Jean Piaget: differenze tra le versioni

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'''Jean Piaget''' (nato a [[Neuchâtel]] [[Svizzera]] il [[9 agosto]] [[1896]] – morto a [[Ginevra (città)|Ginevra]] il [[16 settembre]] [[1980]]) è stato uno [[psicologia|psicologo]] dell’etàdell'età evolutiva ed [[espistemologiaepistemologia|epistemologo]] [[Svizzera|svizzero]].
 
==Biografia==
Era il figlio maggiore di Arthur Piaget, docente universitario di [[letteratura medievale]] e Rebecca Jackson.
 
All’etàAll'età di 11 anni, mentre frequentava la scuola Latina di Neuchâtel, scrisse un breve trattato su un passero [[albinismo|albino]], questo scritto è considerato l’avviol'avvio di una brillante carriera scientifica che lo portò a pubblicare oltre sessanta libri e diverse centinaia di articoli.
 
Nella tarda adolescenza sviluppò un forte interesse per i [[molluschi]], tanto da collaborare part-time con il direttore del Museo di Scienze naturali di Nuechâtel. Ancora prima del termine degli studi i suoi scritti divennero molto noti nell’ambientenell'ambiente dei malacologi tanto che gli venne offerta, senza che lo si conoscesse personalmente, la cura della sezione molluschi del museo di storia naturale di Ginevra. Dovette ovviamente declinare l'invito in quanto ancora studente di scuola secondaria.
 
Dopo la scuola superiore studiò [[scienze naturali]] presso l’universitàl'università di Neuchâtel dove ottenne anche il Ph.D. Durante questo periodo pubblicò due scritti filosofici che lui stesso considerava “scritti giovanili” ma che furono importanti nell’orientamentonell'orientamento della sua futura attività.
 
Dopo un semestre presso l’universitàl'università di [[Zurigo]] nel corso del quale sviluppò un forte interesse per la [[psicoanalisi]] lasciò la Svizzera e si trasferì in [[Francia]]. Trascorse un anno lavorando presso l’l'''école de la rue de la Grange-aux-Belles'' un istituto per ragazzi creato da [[Alfred Binet]] e successivamente diretto da [[Théodore Simon]], un pioniere nello sviluppo dei test di intelligenza. Qui Piaget, dopo un inizio non entusiasta, effettuò una serie di interviste finalizzate alla standardizzazione dei test di Binet e rimase progressivamente affascinato dai processi di pensiero che parevano guidare le risposte, compì nei due anni successivi i suoi primi studi sperimentali sull’etàsull'età evolutiva.
 
Nel [[1921]] divenne direttore dell'''Institut J. J. Rousseau'' di Ginevra presso il quale iniziò le sue ricerche sugli schemi mentali dei bambini in età scolare.
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Nel [[1923]] sposò Valentine Châtenay, la coppia ebbe tre figli, Jacqueline, Lucienne e Laurent il cui sviluppo intellettuale e lo sviluppo del linguaggio furono oggetto di studio da parte di Piaget.
 
Successivamente e spesso contemporaneamente fu titolare di diverse cattedre: psicologia, [[sociologia]] e storia delle scienze a Neuchâtel dal [[1925]] al [[1929]]; storia del pensiero scientifico a Ginevra dal 1929 al [[1939]]; psicologia e sociologia a [[Losanna]] dal [[1938]] al [[1951]]; sociologia a Ginevra dal 1939 al [[1952]] e successivamente psicologia genetica e sperimentale dal [[1940]] al [[1971]]. Fu l’unicol'unico svizzero a essere invitato alla [[Sorbonne]] dal 1952 al [[1963]]. Dopo la [[seconda guerra mondiale]] divenne presidente della commissione svizzera dell’dell'[[UNESCO]]. Diresse il ''Bureau International d'Education'' (Ufficio Internazionale dell'Educazione) dal 1929 al 1967 e nel 1955, fondò e diresse fino alla sua morte il ''Centre International d'Epistémologie Génétique'' (Centro internazionale di epistemologia genetica). Nel [[1956]] fondò la School of Sciences presso l'università di Ginevra.
Le sue ricerche sulla psicologia dell’etàdell'età evolutiva e sull’epistemolgiasull'epistemolgia genetica avevano un scopo primario, comprendere i meccanismi della crescita della conoscenza.
 
