Trachite: differenze tra le versioni
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La trachite fu usata in passato, e lo è tutt'oggi, prevalentemente per lastricati stradali, marciapiedi e bordature degli stessi. In tempi più recenti, grazie alle sue caratteristiche cromatiche ed alla possibilità di essere tagliata in lastre sottili e lucidata, si è resa adatta anche a scopi di rivestimento e di abbellimento di edifici, sia per esterni che per interni (scale e pavimenti).
L'estrazione mediante volate ridotte di [[mina|mine]] di rilevaggio, dopo un attento esame della giacitura della roccia allo scopo di produrre i minori danni ai blocchi, vengono eseguiti mediamente una decina di fori sub-orrizzontali con una profondità di circa una decina di metri, solitamente alla base delle colonne di "trachite". Una volta eseguita la volata, la roccia viene spostata dal fronte cava con l'impiego di grosse macchine operatrici, per poter effettuare il primo lavoro di sezionatura dei grossi blocchi, sotto l'attenta direzione di operai altamente specializzati.
Quindi i blocchi vengono squadrati per poterli avviare alla segaggione ed ottenere le lastre. Ottenute le lastre, vengono refilate con frese diamantate, bocciardate con bocciardatrici automatiche, lucidate e levigate con lucidatrici ed infine le finiture manuali ancora oggi insostituibili da macchine.
Le lastre generalmente, vengono prodotte in vari spessori commerciali mediamente da cm 2 a cm 10, scelti secondo l'impiego per cui sono destinate: dalle pavimentazioni di Piazze e restauri dei centri storici veneti, ai rivestimenti interni ed esterni di scale, davanzali, caminetti, e i vari materiali necessari per l'edilizia di pregio.
====Pavimentazioni di alizzoni o Macigni====
== La Trachite italiana dei Colli Euganei ==
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Tralasciando le cave coltivate in epoca antica, è indubbio che l'attività estrattiva della "trachite" si concentrò a partire da V-VI secolo da parte dei Bizantini, e nell'età medievale, in particolar modo sull'avamposto collinare di [[Monselice]] (PD), "mons elicis" (monte delle selici, tanto che Ezzelino da Romano nel XIII secolo eresse un Castello merlato e fortificato da mura, sul "Colle della Rocca", e successivamente ampliato dai Carraresi attorno al 1330. La "trachite" diventò ben presto materiale insostituibile per le costruzioni di edifici, strade, e mura di fortificazione alle città (v. [[mura di Padova]]).
Nota con il nome di "Silix" ([[silice]]), sotto la [[Repubblica Veneta]], fu prevalentemente chiamata "Masegna" dai "Masegni o Selici", le caratteristiche pavimentazioni di Venezia (v. [[Piazza S. Marco]]), solo dopo il 1800 assunse commercialmente il nome di "trachite".
Ne fu fatto largo uso per i consolidamenti delle opere di difesa idraulica, data la comoda e utilissima rete fluviale; numerosi, sono infatti i ricordi dei trasporti della roccia trachitica verso le zone marine con chiatte e "burci" dell'epoca, trainate da cavalli, per costruire le "difese della Laguna". Celebri le dighe in soccorso ai lidi sabbiosi, periodicamente sommersi dall'acqua, spazzati dal vento e dalle mareggiate.
A seguito dell'unificazione territoriale ottocentesca, i Colli Euganei persero la propria funzione millenaria di controllo della [[Pianura Padana]] circostante, e s'intensificò nel breve volgere di mezzo secolo, un'intensa attività estrattiva della "trachite". Unica attività produttiva capace d'impegnare la popolosa massa di contadini espulsa dalle campagne. Fu praticamente all'indomani dell'annessione del Veneto all'Italia 1866.
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*Bacino estrattivo di [[Zovon di Vò]] (PD) ''' con n° 6 cave attive, da dove si estrae la trachite "Zovonite Calda variegata e la Zovonite Grigia antiacida".
*Bacino estrattivo di [[Montemerlo]] (PD) ''' con n° 2 cave attive, da dove si estrae la trachite "Grigia di Montemerlo".
