Età vittoriana: differenze tra le versioni
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== Da Peel a Palmerston ==
La situazione economica che Vittoria eredita alla sua ascesa non è semplice e negli ultimi anni i liberali non erano stati capaci di rimediare ai problemi economici nati da un deficit crescente, dal ristagno dei traffici, e da alcune pesanti carestie: se si considera il forte incremento demografico, si comprende che la situazione in Inghilterra era molto grave. Dopo i primi dissensi, la regina ammirò e sostenne fermamente la politica [[liberismo|liberista]] di Sir [[Robert Peel]].
In politica economica, egli cercò di aumentare i traffici commerciali abolendo definitivamente i dazi interni, e recuperando le mancate entrate introducendo un'imposta sul reddito, che era già stata applicata in tempo di guerra. Molto lunga e complessa fu la questione delle [[Leggi del grano]]: introdotte nel [[1815]], grazie all'influenza dei proprietari terrieri, erano sostenute dai [[protezionismo|protezionisti]] che capeggiavano Peel, ma fortemente osteggiate dalla Lega contro le Leggi del Grano, che esprimeva le esigenze della maggior parte degli inglesi. Lo stesso primo ministro si convinse della necessità del liberismo nel commercio dei cereali, anche per l'incombente carestia in [[Irlanda]], che non poteva essere colmata dal raccolto inglese. Tuttavia, sicuro dell'appoggio del popolo, dimenticò su quale classe sociale si basasse il suo potere. Nel giugno [[1846]] abolì di fatto questa legge, ma ciò spezzò il partito conservatore, i cui membri trovarono nei discorsi di un giovane di origine ebree, [[Benjamin Disraeli]], una nuova guida che rispondeva ai loro interessi e che aveva intenzione di tutelare le grandi famiglie agricole. Lo stesso giorno in cui l'abolizione della legge passava alla [[Camera dei Lord]], il [[25 giugno]], ai Comuni Peel veniva sconfitto da una coalizioni di Wighs a [[Tory|Tories]]. Il partito conservatore non tornò al potere che vent’anni più tardi. Peel morì per una caduta da [[cavallo]] nel [[1850]]. Tra il [[1846]] e il [[1886]] il potere fu ricoperto quasi ininterrottamente da governi liberali. Il primo ministro a salire al potere fu Lord [[John Russell]], fino al [[1852]], seguito, dopo una breve parentesi del [[Conte di Derby]], dal Governo di [[Aberdeen (Washington)|Aberdeen]], che fu coinvolto nella [[guerra di Crimea]] contro la sua volontà: di fatto il suo pacifismo gli fece perdere la sua posizione a vantaggio di [[Henry John Temple]], terzo visconte Palmerston.
Lord Palmerston non fu mai escluso in verità dal governo dal [[1808]] al [[1865]], soprattutto come ministro degli esteri. Egli era difficilmente inquadrabile in un partito e non aderiva ad alcuna dottrina: entrato in politica come tory, manteneva un comportamento da aristocratico whig; la sua politica si basava sulla fiducia che riponeva nel popolo britannico, che lo appoggiava per la sua franchezza. Era invece inviso quasi a tutti i politici, per i suoi metodi avventati, poco diplomatici e indipendenti che usava abitualmente: egli tendeva a difendere qualsiasi suddito della corona, dovunque esso si trovasse e qualsiasi cosa avesse fatto. Anche i suoi rapporti con la corte non furono semplici: egli dichiarava apertamente il suo antagonismo nei confronti del dispotismo austriaco, russo e pontificio, in contrasto con le idee della regina, ed in particolare del suo consorte, che consideravano il potere austriaco assolutamente legittimo. Forte assertore della [[guerra di Crimea]], fu costretto a firmare il [[Trattato di Parigi (1856)|trattato di Parigi]] nel [[1856]]. due anni più tardi dovette affrontare l'Ammutinamento indiano: molte truppe indiane si ribellarono alla potenza inglese e compirono rappresaglie sui colonizzatori e le loro famiglie. La situazione per Palmerston volse al peggio a causa di una guerra in [[Cina]], causata da un banale incidente diplomatico: l'inutilità del conflitto fece infuriare i suoi nemici, che infine vinsero le elezioni. Tuttavia Disraeli non riuscì a trovare la maggioranza assoluta, e dal [[1859]] al [[1865]] il potere fu nelle mani del "triumvirato", capitanato da Palmerstone, [[John Russell]] e [[William Ewart Gladstone]]. La mediazione di questi ultimi due statisti evitò che il bellicoso Primo ministro attaccasse la Francia, a causa dell'odio che montava per l'atteggiamento francese nei confronti dell'[[Italia]], fortemente sostenuta dal triumvirato. Nello stesso periodo l'Inghilterra evitò di essere coinvolta nella [[Guerra di secessione americana]] ([[1861]] – [[1865]]): questo fatto avrebbe potuto essere disastroso, anche perché le classi più agiate e più in vista parteggiavano per i Sudisti, (pur avendo più chiara la situazione italiana, che la politica americana) nonostante il fatto che cercassero di evitare l'argomento dello [[schiavismo]], che in verità non difendevano.
Palmerston muore nel [[1865]]; viene sostituito alla carica di Primo Ministro da John Russell e, dopo un paio d'anni, da [[Edward Smith-Stanley]], duca di Derby.
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