==L’apprendimentoL'apprendimento secondo Piaget==
Piaget dimostrò innanzitutto l’esistenzal'esistenza di una differenza qualitativa tra le modalità di pensiero del bambini e quelle dell’adultodell'adulto e poi che il concetto di capacità cognitiva e quindi di [[intelligenza]] è strettamente legato alla capacità di adattamento all’ambienteall'ambiente sociale e fisico.
Secondo Piaget i due processi che caratterizzano l’adattamentol'adattamento sono l’assimilazionel'assimilazione e l’accomodamentol'accomodamento che si avvicendano durante l’interol'intero sviluppo.
===Assimilazione===
L’assimilazioneL'assimilazione consiste nell’incorporazionenell'incorporazione di un evento o di un oggetto in uno schema comportamentale o cognitivo già acquisito. In pratica il bambino utilizza un oggetto per effettuare un’attivitàun'attività che fa già parte del suo repertorio motorio o decodifica un evento in base a elementi che gli sono già noti (l’esempiol'esempio è il caso di un bambino di pochi mesi che afferra un oggetto nuovo e lo porta alla bocca, l’afferrarel'afferrare e il portare alla bocca sono movimenti già acquisiti che vengono però applicati ad un nuovo oggetto).
===Accomodamento===
L’accomodamentoL'accomodamento consiste nella modifica della struttura cognitiva o dello schema comportamentale per accogliere nuovi oggetti o eventi che fino a quel momento erano ignoti (nel caso del bambino precedente se l’oggettol'oggetto è difficile da afferrare dovrà per esempio modificare la modalità di presa).
 
I due processi si alternano alla costante ricerca di un ''equilibrio fluttuante'' ([[omeostasi]]) ovvero di una forma di controllo del mondo esterno. Quando una nuova informazione non risulta immediatamente interpretabile in base agli schemi esistenti il soggetto entra in uno stato di disequilibrio e cerca di trovare un nuovo equilibrio modificando i suoi schemi cognitivi incorporandovi le nuove conoscenze acquisite.
 
==Le fasi dello sviluppo cognitivo secondo Piaget==
Nei suoi studi sull’etàsull'età evolutiva Piaget notò che vi erano periodi dello sviluppo nei quali prevaleva l’assimilazionel'assimilazione e fasi nelle quali prevaleva l’adattamentol'adattamento e fasi di relativo equilibrio. Sviluppò così una distinzione delle fasi dello sviluppo cognitivo individuando 4 fasi dello stesso.
 
===Fase senso-motoria===
Dalla nascita ai 2 anni circa. Come implica il nome il bambino utilizza i sensi e le abilità motorie per comprendere ciò che lo circonda, affidandosi inizialmente ai soli riflessi e più avanti a combinazioni di capacità senso -motorie.
*Reazioni circolari primarie: tra i primo e il quarto mese di vita il bambino sviluppa le reazioni circolari primarie ovvero la ripetizione di un’azioneun'azione casuale per ritrovarne gli effetti gradevoli. L’esempioL'esempio è la suzione del dito, trovandola piacevole il bambino la ripete per lunghi periodi.
*Reazioni circolari secondarie: tra il quarto mese e l’annol'anno di vita il bambino orienta i suoi comportamenti verso l’ambientel'ambiente esterno cercando di afferrare e muovere gli oggetti e osserva i risultati delle sue azioni. Agitando un sonaglio provoca dei rumori piacevoli e cerca di ripetere l’azionel'azione per riprodurre il suono.
*Reazioni circolari terziarie: dai 12 ai 18 mesi. Consistono nello stesso meccanismo descritto in precedenza ma effettuato con variazioni. Ad esempio afferrare e battere un oggetto contro superfici diverse. In questa fase il bambino inizia a comprendere la permanenza degli oggetti mentre nelle fasi precedenti se l’oggettol'oggetto non è in vista “non"non esiste”esiste".
Dopo i 18 mesi il bambino sviluppa la capacità di immaginare gli effetti delle azioni che sta eseguendo, di eseguire e descrivere azioni differite o oggetti non presenti nel suo campo percettivo, di eseguire sequenze di azioni come per esempio appoggiare un oggetto per aprire la porta, cominciano inoltre i primi giochi simbolici, il “fare"fare finta di…”di…".
 
