Grammelot: differenze tra le versioni

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Si tratta di uno strumento organizzato su un tipo di recitazione ''[[onomatopeico]]'', ossia usando suoni privi di significato, che richiamino però le sonorità di una lingua o di un dialetto riconoscibile, e riuscire, quindi, a comunicare attraverso suoni che non sono parole stabilite e convenzionali.
 
Pare che i giullari medievali e, più tardi, le compagnie di teatro itineranti utilizzassero questo artificio recitativo per poter farsi comprendere anche in luoghi in cui si parlavano lingue che gli attori non conoscevano o per ottenere effetti comici parodizzando parlate straniere.
Questo modo di recitare, immediato e viscerale, pressoché privo di artifici tecnici, fu tipico dei giullari medievali e delle compagnie di teatro itineranti, che così riuscivano a sortire effetti comici pur non parlando la lingua del pubblico davanti a cui si trovavano ad esibirsi.
 
I giullari recitavano usando un intreccio di dialetti diversi e parole inventate, infarcito di una parola comprensibile qua e là, qualche onomatopea e una generosa dose di mimica, riesceriusciva a rendere un discorso comprensibile a prescindere dalla lingua dell'uditorio, aggiungendo effetti comici dovuti anche allo spaesamento linguistico e al richiamo di lingue e nazionalità straniere, che rendonorendevano la recitazione immediata e colorita, nella quale predomina su tutto la gestualità e la mimica accentuata, che fungono da fulcro del linguaggio universale.
 
Il risultato finale è una recitazione espressiva, iperbolica ed esilarante, comprensibile da ognuno grazie al rapporto diretto che il giullare instaura con il pubblico. Il linguaggio usato perde il suo significato letterale per diventare un artificio espressivo musicale, in grado di comunicare emozioni e suggestioni.