Arche scaligere: differenze tra le versioni
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[[Cansignorio della Scala]], date le cattive condizioni della sua salute, incominciò, nel [[1364]], a pensare al suo sepolcro, e chiamò eccellenti scultori e architetti per fare la sua arca di marmo. La tomba è concepita come un reliquiario gotico, realizzato su disegno di Bonino da Campione, e costò più di 10.000 fiorini, una somma enorme.<ref>[http://www.verona.com/index.cfm?Page=Guida§ion=luoghi&id=119 Tratto da verona.com] <small>URL consultato il 21-04-2008.</small></ref> Non tutte le sculture sono comunque opera di Campione, ma accanto a lui hanno lavorato anche larghe maestranze, tra cui scultori locali.
{{quote|Dalla filigrana del cancello stemmato erompe l’esagonale macchina su cui domina il cavaliere di pietra. Le colonne tortili tutte cesellate, si avvitano come mastodontici perni intorno al sarcofago; intorno ruotano, come in un gigantesco carillon, i tabernacoli che custodiscono marmorei pupazzi di santi e di re; la piramide tronca, che regge lo stallone impietrito, sporge da una selva di cuspidi, di guglie, di gattoni, d’archi acuti, polilobati, di fori, e di medaglioni che sembrano gli elementi simbolici di un ingranaggio inutile e rugginoso. Eppure tanta barocca volontà di lasciare meravigliato e stupefatto il riguardante, raggiunge un effetto architettonico, caratteristicamente tardo-gotico; è un "paesaggio" chiave della fine del Medioevo veronese.|Licisco Magagnato}}
Di questa arca disegneranno e scriveranno grandi artisti dell'[[romanticismo|età romantica]], fra cui [[Heinrich Taine]] che, nel [[1870]], scriveva che le arche scaligere, in particolare quella di Cansignorio, sono preziose quanto le cattedrali di Milano e d'Assisi.
L'arca è a base esagonale e ai lati del recinto, sempre esagonale, si innalzano i pilastri che reggono sei tabernacoli gotici, dove si trovano sei santi che ebbero a che fare con le armi, santi guerrieri. Essi sono Ludovico, Martino, Sigismondo, Valentino, Giorgio e Luigi re di Francia. Le sei colonne reggono anche il piano di marmo rosso dove si trova il sarcofago del Signore. Ai quattro angoli si trovano coppie di putti nudi. Qui si trova anche un iscrizione attribuita a Cansignorio, che tradotta è: ''«Io, Cansignorio, riposo in quest'arca splendente. Io che avrei potuto essere monarca di molte città d'Italia. Io che di due popoli (il veronese e il vicentino) tenni comunque lo scettro, e quelli ressi con giustizia e con pietà. Il mio valore, aggiunto all'amore per la pace e non disgiunti alla mia fede, mi daranno fama per i secoli avvenire»''. Sul sarcofago sono scolpite storie tratti dai Vangeli, oltre all'incoronazione di Maria, in cui è presente anche Cansignorio.
==Galleria fotografica==
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