Franz Joseph Haydn: differenze tra le versioni

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=== Giovinezza ===
 
Nel [[1749]], Haydn dovette abbandonare, dopo la muta della voce, il coro della cattedrale. Rimase a Vienna, ma iniziò per lui un periodo difficile, di grandi ristrettezze economiche, che - secondo i suoi primi biografi - seppe però affrontare con ottimismo. Iniziò a mettere a frutto le sue capacità musicali, suonando a pagamento in feste e serenate, dando alcune lezioni, scrivendo le sue prime composizioni, sia nel genere sacro (il Greisinger ci parla di alcuni mottetti che portò con sé in occasione di una visita al santuario di Mariazell), sia in quello della musica strumentale "di consumo" (serenate, minuetti). Tra gli amici coicon i quali in questo periodo faceva musica c'era [[Carl Ditters von Dittersdorf|Carl Ditters]], destinato anche lui ad una importante carriera di compositore.
 
Haydn cercava anche, in tutti i modi, di ampliare le sue basi teoriche e pratiche. Fu fondamentale, in proposito la conoscenza del vecchio e illustre compositore napoletano [[Nicola Porpora]], che lo prese al proprio servizio come accompagnatore al clavicembalo (Porpora dava lezioni di canto) e come "valletto" dandogli in cambio lezioni gratuite. In alcune note autobiografiche del 1776, Haydn scrive: "non componevo in modo corretto fino a che non ebbi la fortuna di apprendere i principi fondamentali della composizione dal signor Nicola Porpora, che era allora a Vienna". La figura del burbero Porpora riaffiora in un ricordo riportato dal Greisinger: "Non mancavano certo gli "asino", "coglione", "birbante", o le gomitate nelle reni, ma non me la prendevo, perché da Porpora appresi molto di canto, di composizione e di italiano". <ref>Cit. in [[H. C. Robbins Landon]] / D. Wyn Jones ''Haydn. Vita e opere'', Rusconi, Milano 1988, pag. 35. Da alcune lettere che ci sono pervenute risulta che Haydn - in età matura - aveva una padronanza, se non perfetta, almeno decente dell'italiano.</ref>