Sokollu Mehmed Pascià: differenze tra le versioni
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Nel 1574 il patriarca ortodosso di Peć Makarije Sokolovič, fratello del Gran Visir, morì. Allora Mehmet lo fece sostituire da suo nipote Antonije Sokolovič e dopo la sua morte prematura, nel 1575, fece sì che quella carica fosse di un altro suo nipote, Gerasim Sokolovič.
Quando nel 1574 morì Selim II, Sokollu si inchinò al nuovo sultano [[Murad III|Murat III]], che lo riconfermò. Questa volta però avrebbe dovuto condividere il suo potere effettivo con la madre del sultano (''valide sultan'') [[Nur-Banu|Nur Banu]]. Secondo la tradizione costei sarebbe stata una nobildonna veneziana ([[Cecilia Venier-Baffo]]) finita nell'harem del Sultano dopo essere stata rapita in mare, ma secondo le ricerche più recenti pare che si trattasse in realtà di una greca di [[Corfù]]. Iniziò così il periodo di declino del grande potere di Mehmet. Murat rimosse gradualmente dalle cariche più alte tutti gli alleati del Gran Visir, come il tesoriere (''defterdar'') Feridun Paşa, mandato a Belgrado, o il governatore di Cipro Ahmed, fatto fuori dai militari di stanza nell'isola. Il 10 ottobre del 1578 il governatore di Buda e nipote di Mehmet, Sokollu Mustafa Bey, fu assassinato. Un anno e un giorno dopo un [[derviscio]] mentalmente instabile chiese di vedere il Gran Visir e questi gli permise di entrare nelle sue stanze. Ma il derviscio, che nascondeva un pugnale, lo accoltellò. Dopo tre ore di agonia Mehmet Paşa Sokolovič morì
Paragonato ad altri statisti ottomani Mehmet fu cauto negli affari esteri e preferì mosse strategiche a possibili atti di forza. Dopo la sua morte la libertà religiosa che aveva concesso agli abitanti dell'Impero fu riconfermata.
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