Utente:Gianandre/Sandbox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 66:
Con il nome di '''Guerra degli ottant'anni''', o '''Rivolta olandese''' o '''Rivolta dei Paesi Bassi''', si intende la ribellione delle [[Province Unite]] contro il dominio [[Spagna|spagnolo]], che si tramutò in un conflitto durato dal [[1568]]<ref>Viene qui utilizzata come data d'inizio del conflitto il 1568, anno dei primi scontri tra truppe spagnole e truppe mercenarie al soldo di Guglielmo d'Orange; in realtà, visto che il conflitto vero e proprio fu preceduto da una lunga fase di rivolta, esistono varie interpretazioni riguardo la data d'inizio della guerra; date alternative sono il 1567, data delle prime repressioni spagnole, o il 1572, data della presa di Brienne da parte dei pezzenti d'acqua</ref> al [[1648]], quando l'indipendenza delle Province Unite fu sancita dalla [[Pace di Westfalia]]. Il conflitto fu uno delle cause del progressivo declino della potenza della Spagna, e vide sorgere un nuovo stato, la Repubblica delle Sette Province Unite, che sarebbe presto divenuta una delle potenze mondiali del [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo]], distinguendosi per il suo dinamismo in campo commerciale, scientifico e culturale.
==Situazione dei Paesi Bassi prima del conflitto==
Riga 74:
I Paesi Bassi entrarono a far parte, nel corso del [[XV secolo]], dei domini dei [[Ducato di Borgogna|duchi di Borgogna]]; in seguito alla morte del duca [[Carlo il Temerario]] nel [[1477]] e al conseguente sfaldamento dei domini del ducato, l'area dei Paesi Bassi venne a trovarsi sotto il dominio degli [[Asburgo]]. Proprio in quest'area, a [[Gand]], nacque nel [[1500]] [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]], futuro [[Imperatore del Sacro Romano Impero|Imperatore]], che sarebbe divenuto, nel [[1506]], titolare dei domini asburgici nella regione; Carlo, che era stato allevato nei Paesi Bassi e che conosceva varie lingue, tra cui l'[[Lingua nederlandese|olandese]], avrebbe in seguito riunificato sotto il suo dominio vasti territori in Europa centrale, la [[Spagna]] e le colonie spagnole d'oltreoceano, creando un impero di dimensioni planetarie.
I Paesi Bassi, e specialmente le [[Fiandre]], grazie alla loro ricchezza e ai fiorenti commerci che li interessavano, costituivano uno dei cardini del dominio asburgico in Europa. La frammentazione dei domini di Carlo V, tuttavia, ne rendeva molto difficoltosi il mantenimento e la difesa, che si rivelarono fondamentali durante le numerose guerre che gli Asburgo intrapresero nel corso del XVI secolo, in particolar modo contro la [[Francia]] e l'[[Impero Ottomano]], e in seguito contro i [[Protestantesimo|Protestanti]] nell'[[Sacro Romano Impero|Impero]] stesso; tali sforzi bellici richiedevano grandi quantità di denaro, e i Paesi Bassi, per la loro ricchezza, si trovarono ad essere sottoposti a un pesante regime fiscale<ref>J. I. Israel (1998), "The Dutch Republic Its Rise, Greatness, and Fall 1477-1806", 1st paperback (1st - 1995), Oxford University Press, 132-134. ISBN 0-19-820734-4.</ref>, che spesso veniva percepito come inutile e dannoso, anche perché diretto a finanziare guerre intraprese contro loro importanti partner commerciali.
Oltre al pesante giogo fiscale, i Paesi Bassi furono sottoposti ad una progressiva centralizzazione amministrativa; tale politica urtava contro la tradizionale autonomia di governo e gestione economica che erano in vigore nella zona fin dal [[Medio Evo]], e che veniva esercitata in particolar modo dalla piccola nobiltà e dai mercanti. La politica di centralizzazione in materia di tassazione e legislatura, iniziata già dai duchi di Borgogna, venne proseguita con determinazione dai nuovi governanti asburgici, suscitando sospetti e malcontenti proprio tra le classi economicamente più attive. Un esempio di questa politica si verificò nella città di [[Utrecht]] nel [[1528]], quando il consiglio delle gilde che governava la città fu rimpiazzato da uno [[statolder]] scelto da Carlo V, cui vennero affidate le incombenze secolari per tutta la provincia della città, togliendole all'[[Arcidiocesi di Utrecht|Arcivescovo di Utrecht]]; inoltre venne costruita la fortezza di [[Vredenburg]], allo scopo di proteggere il territorio dal Duca di [[Gheldria (Contea)|Gheldria]] e di controllare la città stessa di Utrecht.
