]]. Soltanto molti anni dopo, nel 2012, Liliana individuò la tomba e riuscì a far collocare la meritata lapide.<ref>{{cita web|url=https://www.ww-kurier.de/artikel/117381-gedenken-an-lothar-hermann-in-argentinien|titolo=Gedenken an Lothar Hermann in Argentinien|data=20 giugno 2022|lingua=DE}}</ref> E a questa si aggiunse quella commissionata dallo Stato d'Israele per i suoi meriti. Anche perché tutto era partito dalla ragazza che informò la famiglia e dal padre, che sentito il cognome ''Eichmann'' informò il procuratore tedesco Bauer, che a sua volta passò l'informazione al [[Mossad]], il servizio segreto israeliano, che appurò la sua presenza nella capitale argentina. Bauer si era rivolto ad Israele in quanto non si fidava della polizia e del sistema giudiziario tedeschi, temendo che avrebbero avvertito Eichmann.<ref>{{Cita web|url=https://mosaicmagazine.com/essay/history-ideas/2020/06/the-truth-of-the-capture-of-adolf-eichmann/|titolo = The Truth of the capture of Adolf Eichmann|autore=Martin Cramer|data=1 giugno 2020|lingua=EN}}</ref>
 
In precedenza, quando aveva fatto richiesta che il governo della [[Germania Ovest]] facesse dei tentativi di ottenere l'[[estradizione]] di Eichmann in Germania, il governo tedesco si era subito opposto.<ref>{{Cita libro|titolo=Fritz Bauer 1903-1968. Eine Biographie|editore=C. H. Beck|autore=Irmtrud Wojak|città=Monaco|anno=2011|isbn=978-3406623929|p=302}}</ref> Tali informazioni risultarono però troppo confuse, e il Mossad non intervenne.
 
Contemporaneamente Gerhard Klammer (deceduto nel 1982), un geologo tedesco<ref>{{cita web|url=https://www.sueddeutsche.de/projekte/artikel/gesellschaft/the-man-who-exposed-adolf-eichmann-e933572/|titolo=The man who exposed Adolf Eichmann|autore=Bettina Stangneth - Willi Winkler|data= 20 agosto 2021|lingua=EN}}</ref> che aveva lavorato con Eichmann nella remota [[Provincia di Tucumán]] agli inizi degli anni cinquanta per lun'impresa edile di costruzioni con sede a Buenos Aires, Avenida Córdoba 374, ''C.A.P.R.I.'' (acronimo per Compañía Argentina para Proyectos y Realizaciones Industriales - Fuldner y Cía) ditta appartenente al nazista Horst Carlos Fuldner (1910-1992), nata nel 1950 e chiusa per crisi 5 anni dopo<ref>{{cita web|url=https://www.lagaceta.com.ar/nota/871581/la-gaceta-literaria/eichmann-tucuman.html|titolo=Eichmann en Tucumán|autore=Fabián Soberón|data=20 giugno 2020|lingua=ES}}</ref>, aveva ripetutamente segnalato la presenza di Eichmann tra i colleghi della stessa azienda al governo tedesco, senza però ottenere risultati. Tramite l'amicoil [[Pastore (religione)|pastore luterano]] Giselher Pohl (1926-1996) poté far pervenire l'indirizzo esatto del criminale nazista all'influente [[Chiesa evangelica in Germania|vescovo protestante]] Hermann Kunst (1907-1999), che a sua volta contattò Fritz Bauer.<ref>{{cita web|url=https://projekte.sueddeutsche.de/artikel/gesellschaft/der-mann-der-adolf-eichmann-enttarnte-e114499|titolo=Der Mann der Adolf Eichmann enttarnte (L'uomo che smascherò Adolf Eichmann)|giornale=Süddeutsche Zeitung|lingua=de|data=20 agosto 2021|accesso=25 agosto 2021}}</ref> Bauer allora si recò di persona in Israele dove, senza rivelare le identità di coloro che gliele avevano fornite, passò le informazioni raccolte dalle sue fonti, convincendo il Mossad ad agire.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilpost.it/2021/08/24/adolf-eichmann-gerhard-klammer/|titolo=L'uomo che fece catturare Adolf Eichmann|sito=Il Post|data=24 agosto 2021|lingua=it|accesso=24 agosto 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.evkirche-so-ar.de/aktuell/nachrichten/2021/08/24-08-2021-24-08-2021-giselher-pohl/|titolo=Der Mann, der Adolf Eichmann enttarnte (L'uomo che smascherò Adolf Eichmann)|rivista=Evangelischer Kirchenkreis Soest-Arnsberg|data=24 agosto 2021|lingua=de|accesso=25 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210825125830/https://www.evkirche-so-ar.de/aktuell/nachrichten/2021/08/24-08-2021-24-08-2021-giselher-pohl/|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel [[1960]], non essendo prevista l'[[estradizione]] nell'ordinamento giuridico argentino, dopo un lungo periodo di preparazione il Mossad organizzò la cattura di Eichmann affinché venisse processato in [[Israele]] per i crimini commessi durante la [[seconda guerra mondiale|guerra]]. L’11 maggio 1960 un gruppo operativo composto da [[Zvi Aharoni]] con Yaakov Meidad<ref>{{cita web|url=https://www.timesofisrael.com/how-the-mossad-hunted-the-butcher-of-riga-who-murdered-up-to-30000-jews/|titolo=How the Mossad hunted the ‘Butcher of Riga,’ who murdered up to 30,000 Jews|autore=Robert Philpot|data=1 agosto 2020|lingua=EN}}</ref> (1919-2012, quest'ultimo sarà nel 1965 impegnato nell'esecuzione del criminale [[Herberts Cukurs]]<ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/world/2022/may/24/nazi-or-kgb-agent-my-search-for-grandfathers-hidden-past|titolo=Nazi or KGB agent? My search for my grandfather’s hidden past|autore=Linda Kinstler|data=24 maggio 2022|lingua=EN}}</ref>), [[Rafi Eitan]] e con [[Peter Malkin]], lo aspettò a pochi metri dalla sua residenza: con uno stratagemma fu preso in trappola, caricato su un'auto, drogato e portato in un luogo segreto, in attesa del successivo trasferimento.
 
