Ultimo minuto: differenze tra le versioni

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Walter Ferroni ([[Ugo Tognazzi]]) è il general manager di una squadra di calcio che sopravvive nella bassa classifica della [[Serie A]] tra problemi finanziari, piccoli imbrogli e tanta passione.
Dopo anni di difficoltà e di bilanci "aggiustati con la scolorina", Ferroni riesce a fare acquistare la squadra dal ricco industriale Di Carlo ([[Lino Capolicchio]]), credendo che questi si limiterà a finanziare la squadra lasciando a lui la gestione. Il nuovo presidente invece, con piglio imprenditoriale, lo rimuove dall'incarico e gestisce personalmente la squadra inserendo nuovi manager accanto a quelli del vecchio staff di Ferroni, prontamente passati al servizio del nuovo padrone.
La nuova gestione parte con baldanza, ma senza l'esperienza e i contatti di Ferroni incontra subito notevoli difficoltà. Il nuovo presidente impara a proprie spese che gestire una squadra di calcio è molto diverso dal gestire un'azienda. La squadra passa da una sconfitta all'altra, sino a quando Di Carlo, pesantemente contestato e minacciato dai tifosi, richiama Ferroni. Questi, con poche mosse risolutive,che rende la squadra nuovamente competitiva vincendoe vince la prima partita della sua nuova gestione con una mossa coraggiosa e disperata: sostituisce a pochi minuti dalla fine il vecchio e corrotto centravanti Boschi ([[Massimo Bonetti]]) con un giovane 17ennediciasettenne della squadra "primavera," che realizza il gol decisivo, proprio all'ultimo minuto.
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==Commento==
Scritto dai fratelli Pupi e Antonio Avati con Italo Cucci e Michele Plastino, giornalisti sportivi, Ultimo minuto è un film ingiustamente dimenticato, che narratratta ildi calcio in modo serio, senza eccessi folkloristici e faracconta emergerei loschi intrecci di un ambiente che si dice sportivo, ma dove ognii componentecomponenti (presidentedirigenti, giocatori, capi della curvatifosi, procuratori, faccendieri) cercacercano innanzi tutto il proprio tornaconto a prescindere daldalla risultatoregolarità sportivodel risultato. Fu realizzato pochi anni dopo lo scandalo del [[calcio scommesse]], in anticipo di due decenni su [[calciopoli]]. Raccontò l'ambiente calcistico e i suoi retroscena con realismo critico, mostrando quello che la TV non faceva vedere. Al botteghino funon unebbe flopsuccesso, non fu capito dal pubblico che all'epoca non ritenne possibile che il marcio nel calcio fosse a quel livello. Vent'anni dopo, leggendo le intercettazioni di calciopoli, moltici si dovetterodovette ricredersiricredere: la corruzione e l'intrallazzo reali superavano di molto la finzione cinematografica.
 
==Curiosità==
Il nome della squadra non è mai nominato, ma i colori sociali (biancorossi) e alcuni particolari adombranosembrano adombrare una nota squadra del nord-est, archetipo e simbolo delle squadre minori della "serie A" in quegli anni.