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Nell'anno [[880]] fu distrutta dai [[Saraceni]]. Inesorabile il lento declino, non fu più ricostruita, e di essa si perse quasi la memoria. Divenuta la zona un vastissimo bosco detto "Calabricito" [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando I]] re di [[Napoli]] ne fece una riserva di caccia fino al [[1830]]; vi fece costruire un edificio detto "Casina Spinelli" (oggi in rovina) nel [[1778]], sui resti dell'antica città. La particolarità della casina sta nel fatto che l'edificio ingloba una torre di epoca [[longobarda]].
I primi scavi per riportare alla luce Suessula furono intrapresi nel [[1878]] dai conti Spinelli di [[Scalea]], possessori della zona e della torre longobarda. Furono rinvenuti numerosi reperti di eccezionale fattura. Essi furono ubicati nell'antica dimora che divenne uno dei più ricchi musei privati del periodo. Molti studiosi Italiani e stranieri non mancavano di andarlo a visitare quando erano di passaggio a [[Napoli]]. Questo avvenne fino alla vigilia del conflitto mondiale. Purtroppo nel [[1943]] il comando tedesco occupò parte della villa che fu rispettata compreso il suo museo fino nell'ottobre dello stesso anno: in quel mese, prima di abbandonare la villa, degli ufficiali tedeschi saccheggiarono tutti gli oggetti preziosi della collezione Spinelli, consistenti in monili d'oro e monete antiche. Gli oggetti depredati, a tutt'oggi non più recuperati, erano importantissimi, soprattutto i gioielli in oro, che oltre al loro valore materiale ne avevano uno inestimabile trattandosi di rarissimi gioielli di epoca arcaica, esempi unici ed insostituibili dell'arte orafa antica. Nel [[1945]], anno in cui finì la guerra, la casina Spinelli risultò danneggiata dall'occupazione tedesca, e da quella successiva americana. Poichè gravi danni aveva subìto anche la collezione di vasi antichi - buona parte di essi rinvenuti in frantumi a terra - al fine di evitare ulteriori danni, in accordo con la famiglia Spinelli, fu deciso di trasferire la maggior parte della collezione al [[Museo Archeologico Nazionale di Napoli]] con la denominazione "Collezione Spinelli", dove tuttora è esposta in apposite vetrine nella Sezione Preistorica.
[[Categoria:Città italiche]]
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