===Fase pre-operativa ===
Dai 2 ai 7 anni. In questa fase l’atteggiamentol'atteggiamento del bambino è ancora molto egocentrico, vede le cose da un solo punto di vista: il suo! Per cui ad esempio spiegherà che “l’erba“l'erba cresce così quando io cado non mi faccio male”. Crede che tutti la pensino come lui e che capiscano i suoi pensieri, tipicamente se racconta una storia lo farà in modo che un ascoltatore che non conosce la storia non capirà nulla.
 
Il bambino è in grado di fingere e quindi apprende ad usare i simboli. Un simbolo è un oggetto che ne rappresenta un altro. Un esempio è il gioco creativo nel quale il bimbo usa, per esempio, una scatola per rappresentare un tavolo, dei pezzetti di carta per rappresentare i piatti ecc.
 
Il suo ragionamento in questa fase non è né deduttivo, né induttivo, ma transduttivo o analogico, dal particolare al particolare. Ad esempio se un insetto gli fa paura perché l'ha molestato è facile che molti altri insetti che non l'hanno molestato gli facciano paura. Ciò si traduce in una modalità di comunicazione piena di “libere"libere associazioni”associazioni" senza alcuna connessione logica in cui il ragionamento si sposta da un’ideaun'idea all’altraall'altra rendendo pressoché impossibile una ricostruzione attendibile di eventi.
 
===Fase delle operazioni concrete===
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Il termine operazioni si riferisce a operazioni logiche o principi utilizzati nella soluzione di problemi. Il bambino in questa fase non solo utilizza i simboli ma è in grado manipolarli il modo logico.
 
Intorno ai 6/7 anni il bambino acquisisce la capacità di conservazione delle quantità numeriche, delle lunghezze e dei volumi liquidi. Per conservazione si intende la capacità di comprendere che la quantità rimane tale anche a fronte di variazioni di forma. Il bambino nella fase pre-operativa, per esempio, è convinto che la quantità di liquido contenuto in un contenitore alto e stretto è maggiore di quella contenuta in un contenitore basso e largo e a nulla varranno dimostrazioni e travasi. Un bambino nella fase delle operazioni concrete è invece in grado di comprendere che la quantità è la stessa, di “conservare”"conservare" quindi il volume liquido.
 
Intorno ai 7/8 anni il bambino sviluppa la capacità di conservare i materiali. Prendendo una palla di creta e manipolandola per trasformarla in tante palline il bambino è conscio del fatto che riunendo le palline la quantità sarà invariata. Questa capacità prende il nome di reversibilità.
 
Intorno ai 9/10 anni è raggiunto anche l’ultimol'ultimo passo della conservazione, la conservazione della superficie. Messo di fronte a dei quadrati di cartoncino si rende conto che occupano la stessa superficie sia che siano messi tutti vicini sia che siano sparsi.
 
===Fase delle operazioni formali ===
Dai 12 anni.
Il bambino che si trova nella fase delle operazioni concrete ha delle difficoltà ad applicare le sue competenze a situazioni astratte. Se un adulto gli dice: “Non"Non prendere in giro X perché è grasso, cosa diresti se lo facessero a te?" la sua risposta sarebbe “Io"Io non sono grasso”grasso". Calarsi in una realtà diversa dalla sua è un’operazioneun'operazione troppo astratta.
 
A partire dai 12 anni il bambino riesce a formulare pensieri astratti. Il cosiddetto pensiero ipotetico.