Via Crucis: differenze tra le versioni
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Intorno al [[1294]], [[Rinaldo di Monte Crucis]], [[frate]] [[domenicani|domenicano]], racconta la sua salita al [[Santo Sepolcro]] "''per viam, per quam ascendit Christus, baiulans sibi crucem''", per varie tappe, che chiama ''stationes'': il luogo della condanna a morte di Gesù, l'incontro con le pie donne, la consegna della [[croce]] a [[Simone di Cirene]], e gli altri episodi della Passione fino alla morte di Gesù sulla Croce.
Originariamente la vera ''Via Crucis'' comportava la necessità di recarsi materialmente in visita pressi i luoghi dove Gesù Cristo aveva sofferto ed era stato messo a morte. Dal momento che un tale [[pellegrinaggio]] era impossibile per molti, la rappresentazione delle stazioni nelle [[chiesa (architettura)|chiese]] rappresentò un modo di portare idealmente a Gerusalemme ciascun [[credente]].
Oggi tutte le chiese cattoliche dispongono di una "via dolorosa", o almeno di una sequenza murale interna. Il numero e nomi delle stazioni cambiarono radicalmente in diverse occasioni nella storia della devozione, sebbene l'elenco corrente di quattordici stazioni ora sia quasi universalmente accettato.
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==Iconografia==
Da un punto di vista [[arte|artistico]], molto interesse è stato mostrato nei secoli verso l'analisi, la conservazione e il restauro delle immagini iconografiche associate con questa pratica: le quattordici stazioni sono state raffigurate nelle [[chiesa (architettura)|chiese]] e in altri luoghi di culto, a volte anche in esterni, con dipinti, formelle in terracotta, [[bassorilievo|bassorilievi]] in [[rame]] o vere e proprie [[scultura|sculture]]. Artisticamente sono considerate parte della produzione tematica ispirata alla [[Crocifissione di Gesù|crocifissione]].
== Voci correlate ==
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