===Trasferimento in aereo===
Il [[Mossad]] ottenne la collaborazione della compagnia di bandiera [[El Al]] per trasportare Eichmann in Israele. Fucon messo a disposizione ilun [[Bristol Britannia]] immatricolato nel 1959 come "4X-AGD"<ref>{{cita web|url=https://www.israelairlinemuseum.org/el-al-fleet/el-al-fleet-historic/el-al-fleet-historic-bristol-175-britannias/|titolo=El Al Fleet - Historic Bristol 175 Britannias|lingua=EN}}</ref>. L'occasione era di quelle giuste perché si celebravano i 150 anni della fondazione della nazione [[Argentina]] avvenuta il 25 maggio 1810 quando a Buenos Aires fu deposto [[Vicereame del Río de la Plata|l'ultimo viceré spagnolo]]. Fu contattata una delle prime hostess della El Al Luba Volk<ref>{{cita web|url=https://www.haaretz.com/2015-05-15/ty-article/.premium/el-al-stewardess-who-helped-capture-eichmann/0000017f-e5ec-df5f-a17f-fffe0f700000|titolo=The El Al Stewardess helped capture Eichmann|autore=Ofer Aderet|data=15 maggio 2015|lingua=EN}}</ref> (1932-2015)<ref>{{cita web|url=https://aurora-israel.co.il/it/Gli-ebrei-argentini-parteciparono-alla-cattura-di-Eichmann/|titolo=Gli Ebrei argentini che parteciparono alla cattura di Eichmann|data=26 novembre 2017}}</ref> (che nulla sapeva dell'operazione, anche se in seguito disse che sospettava qualcosa di importante su quel volo)<ref>{{cita web|url=https://www.haaretz.com/israel-news/2018-09-09/ty-article/operation-finale-adolf-eichmann-movie-israels-capture-of-nazi-war-criminal/0000017f-f77c-d887-a7ff-fffceaf30000|titolo="Operation Finale": How Israel captured Nazi War Criminal Eichmann|autore=Haaretz, Redazione |data=9 settembre 2018|lingua=EN}}</ref> che viveva a Buenos Aires, vedova da poco tempo di un ingegnere, per organizzare un ufficio di rappresentanza della compagnia aerea e per ottenere i permessi argentini per il volo. L'aereo arrivò nella capitale argentina il 19 maggio [[1960]] con la presenza del primo ministro [[Abba Eban]] e del seguito diplomatico (che nulla seppe al momento dell'operazione). Il capo pilota era il comandante Zvi Tohar (1915-1970)<ref>{{cita web|url=https://m.jpost.com/opinion/in-memory-of-the-el-al-captain-who-flew-adolf-eichmann-to-justice-629367|titolo=In Memory of the El Al Captain who flew Adolf Eichmann to justice.|autore=Aaron David Fruh|data=26 maggio 2020|lingua=EN}}</ref> l'unico dell'equipaggio El Al del Britannia a sapere la vera identità di Eichmann. Per l'importanza di questo volo il suo vice era un altro capitano, Shmuel (Samuel) Wedeles (1924-2002).
 
