Canis simensis: differenze tra le versioni

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{{Tassobox
|colore=pink
|nome=Lupo d'Abissiniaetiope
|statocons=ENCR
|statocons_versione=iucn3.1
|immagine=[[Image:EthiopianWolf1.jpg|230px]]
|didascalia=''Canis simensis''
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
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<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
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|binome=Canis simensis
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<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
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}}
 
Il '''lupo etiope''' ('''''Canis simensis''''') è un piccolo lupo rossastro simile alla volpe. È uno tra i più rari e minacciati di tutti i [[canidi]]. È noto anche come '''lupo abissino''', '''sciacallo rosso''', '''volpe rossa''' e '''volpe''' (o '''sciacallo''') '''del Simien'''; in [[lingua amarica|amarico]] viene chiamato ''täkʷula'' («lupo») o ''qey qebero'' («volpe rossa») e in [[lingua oromo|oromo]] ''jedalafardaa'' («sciacallo dei cavalli»). I nomi numerosi riflettono le antiche incertezze riguardo alla sua posizione [[tassonomia|tassonomica]], sebbene si ritenga attualmente che sia imparentato con i lupi del [[genere (tassonomia)|genere]] ''[[Canis]]'' piuttosto che con le volpi a cui somiglia nell'aspetto. Le recenti analisi molecolari sembrano perfino indicare che il lupo etiope sia un discendente del [[lupo grigio]]<ref>{{cite journal
Il '''lupo d'Abissinia''' (''Canis simensis''), noto anche come '''caberù''', '''volpe di Simien''' o '''sciacallo di Simien''', è una tra le più rare e minacciate specie di [[Canidae|canidi]]. Vive sulle montagne dell'[[Etiopia]], a circa 3000 metri di altezza sul livello del mare. Ne sopravvivono solo 12 branchi, per un totale di 550 esemplari adulti.
| last = Gotelli
| first = D.
| coauthors = C. Sillero-Zubiri, G.D. Applebaum, M.S. Roy, D.J. Girman, J. Garcia-Moreno, E.A. Ostrander, R.K. Wayne
| title = Molecular genetics of the most endangered canid: the Ethiopian wolf <i>Canis simensis</i>
| journal = Molecular Ecology
| volume = 3
| issue = 4
| pages = 301-312
| ___location = Institute of Zoology, Zoological Society of London, UK
| date = 1994
| url = http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7921357
| accessdate = 2008-03-31}}</ref>. Ciò significa che il lupo etiope sia l'unico lupo vero e proprio dell'[[Africa sub-sahariana]].
 
Vive nelle regioni afro-[[clima alpino|alpine]] dell'[[Etiopia]], ad un'altezza di circa 3000 metri sul [[livello del mare]]. Ne rimangono solamente sette popolazioni, per un totale approssimativo di 550 adulti. La popolazione più numerosa si trova sulle [[montagne di Bale]], in Etiopia meridionale, sebbene vi siano inoltre popolazioni più piccole sui [[monti Simien]], nel nord del Paese, ed in poche altre aree.
== Descrizione ==
Lungo 90-100 cm, la coda misura 30-35 cm, l'altezza alla spalla 45-50 cm. Il pelo sul dorso e sui fianchi è rosso-bruno, sul ventre bianco. La folta coda arruffata alla radice è anch'essa rosso-bruna, nella parte restante prevalentemente nera. È caratterizzato da una figura particolarmente slanciata, allungata, quasi da [[levriero]], da lunghe zampe, da una testa volpina con un lungo naso appuntito e da lunghe orecchie aguzze.
 
Si nutrono di [[roditori]] afro-alpini, soprattutto di [[ratto talpa|ratti talpa]] africani e di [[Arvicanthis abyssinicus|ratti dell'erba abissini]] (uno studio ha riscontrato che il 96% delle loro prede siano roditori). Possono inoltre catturare anche piccole [[antilope|antilopi]], come le [[redunca|redunche]] ed i piccoli di antilopi più grandi (come il [[nyala di montagna]]), così come [[Lepus (genere)|lepri]] ed [[Hyracoidea|iraci]]. I lupi etiopi sono [[animali diurni|diurni]].
== Il salvataggio della specie ==
[[Image:Semien Mountains 01.jpg|thumb|left|I [[monti Semien]].]]
Claudio Sillero-Zubiri dell'[[Università di Oxford]] è lo studioso che più si è distinto nel tentativo di salvare la specie, soprattutto grazie ad un programma per la vaccinazione orale anti-[[rabbia]], al fine di proteggere il lupo d'Abissinia dal contagio dei cani domestici. Ciò anche in conseguenza del fatto che un'epidemia di rabbia nel [[1990]] decimò (portandola da 440 a meno di 160 esemplari in sole due settimane) la più grande popolazione di lupi allora esistente, situata nel Parco Nazionale delle Montagne Bale.
 
