Grammelot: differenze tra le versioni

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Il '''Grammelot''' è una forma di teatro inventato dai comici della [[Commedia dell'Arte]], le cui origini, nella cultura europea, vengono fatte risalire al [[XIV secolo]].
 
Si tratta di uno strumento organizzatorecitativo suche unorganizza tipo di recitazionesuoni ''[[onomatopeicoonomatopee]]'', ossia usandoe suoni privi di significato immediato, che richiaminoevocativi però ledi sonorità di una lingualingue o dialetti, e avente il fine di unfarsi dialettocomprendere riconoscibile,anche esenza riuscire,possedere quindi,la aconoscenza comunicaredi attraversoarticolare suonifrasi chedi nonsenso sonocompiuto parolein stabiliteuna elingua straniera o di mettere in parodia parlate o personaggi convenzionalistranieri.
 
Pare che questo artificio recitativo fosse utilizzato da giullari, attori itineranti e compagnie di comici dell'arte. Detti professionisti dello spettacolo pare recitassero usando intrecci di lingue e dialetti diversi miste a parole inventate, affidando alla gestica e alla mimica quel tessuto connettivo che rendeva la comunicazione possibile a prescindere dalla lingua parlata dall'uditorio.
Pare che i giullari medievali e, più tardi, le compagnie di teatro itineranti utilizzassero questo artificio recitativo per poter farsi comprendere anche in luoghi in cui si parlavano lingue che gli attori non conoscevano o per ottenere effetti comici parodizzando parlate straniere.
Ciò che ne risulta è una recitazione fortemente espressiva e iperbolica. Il linguaggio usato acquisisce inoltre un surplus di espressività musicale, in grado di comunicare emozioni e suggestioni.
 
I giullari recitavano usando un intreccio di dialetti diversi e parole inventate, infarcito di una parola comprensibile qua e là, qualche onomatopea e una generosa dose di mimica, riusciva a rendere un discorso comprensibile a prescindere dalla lingua dell'uditorio, aggiungendo effetti comici dovuti anche allo spaesamento linguistico e al richiamo di lingue e nazionalità straniere, che rendevano la recitazione colorita, nella quale predomina su tutto la gestualità e la mimica accentuata, che fungono da fulcro del linguaggio universale.
 
Il risultato finale è una recitazione espressiva, iperbolica ed esilarante, comprensibile da ognuno grazie al rapporto diretto che il giullare instaura con il pubblico. Il linguaggio usato perde il suo significato letterale per diventare un artificio espressivo musicale, in grado di comunicare emozioni e suggestioni.
 
Gli spettacoli di questo genere si articolano generalmente in una serie di brevi storie o episodi, la cui durata può variare dai 5 minuti ai 20, interpretati interamente senza ausilio di scenari particolari, giochi di luce o altri artifici classici del teatro, un eredità degli spettacoli "poveri" della tradizione giullaresca medioevale, che si tenevano solitamente all'aperto, in strada o nelle piazze.
 
Tra i personaggi caratteristici del genere vi è il cosiddetto ''Zanni'', l'impersonificazione del poveraccio che, dopo aver subito le tremende carestie frequenti nel [[Medioevo]], si trova costretto a vagare in cerca di espedienti per sopravvivere e non morire di fame. Si tratta del prototipo di tutte le maschere tipiche della [[Commedia dell'Arte]], anche di quelle più note come [[Arlecchino]] e [[Brighella]].
 
Un esempio di grammelot particolarmente ben riuscito è rappresentato dal monologo di [[Chaplin|Adenoid Hynkel]] nel film [[Il grande dittatore]].