Caso Daily Telegraph: differenze tra le versioni

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Qualche giorno dopo, il [[10 novembre]] [[1908]], [[Bernhard von Bülow|Bülow]] parlò al [[Reichstag (istituzione)|Reichstag]] cercando di rettificare le affermazioni dell’intervista ma dichiarò pure che l’[[Guglielmo II di Germania|Imperatore]] avrebbe per l’avvenire osservato un maggior ritegno.
 
Lo stesso giorno, prima del cancelliere e a sua difesa, si schierarono i partiti di centrodestra. Intervennero Ernst Bassermann, capo dei nazional-liberali e soprattutto il capo del partito conservatore Ernst von Heydebrand che qualificò l’emozione che regnava in [[Impero tedesco|Germania]] molto grande e molto durevole. dichiarandoHeydebrand dichiarò apertamente che si trattava, nei confronti del [[Guglielmo II di Germania|Kaiser]], di un malumore accumulatosi da anni. Più cauti il socialdemocratico Paul Singer e il capo del partito dell’Impero, il principe Alfred Hatzfeld. Dopo [[Bernhard von Bülow|Bülow]] prese la parola il capo del Centro, il barone [[Georg von Hertling]], che si trovò d’accordo con Bassermann sull’opinione che i fatti pubblicati nell’intervista erano molto più gravi delle sviste commesse dalla Cancelleria.<ref>Bülow, Memorie, Milano 1931, Vol II, pagg. 364, 365, 368.</ref>
 
Intanto [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] era in soggiorno presso l’erede al trono austriaco [[Francesco Ferdinando]] e poi presso l’Imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Asburgo|Francesco Giuseppe]] a [[Vienna]]. “Dopo il mio ritorno, venne da me il [[Bernhard von Bülow|Cancelliere]]; mi fece una predica sui miei peccati politici e mi chiese di porre la firma al documento, ben noto, che fu poi comunicato alla stampa. Firmai in silenzio, e in silenzio sopportai gli attacchi diretti dalla stampa contro di me e contro la Corona” riporta il [[Guglielmo II di Germania|Kaiser]] nelle sue memorie.<ref> Guglielmo II, Memorie, Milano 1923, pag. 105.</ref>