Riga 136:
Poiché Elisabetta d'Inghilterra continuava a non essere disposta ad assumere il ruolo di sovrana, gli Stati Generali decisero di strutturare le province ribelli come una repubblica; nasceva così la [[Repubblica delle Sette Province Unite]].
Immediatamente dopo la proclamazione dell'Atto di abiura, Filippo inviò nuove truppe per riconquistare le Province Unite, ormai sfuggite completamente al suo controllo. Guidati da Farnese, i soldati spagnoli riconquistarono quasi totalmente le [[Fiandre]] e il [[Brabante]], nonché vaste aree delle province nord-orientali, ripristinando la supremazia del credo [[Cattolicesimo|cattolico]] in queste aree. Si verificarono a questo punto due avvenimenti cruciali per il proseguimento del conflitto: il [[10 luglio]] [[1584]] [[Guglielmo I d'Orange|Guglielmo d'Orange]] fu assassinato da un sostenitore di Filippo; l'anno successivo, [[1585]], la più grande città dei Paesi Bassi, [[Anversa]], cadde in mano agli spagnoli, provocando una massiccia fuga degli abitanti verso nord (si calcola che dal [[1560]] al [[1590]] la popolazione di Anversa sia passata da 100.000 abitanti a circa 42.000)<ref>G. Marnef, "The towns and the revolt", contenuto in: Darby, G. (ed), "The Origins and Development of the Dutch Revolt" (Londra/New York 2001) 84-106; 85 e 103.</ref>.
A questo punto la divisione dei Paesi Bassi divenne estremamente netta: nella parte settentrionale, governata dalle Province Unite, la popolazione si convertì nella quasi totalità alla religione calvinista; nella parte meridionale occupata dagli spagnoli, al contrario, il cattolicesimo riprese il sopravvento, e i protestanti locali fuggirono verso il nord. La Spagna mantenne nelle aree sotto il suo controllo forze cospicue (tali forze costituirono l'''Esercito delle Fiandre''), con lo scopo di esercitare pressione sia verso le Province Unite che verso la Francia.
Riga 188:
La pace così ottenuta non sarebbe stata duratura per la Repubblica delle Province Unite: terminato il quasi secolare conflitto con la Spagna, un nuovo nemico venne infatti ad affacciarsi, ovvero l'[[Inghilterra]]; la [[Prima guerra anglo-olandese]] sarebbe scoppiata soltanto quattro anni dopo la Pace di Westfalia, nel [[1652]].
==Conseguenze
La Guerra degli ottant'anni fu un avvenimento cruciale delle storia moderna sotto molti aspetti; oltre a segnare l'ascesa di una nuova potenza, quella olandese, che avrebbe lasciato il proprio segno sul [[XVII secolo]] e il declino della Spagna, il conflitto vide sorgere anche la prima importante repubblica in Europa e dal punto di vista militare fu caratterizzato da una serie di innovazioni che diedero il via a quella che molti storici chiamano [[Rivoluzione Militare]]<ref>Vedi: M. Roberts "The Military Revolution", 1560-1660 (Belfast, 1956); ristampato con alcune correzioni in "Essays in Swedish History" (Londra, 1967) e nel testo di C. Rogers "The Military Revolution Debate: Readings on the Military Transformation of Early Modern Europe" (Boulder, 1995).
Vedi inoltre G. Parker, "La Rivoluzione Militare", ed. Il Mulino</ref>
===Conseguenze sui Paesi Bassi===
Riga 213 ⟶ 214:
Venne inoltre alla luce, nel campo della guerra navale, l'efficacia di gruppi di corsari che agivano molestando le comunicazioni e le rotte nemiche, come evidenziato dai grandi successi riportati dai "''pezzenti d'acqua''".
==Note==
{{references}}
==Bibliografia==
* Roberto Lenti, "I Paesi Bassi verso il «secolo d'oro» nelle relazioni di osservatori stranieri", COEDIT
* Geoffrey Parker, "La Rivoluzione Militare", ed. Il Mulino, ISBN 88-15-10782-7
* Geoffrey Parker, "La Guerra dei trent'anni", ed. Vita e Pensiero, ISBN 88-343-2536-2
In lingua inglese:
* Pieter Geyl (1932), "The Revolt of the Netherlands, 1555-1609", Williams & Norgate, UK.
* Pieter Geyl (1936), "The Netherlands Divided, 1609-1648", Williams & Norgate, UK.
* Jonathan I. Israel (1998), "The Dutch Republic. Its Rise, Greatness, and Fall 1477-1806", Clarendon Press, Oxford, ISBN 0-19-820734-4.
* Geoffrey Parker (1977), "The Dutch revolt", Penguin books, London
|