Muhammad III al-Sadiq: differenze tra le versioni

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'''Muhammad III as-Sadiq''' ([[1813]] - [[1882]]) (in arabo: محمد الصادق بن حسين) fu reggente di Tunisia dal [[1859]] al [[1881]], anno della sua abdicazione.
 
Investito del titolo di Principe della Corona il [[10 giugno]] [[1855]], egli succedette al trono al fratello maggiore, [[Mohammed Bey]], il [[20 settembre]] [[1859]]. Nominato Maggiore-Generale dell'esercito dell'[[Impero Ottomano]] il [[10 giugno]] [[1855]], venne promosso al rango di maresciallo il [[10 dicembre]] [[1859]].
Egli siglò il [[Trattato di Bardo]] con la [[Francia]], il [[12 maggio]] [[1881]], atto che pose di fatto la Tunisia sotto il protettorato francese.
 
Il [[23 aprile]] [[1861]], egli promulgò la prima vera costituzione del mondo arabo: eglòi separò i poteri esecutivo, legale e legislativo, limitando le capacità del [[Bey]] e creando un nuovo codice per la giustizia e un consiglio supremo (che collaborava contemporaneamente ad un'assemblea ed alla corte suprema).
 
Questa costituzione, inoltre, garantiva agli europei ed agli ebrei, eguali diritti con i musulmani, in particolare quello di possedere beni materiali propri. La nuova situazione legale incoraggiò gli europei a stabilire insediamenti in [[Tunisia]]. Questo fatto portò anche a contatti commerciali intensificati con la [[Francia]], aprendo scuole dedicate anche alle donne non musulmane e inaugurando un servizio telegrafico a partire dal [[1859]], su progetto di aziende francesi.
 
Il [[26 aprile]] dello stesso anno, Sadok Bey modificò anche le regole per la successione al trono, stabilendo la necessità della legge salica basata sulla primogenitura.
 
Per rimpiazzare le istituzioni francesi, il governo tunisino inaugurò un nuovo consolato e fondò il primo nucleo della moderna marina militare della [[Tunisia]], il [[12 gennaio]] [[1862]].
 
==Una moderna capitale==
Il Bey supportò inoltre la ditta Colin di [[Marsiglia]] che eseguì le riparazioni dell'acquedotto romano presso [[Zaghouan]] di modo che potesse assicurare un apporto regolare e sicuro di acqua alla capitale. Nel [[1865]] circa, iniziò anche una possente opera di ammodernamento del paese e nello specifico della capitale, demolendo le antiche mura cittadine e consentendo l'ampliamento dell'abitato (scomparvero in questa occasione le famose porte della città, denominate Bab Carthagena, Bab Souika, Bab Bnet e Bab El Jazira). Contemporaneamente si procedette, nel [[1872]], alla vendita degli antichi cannoni che si trovavano sulle torri del sistema murario cittadino, atto dal quale il governo tunisino ricavò non poco denaro che entrò nelle casse dello stato.
 
Il quartiere europeo si pose essenzialmente nei pressi della Bab El Bhar, dove costruì strade, un consolato, una chiesa e estese piantagioni di fichi a partire proprio dal [[1865]] circa. A questo periodo risalgono anche i primi cimiteri europei. Ad ogni modo gli intrighi di molti ministri di governo (in particolare di [[Mustapha Khaznadar]] e [[Mustapha Ben Ismaïl]], le costanti pressioni dei consoli europei e la bancarotta rischiata dallo stato, questa accoglienza agli europei non fu sempre beneaccetta.
 
Considerevole, risalente al [[12 maggio]] [[1881]], è il Trattato di Bardo che vide la Tunisia divenire protettorato francese.
 
Muhammad ebbe molte mogli, tra cui l'odalisca [[Lella Kmar]], la quale gli venne offerta dal Sultano ottomano e che avrebbe sposato anche gli altri due Bey suoi successori.
 
Alla sua morte, Muhammad III venne sepolto nel mausoleo di Tourbet El Bey a [[Tunisi]].
 
{{Box successione|carica=[[Elenco dei Bey di Tunisi|Bey di Tunisi]]|precedente=[[Muhammad II ibn al-Husayn]]|successivo=[[Ali Muddat ibn al-Husayn]]|periodo=[[1859]]-[[1881]]|}}