Quando si nutrono di roditori, i lupi etiopi tendono a cacciare da soli, ma sono canidi territoriali e sociali che formano branchi e difendono i loro territori. Il branco, che può comprendere fino ad una dozzina di esemplari con un rapporto tra i sessi di alcuni maschi per femmina, pattuglia e difende il territorio.
== Bibliografia ==
*{{IUCN|summ=3748|autore=Sillero-Zubiri, C. & Marino, J. 2004}}
 
Le genti [[oromo]] dell'[[Etiopia]] meridionale chiamano il lupo etiope «sciacallo dei cavalli» a causa della sua abitudine riportata di seguire le giumente e le vacche che stanno per partorire allo scopo di nutrirsi della [[placenta]].
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons|wikispecies}}
 
[[Claudio Sillero-Zubiri]] dell'[[University of Oxford|università di Oxford]] è lo [[zoologo]] che ha lavorato di più allo scopo di salvare questa specie di lupo, soprattutto grazie ad i suoi lavori per sviluppare un [[vaccino]] orale contro la [[rabbia]] per proteggerla da questa [[malattia]] trasmessale dai [[cane|cani]] locali. Il suo lavoro è supportato dalla Born Free Foundation. Un'epidemia di rabbia scoppiata nel 1990 ridusse la popolazione nota più numerosa, quella del [[parco nazionale delle montagne di Bale]], da circa 440 lupi a meno di 160 in sole due settimane.
 
== Bibliografia ==
 
<references/>
==Collegamenti esterni==
*{{IUCN|summ=3748|autore=Sillero-Zubiri & Marino 2004}} Database entry includes a lengthy justification of why this species is endangered
*[http://ngm.com/0603/feature6/index.html National Geographic Magazine]
*The New Encyclopedia of Mammals ''edited by'' [[David W. Macdonald]], Oxford University Press, 2001; ISBN 0-19-850823-9
*[http://www.science.smith.edu/departments/Biology/VHAYSSEN/msi/pdf/i0076-3519-485-01-0001.pdf ''Mammalian Species: Canis simensis''] from The American Society of Mammologists
{{interprogetto|commons|wikispecies}}
*[http://www.wildcru.org/research/es/ethiopianwolf/ewcp/ewcp.htm WildCRU - Ethiopian Wolf Conservation Programme] of the [[University of Oxford]] Department of Zoology
*ARKive - [http://www.arkive.org/species/GES/mammals/Canis_simensis/ images and movies of the Ethiopian wolf ''(Canis simensis)'']
*[http://www.science.smith.edu/departments/Biology/VHAYSSEN/msi/pdf/i0076-3519-485-01-0001.pdf ''Mammalian Species: Canis simensis''] from Thethe American Society of MammologistsMammalogists
*[http://www.ethiopianwolf.org/ Ethiopian Wolf Conservation Programme (EWCP)]
*[http://www.wildcru.org/research/es/ethiopianwolf/ewcp/ewcpewolf.htm WildCRU - Conservation of Ethiopian Wolfwolves Conservation(Canis Programmesimensis)] of the [[University of Oxford]] Department of Zoology
*[http://www.canids.org/SPPACCTS/ethiopn.htm IUCN/SSC Canid Specialist Group - Ethiopian Wolf (Canis simensis)] from the [[World Conservation Union]]
*[http://www.bornfree.org.uk/animals/ethiopian-wolves/ Born Free Foundation - Supporting The EWCP]
*[http://search.looksmart.com/p/browse/us1/us317836/us317914/us146762/us217721/us10206806/us10008550/ LookSmart - Ethiopian Wolf] directory category
 
[[Categoria:Canidi]]