L'organizzazione fu leggendaria e perfetta in ogni dettaglio: gli ex sopravvissuti dell'olocaustoOlocausto inviati a Buenos Aires e facenti parte della El-Al, Yehuda Shimoni (responsabile operativo) e Joe Klein (direttore della stazione dell'aeroporto di New York-Idlewild, che poi dal 1963 [[Aeroporto Internazionale John F. Kennedy|sarà nominato aeroporto JFK]]), avevano ricevuto l'incarico di aiutare il capo [[Isser Harel]] e i suoi collaboratori. Per questo studiarono le strutture dell'aeroporto locale di [[Aeroporto di Buenos Aires-Ministro Pistarini|Ezeiza]] allo scopo di trovare il sistema più breve e che non desse all'occhio per portare Eichmann e i suoi rapitori dentro il Britannia della El Al pronto al decollo coi motori accesi.
 
Venerdì 20 maggio 1960 verso tarda sera gli agenti del [[Mossad]] tutti in uniforme El-Al si presentarono ai cancelli di sicurezza dell'aeroporto portando un'altra persona, anch'essa in uniforme della compagnia aerea e con regolari documenti falsificati a nome ''Zeev Zichroni''<ref>{{cita web|url=https://www.shalom.it/israele/con-eichmann-volevano-prendere-anche-mengelea-parla-un-ex-agente-del-mossad-b1092551/|titolo=Con Eichmann volevano prendere anche Mengele . Parla un ex agente del Mossad|autore=David Nebuloni|data=12 aprile 2021}}</ref> che doveva sembrare, se richiesto, per le autorità argentine un "collega" malato che aveva bevuto. Questo personaggio era in realtà Eichmann, che fu sedato per il viaggio da un medico anestesista, Yonah Etian (1923-2011).<ref>{{cita web|url=https://www.npr.org/2019/07/16/740686212/the-doctor-who-helped-israeli-spies-catch-eichmann-but-refused-recognition-for-i|titolo=The Doctor who helped Israeli spies to catch Eichmann, refused recognition for it.|autore=Daniel Estrin|data=16 luglio 2019|lingua=EN}}</ref> Eichmann con le bende agli occhi fu portato dentro l'aereo e fatto sedere su un sedile come un passeggero qualunque. Le quattro turbo-eliche del Britannia iniziarono a rombare, ma la torre di controllo del traffico aereo chiese al capitano Zvi Tohar di ritardare il rullaggio a causa di problemi insorti. La preoccupazione del comandante era che fosse stata scoperta l'identità del passeggero; per questo motivo fu mandato alla torre il navigatore Shaul mentre l'aereo era pronto a decollare per qualsiasi evenienza. Fortunatamente la richiesta della torre riguardava soltanto la conoscenza del piano di volo. La torre diede l'autorizzazione e il navigatore Shaul tornò di corsa dentro l'aereo. Il decollo avvenne alle ore 23.05. Per motivi di sicurezza Tohar decise di cancellare dalla rotta il previsto atterraggio e la breve sosta che serviva esclusivamente per il rifornimento nella brasiliana [[Recife]]. La scelta fu assai rischiosa per la capacità dei velivoli dell'epoca in quanto il Bristol Britannia volò diretto senza scali fino in Africa, a [[Dakar]], percorrendo 7.450 km. in 13 ore e 10 minuti. L'atterraggio, avvenuto alle 15:15 di sabato 21 maggio, fu quanto mai necessario perché prima di toccare terra uno dei motori perse potenza e si spense per mancanza di carburante. Dopo l'arrivo a Dakar, dove decollò alle ore 16:35, l'aereo percorse in 11 ore e 35 minuti 7.200 km. sorvolando le [[Isole Canarie|Canarie]], la [[Spagna]], la [[Corsica]], [[Roma]] e la [[Grecia]] arrivando in Israele alle 7.10 del mattino di domenica 22 maggio 1960.<ref>{{cita web|url=https://www.israelairlinemuseum.org/el-al-israels-flying-star/chapter-4-no-goose-no-gander-the-record-breaking-britannias-1957-1960/|titolo=Chapter 4 - No Goose No Gander: The Record-Breaking Britannia's (1957-1960)|lingua=EN}}</ref> In totale furono percorsi ben 14.650 km.
 
=== Processo e condanna ===