=== La Trachite Grigia di Montemerlo ===
Per le sue notevoli doti di resistenza meccanica, di lavorabilità e, soprattutto, per la sua caratteristica antiscivolo, la trachite di Montemerlo fu estratta ed usata come pietra da pavimentazione stradale fin dall'epoca romana, come dimostrano tutti gli scavi ed i reperti in città romane da [[Adria]] fino ad [[Altinum|Altino]] e fino alle campagne veronesi (e pure le antiche discariche presso la cava). Conosciuta allora con il nome di "silix", nel [[Medioevo]] fu utilizzata per cinte murarie, castelli, monasteri... (ad esempio per le [[cinta muraria di Padova|mura che circondano Padova]]), durante la [[Repubblica Veneta]] fu detta prevalentemente "Masegna" ed usata soprattutto per i tipici lastricati veneziani (severo banco di prova per le sue qualità tecniche); infine dopo il 1800 assunse commercialmente (e geologicamente) il nome di "Trachite".
====Estrazione della Trachite a Montemerlo====
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=== La Trachite Zovonite ===
*Analisi chimica: 64,62% [[Si]], 15,12% [[Al]], 5,44% [[Na]], 5,39% [[K]], 2,63%[[Ca]], 1,91% [[Mg]], 2,54% [[Fe]], seguono altri elementi con percentuali trascurabili.
*Caratteristiche Tecniche: [[Peso specifico]]: 2450-2500 Kg/mc. Resistenza media a [[compressione]]: 155-190 N/mm2. Resistenza media a [[flessione]]: 15-19 N/mm2. Coefficiente d'[[imbibizione]]: 1,35-1,70%. [[Gelività]]: dopo 20 cicli di gelo e disgelo da -10 a +35 nessuna alterazione. <ref>Eseguita su campione di "trachite Zovonite" della cava "Regina" di Zovon di Vò (PD)</ref>
==La Trachite rumena della regione Caras Severin==▼
Da un anno è
==Note==
<references/>
▲====Estrazione e Lavorazione====
▲L'estrazione mediante volate ridotte di mine di rilevaggio, dopo un attento esame della giacitura della roccia allo scopo di produrre i minori danni ai blocchi, vengono eseguiti mediamente una decina di fori sub-orrizzontali con una profondità di circa una decina di metri, solitamente alla base delle colonne di "trachite". Una volta eseguita la volata, la roccia viene spostata dal fronte cava con l'impiego di grosse macchine operatrici, per poter effettuare il primo lavoro di sezionatura dei grossi blocchi, sotto l'attenta direzione di operai altamente specializzati. Quindi i blocchi vengono squadrati per poterli avviare alla segaggione ed ottenere le lastre. Ottenute le lastre, vengono refilate con frese diamantate, bocciardate con bocciardatrici automatiche, lucidate e levigate con lucidatrici ed infine le finiture manuali ancora oggi insostituibili da macchine. Le lastre generalmente, vengono prodotte in vari spessori commerciali mediamente da cm 2 a cm 10, scelti secondo l'impiego per cui sono destinate: dalle pavimentazioni di Piazze e restauri dei centri storici veneti, ai rivestimenti interni ed esterni di scale, davanzali, caminetti, e i vari materiali necessari per l'edilizia di pregio.
▲'''Pavimentazioni di "Salizzoni o Macigni"'''. È la caratteristica pavimentazione di [[Venezia]], eseguita con sistemi tradizionali, utilizzando masselli di pietra di forma rettangolare, dello spessore medio di circa 8-15 cm e delle dimensioni di cm 70x35, o con larghezze fisse di cm. 30-35-40 con lunghezze a correre, il piano inferiore a spacco di cava con la cosiddetta "culatta". La rifilatura perimetrale avviene ancora oggi a mano con uno speciale scalpello detto "giandino", e il piano di calpestio è lavorato alla bocciarda.
▲==La Trachite rumena della regione Caras Severin==
▲Da un anno è stato scoperto e coltivato un giacimento in Romania nella regione Caras Severin nel Comune di Prigor una trachite grigia {{citazione necessaria|certificata con rapporto di prova n.000057/7/04 norma uni en 12670;2003}} in Italia come "trachite" di buona qualità e stato di conservazione.
==Voci collegate==
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