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|anno_dipendenti=2007
|sito=www.enel.it
}}'''ENEL S.p.A.''' è l'[[acronimo]] di '''EEN'''nte '''N'''azionale per l'Energiaergia '''EL'''ettrica. È l'azienda principale in [[Italia]] e la terza al mondo tra quelle fornitrici di [[energia elettrica]] <ref>[http://www.rad.com/Article/0,6583,19872,00.html ] www.rad.com [[5 ottobre]] [[2007]]</ref>, ed è stata per lungo tempo [[monopolio|monopolista]] [[Stato|statale]] del settore. Tuttora il [[Ministero dell'Economia e delle Finanze]] italiano è l'azionista di riferimento.
 
==Profilo==
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==Presenza internazionale==
Dopo aver completato la vendita degli [[asset]] [[non core]], Enel si è impegnata nella crescita all’estero nel settore dell’elettricità e del gas.
 
Con 19.000 [[megawatt|MW]] di impianti che utilizzano [[fonti energetiche]] rinnovabili ([[idrico]], [[geotermico]], [[eolico]], [[solare]] e [[biomasse]]) Enel è uno dei leader mondiali del settore.
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==Storia==
===1962, istituzione ===
L'Enel fu istituito dal [[Governo Fanfani IV]] , con legge [[27 novembre]] [[1962]], su proposta dell'onorevole [[Aldo Moro]]. LeggeTale legge prevedeva la [[nazionalizzazione]] delle aziende e delle imprese operanti nel settore della produzione, commercializzazione, distribuzione, trasporto di [[energia elettrica]], nonché di tutte quelle operanti in settori funzionalmente e tecnicamente connessi.
 
Sino ad allora l'elettricità era gestita da aziende di dimensione media, talvolta anche piccola, sparse sul territorio, in qualche modo collegate e controllate da poche aziende più grandi. Le aziende capofila erano:
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* la [[Società Idroelettrica Piemontese|Sip]] ([[Piemonte]])
* la Centrale ([[Toscana]], [[Lazio]] e [[Sardegna]])
* la [[Società Romana di Elettricità]] (S.R.E)
* la [[Società Meridionale di Elettricità|SME]] (regioni del Sud e [[Sicilia]])
 
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===La nazionalizzazione===
Il cui primo compito dell'Enel fu quello di assorbire ben 1.270 imprese esercenti attività elettriche e dare loro un'organizzazione amministrativa, tecnica ed operativa comune.
 
Tra le operazioni tecniche più complesse fu la realizzazione di un centro per il cosiddetto "dispacciamento", ovvero una super-centralecentro per il coordinamento di tutte lale fornituraforniture alle utenze italiane e per l'approvvigionamento dall'estero. Era il punto di partenza di una riorganizzazione alladella frammentazione del sistema. Negli anni il sistema fu riordinato e la riorganizzazione effettuata allora tuttora costituisce lo scheletro operativo della configurazione attuale.
 
===Il disastro del Vajont===
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L'Italia restò comunque, fra i principali paesi europei, quello più pesantemente sbilanciato verso la produzione termoelettrica e dunque più pesantemente patì ciascuno dei numerosi momenti di difficoltà o di aggravio dell'approvvigionamento di petrolio. Mentre per questa ragione si stavano per avviare nuovi programmi relativi al nucleare, si verificò la sciagura della [[centrale nucleare]] ucraina di [[Chernobyl]] ([[26 aprile]] [[1986]]), che certamente ebbe influenza sulla proposizione e soprattutto sul risultato dei [[referendum]] dell'[[8 novembre]] [[1987]], che fornirono l'indicazione popolare di rigetto dell'energia nucleare.
 
ENEL ha collaborato con la società elettrica francese [[EdfEdF]] alla costruzione e gestione di alcuni impianti nucleari. In generale durante la giornata esse coprono i fabbisogno energetico francese, mentre la notte l'energia elettrica viene portata in Italia, in quanto durante le ore vuote costa meno l'energia nucleare.
 
===La "de-nazionalizzazione"===