Conquista della Gallia: differenze tra le versioni
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Lucterio, venuto a conoscenza delle mosse del proconsole romano, decise di ritirarsi, mentre Cesare, al contrario, passò al contrattacco attraversando la catena delle [[Cevenne]], dove i passi, in quel periodo dell'anno, erano ricoperti da uno strato altissimo di neve:
{{Quote|[Cesare], sgombrata la neve, che era alta sei piedi, ed aperta la via, grazie alle grandi fatiche dei legionari, riuscì a raggiungere il Paese degli Arverni. Questi furono colti di
A questa notizia Vercingetorige fu costretto a rientrare dal Paese dei Biturigi ed a far ritorno in quello degli Arverni. Cesare, che aveva previsto questa mossa, dopo soli due giorni lasciò al comando delle truppe provinciali [[Decimo Giunio Bruto Albino]] e si recò a marce forzate, via [[Vienne (Francia)|Vienne]] lungo il [[Rodano (fiume)|Rodano]], nel Paese dei [[Lingoni]] dove svernavano due legioni.
{{Quote|[Cesare] giunto colà invia messaggeri alle altre legioni e le riunisce in un solo luogo [probabilmente ad [[Sens|Agendicum]], dove si trovava il grosso dell'esercito], prima che gli Arverni sappiano del suo arrivo. Conosciuta la cosa Vercingetorige conduce nuovamente l'esercito nel Paese dei Biturigi, e da lì muove verso l<nowiki>'</nowiki>''[[oppidum]]'' di [[Gorgobina]], città dei [[Boi]].|Cesare, ''De bello gallico'', VII, 9.}}
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