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__NOINDEX__
=[[Biagio Aliprandini]]=
=[[Agostino (vescovo di Selimbria)]]=
{{Vescovo
|chiesa = cattolica
|nome = Agostino [[Ordine di Sant'Agostino|O.E.S.A.]]
|stemma = Template-Bishop.svg
|immagine = Sigillo del vescovo suffraganeo di Trento Agostino, vescovo Salubriese.jpg
|didascalia = Sigillo episcopale di Agostino
|ruoliricoperti =
*[[Vescovo titolare]] di [[Arcidiocesisede titolare di SelimbriaBelle|SelimbriaBelle]] <small>(13401558-1371XXX)</small>
*[[Vescovo ausiliare]] di [[principato vescovile di Trento|Trento]] <small>(13601558-1368XXX)</small>
|nato =
|ordinato =
}}
{{Bio
|Nome = Agostino Biagio
|Cognome =Aliprandini
|PostCognomeVirgola = o '''Alibrandini''', '''Aldobrandini'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Livo
|LuogoNascitaLink = Livo (Trentino-Alto Adige)
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = ?
|Floruit = 13401558-1371XXXXX
|Epoca = 13001500
|Attività = religioso
|Attività2 = vescovo cattolico
|Nazionalità =italiano
|PostNazionalità= <ref name=weber>{{cita|Weber|pp. 30109-33115.|Weber}}</ref><ref name=hier>{{cita web|lingua=en|url=https://www.catholic-hierarchy.org/bishop/baldobb.html|titolo=Bishop Biagio Aldobrandini †|sito=Catholic Hierarchy|accesso=29 ottobre 2025}}</ref>
}}
==Biografia==
Era nativo di [[Livo (Trentino-Alto Adige)|Livo]] in [[val di Non]], da una famiglia discendente dai signori di [[Castel Malosco|Malosco]]; il 9 giugno 1528, quand'era ancora [[chierico]], venne investito da [[Bernardo Clesio]] della stessa [[pieve di Livo]], ed egli l'affidò ad un vicario di nome Timoteo che, col consenso dell'Aliprandini e del [[regolano]] Bernardino di [[Ton|Tono]], fece riedificare la chiesa. Laureatosi in legge all'[[università di Padova]] nel 1541, tre anni dopo rinunciò alla pieve di Livo cedendola al [[canonico]] Simone di Tono; nel 1552 ottenne la [[prebenda]] episcopale (vacante dopo la morte del pievano Giorgio Ackerle)<ref name=weber/>.
Membro dell'[[ordine degli eremitani di Sant'Agostino]], è documentato come vescovo titolare di [[arcidiocesi di Selimbria|Selimbria]] nel 1340; è annoverato dal [[Pius Bonifacius Gams|Gams]] come suffraganeo di [[principato vescovile di Coira|Coira]] nel 1360 e di [[principato vescovile di Bressanone|Bressanone]] nel 1368, e dall'[[Konrad Eubel|Eubel]] come suffraganeo di [[principato vescovile di Trento|Trento]] nel 1363<ref name=weber/>.
il 23 marzo 1558 venne creato vescovo titolare di [[sede titolare di Belle|Belle]] (''Bellinensis''), sede rimasta vacante con la morte di Gerolamo Flacco, che era stato suffraganeo di [[principato vescovile di Bressanone|Bressanone]]; contestualmente venne nominato [[vicario]] del cardinal [[Cristoforo Madruzzo]] sia per Trento, sia per Bressanone<ref name=weber/>.
Il suo primo atto pervenutoci viene steso a [[Laces]] il 28 maggio 1340, quando scioglie dalla [[scomunica]] un tal Enrico e suo figlio Utel di [[Castel Annenberg]]. Nel 1354, delegato dal [[vescovo di Como]] Bernardo, consacra la [[Collegiata di Sant'Antonio Abate|chiesa di Sant'Antonio]] di [[Locarno]] e una chiesa dedicata alla Trinità in contrada Tregua, e nel 1358 consacra a vescovo Pietro, dell'[[ordine dei Predicatori]], con il titolo di [[diocesi di Lodomeria|Lodomeria]]<ref name=weber/>.
Nel 1360 è detto ''"commissario del [[Sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|vescovo di Sabina]]'' ([[Egidio Albornoz]]) ''legato della [[Crociata contro i Forlivesi|crociata in Italia]], e sottodelegato del [[diocesi di Frisinga|vescovo di Frisinga]]"'', ed è autorizzato dal papa a riconciliare chiese e cimiteri che erano stato profanati durante la guerra tra [[Ludovico V di Baviera]] e [[Carlo IV di Lussemburgo]], come la [[chiesa di San Pancrazio (San Pancrazio)|chiesa di San Pancrazio]] e relativo camposanto in [[val d'Ultimo]], il 26 marzo di quell'anno; il successivo 20 maggio si qualifica come "vicario di Pietro vescovo di Coira" e, su incarico di Federico di [[Castelbarco]], che era amministratore del vescovo di Trento, autentica l'atto di consacrazione della [[Chiesa dell'Esaltazione della Santa Croce (Postal)|cappella dei Re Magi]] di [[Postal]] fatto nel 1330 da Giovanni di Budua e la riconsacra, essendo stata ricostruita dopo le devastazioni della battaglia; così pure il 28 maggio riconcilia cimitero e chiesa di Santo Spirito all'ospedale di Laces<ref name=weber/>.
Nell'ottobre 1361 fa la dedicazione delle chiese di San Pietro a Rencio e San Giorgio a Banco; nel 1363 consacra la [[chiesa di San Marco (Trento)|chiesa di San Marco]] a [[Trento]], che era stata ingrandita; nel 1368 consacra la [[Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta (Termeno sulla Strada del Vino)|chiesa dei Santi Quirico e Giulitta]] di [[Termeno]], e concede [[indulgenze]] alla [[chiesa di Sant'Andrea Apostolo (Vallelaghi)|chiesa di Sant'Andrea]] di [[Terlago]] e all'altare del cimitero di [[Caderzone]]. Ad un certo punto deve aver lasciato il Trentino, perché l'ultimo documento che lo riguarda è sempre una concessione d'indulgenza, steso nel 1371 come vicario del [[vescovo di Arezzo]] Giacomo de Mutis di Romena<ref name=weber/>.
==Note==
|carica = [[Arcidiocesi di Selimbria|Vescovo titolare di Selimbria]]
|immagine = BishopCoA PioM.svg
|periodo = 135023 marzo 1558 - 1368?
|precedente = FrancescoGerolamo Flacco
|successivo = GiovanniGiacomo Benuzio
}}
<nowiki>
[[Categoria:Vescovi ausiliari di Trento]]
[[Categoria:Agostiniani]]
</nowiki>
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