I suoi scritti sono numerosi e tutti in latino. Furono scoperti molti anni dopo la sua scomparsa. Oltre alla storia, coltivò la poesia e fu incoronatocoronato poeta "laureato". L'opera di maggior impegno è il ''Bellum Finariense'' ([[1453]])., L'operache rimase manoscrittamanoscritto per tre secoli, sino a quando [[Ludovico Antonio Muratori]] volle inserirlo nei ''Rerum Italicarum Scriptores''. Egli, però, dovette cedere alle pressioni politiche genovesi, sostituire nel volume XXIV l'opera del Filelfo con una oscura e malridotta cronaca e dichiarare di aver distrutto i tipi, già pronti per la stampa [[1733]]. Fortunatamente lo stampatore, di sua iniziativa o su ordine del Muratori stesso, tirò nascostamente alcune copie, che probabilmente furono messe in circolazione solo durante la partecipazione genovese alla guerra di Successione Austriaca ([[1746]]-[[1748]]), se non dopo la morte del Muratori [[1750]]. Le pagine più significative furono tradotte in italiano e pubblicate solo nel 1979 da Giovanni Battista Cavasola.
==Bibliografia==
*GianmarioGian Mario Filelfo, ''La guerra del Finale'' (traduzione, riassunti e note di Gian Battista Cavasola), seconda edizione, Ed. Centro Storico del Finale, Finale Ligure 1995.