Luigi Schiaparelli: differenze tra le versioni
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Nato a Cerrione (prov. di Novara, poi di Vercelli) nel [[1871]], egli si era laureato a Torino nel [[1894]] col conte Carlo Cipolla, del quale si professò alunno riconoscente per tutta la vita, e col quale condusse una lunga e fruttuosa collaborazione per decenni. In seguito si recò in [[Germania]], al'univeristà di [[Monaco di Baviera]] per approfondire gli studi<ref>frequentò nel semestre invernale 1894-95 i corsi dei proff. H. Grauert (Storia dell'epoca imperiale tedesca: 800-1378) e H. Simonsfeld (Cronologia del Medioevo), nel semestre estivo 1895 le lezioni dei proff. T. Heigel (Geschichte des Zeitalters der französischen Revolution und Napoleons I.), Grauert (Storia dei tentativi di unificazione tedesca dall'antichità al 1871) e Simonsfeld ([[Diplomatica]]); inoltre seguì le esercitazioni dei professori Heigel (Esercitazioni di Storia), Grauert (Esercitazioni di critica storica) e Simonsfeld (Esercitazioni di storia).</ref> dove conobbe l'insigne paleografo Kehr, il quale lo coinvolse in un grandioso progetto di spoglio di documenti d'archivio fino allora pressoché inediti che lo portò in quasi tutta italia e che gli consentì di accumulare una straordinaria esperienza ''sul campo''; nel contempo, d'accordo col Kehr, che gli assicurava la sopravvivenza con finanziamenti della [[università di Gottinga]] o con fondi del governo tedesco, proseguiva studi indipendenti sui diplomi dei re d'
Nel 1901 ottenne la nomina ad alunno della Scuola storica di Roma, presso la [[Società romana di storia patria]]. A Roma prosegue i lavori già intrapresi, comincia uno spoglio dell' Cencetti osserva che S. si accostò alla paleografia per la prima volta nel 1906 con studi sulla tachigrafia medioevale<ref>G. CENCETTI, ''Lineamenti di storia della scrittura latina'', Bologna 1956, p. 12; a p. 13</ref> “determinati dalla necessità di leggere le note tachigrafiche dei diplomi dei re d'Italia di cui curava l'edizione”. da allora la paleografia prende un posto sempre più rilevante negli scritti di Schiaparelli, che sempre più spesso egli ama intitolare ''Note Paleografiche''.
Nel 1916 si spegne l'amico Carlo Cipolla e finisce così uno dei più fruttuosi sodalizi della stora degli studi storici italiani.
Nel 1934 moriva a Firenze; La facoltà lo ricordò con una solenne commemorazione<ref>''Onoranze a Luigi Schiaparelli'', in “Archivio storico italiano” 92, 4 (1934), pp. 165-195 e in “Bullettino
dell'Istituto storico italiano per il medioevo” 50 (1935), pp. 79-102</ref> per bocca del Prof.[[Piero Torelli]] nel Febbraio 1935.
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