Michael Matijevic: differenze tra le versioni
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===Steelheart===
Poco dopo, ricevette una chiamata da un certo Don Stroh. Don era il proprietario dei Showcase Studios,
Sarà poi pubblicato il seguito intitolato ''[[Tangled in Reins]]''. Dopo un tour di successo in [[Asia]] e [[Europa]] la band tornò negli States per supportare i [[Great White]]. Nell'ultima parte del tour gli Steelheart vennero invitati ad aprire l'ultimo show per gli [[Slaughter]] alla McNichols Arena di [[Denver]], [[Colorado]], durante la notte di [[Halloween]]<ref name="steelheart.com" />. Mentre il gruppo suonava "''Dancing in the Fire''" Mentre la band stava suonando il brano "Dancing in the Fire", Matijevic decise di arrampicarsi su un faro che era stato fissato male. Matijevic provò a fissare il faro, ma, una volta sceso dalla torretta dal peso di circa 450 kili, questa cadde su Matijevic di spalle. La torretta lo colpì violentemente dietro testa, facendolo cadere sbattendo la faccia a terra e provocandogli la rottura del naso, degli zigomi, della mascella e ledendogli la spina dorsale<ref name="steelheart.com" />. Matijevic trovò miracolosamente la forza per alzarsi in piedi davanti a 13.000 persone ed uscire dallo stage, venendo subito ricoverato in ospedale con 28 punti dietro la nuca. Dopo questo tragico evento, che causò seri problemi al frontman per diverso tempo la band, impossibilitata a proseguire la carriera, si sciolse nello stesso [[1992]]. Fu solo una volta tornato a casa che per il frontman iniziò la vera sofferenza. Per mesi il dolore era così lancinante che bastavano dei movimenti minimi della testa per provocare un dolore esasperante<ref name="steelheart.com" />. Inoltre l'incidente gli provocò anche la perdita di una buona parte della memoria. Dopo due anni Michael incontrò un neurofisiologo che gli spiegò che aveva subìto un "TBI", Traumatic Brain Injury (Ferita traumatica al cervello). Ci vollero altri due anni per concentrarsi, focalizzare e riprogrammare la sua mente. Durante questo burtto periodo Matjevic non venne mai rimborsato né gli venne donato alcun compenso finanziario.
Nel [[1995]] formò una nuova incarnazione degli Steelheart, composta da Kenny Kanowski, Vincent Melle, e Alex Macarovich. Registrarono un [[Inghilterra]] un nuovo album intitolato ''[[Wait (album)|Wait]]'' che venne pubblicato l'anno successivo. Il disco venne chiamato "Wait" (attesa) a causa dei lunghi tempi di attesa nello svincolarsi dall'etichetta discografica e dal manager che aveva preso più di quanto gli spettava. Dopo aver pagato una grossa somma di denaro ad entrambi Matjevic potè finalmente riprendere l'attività senza restrizioni dopo due anni. Gli Steelheart intrapresero un tour in Asia per supportare il nuovo disco ''Wait''. Parteciparono a 28 show in 32 giorni in 13 diversi paesi. Il tour ebbe un grande impatto grazie alla title track che ottenne la 1° posizione in molti paesi asiatici. Più tardi suonarono in [[Corea]] in occasione di due concerti allo stadio olimpico di [[Seoul]], e al Kojo Hall di [[Pusan]]<ref name="steelheart.com" />. Il disco non apparve sul mercato europeo e americano a causa di questioni legali. Successivamente Michael fondò una sua etichetta, la StillHard Records. Poco dopo il ritorno dall'Asia, sua madre morì all'età di 56 anni 56 dopo una dura battaglia contro la [[leucemia]]. Un anno dopo il suo amico Frankie Daniels, morì anch'egli per la stessa causa.
===Tempi recenti===
Poco dopo, ricevette una chiamata da un vecchio amico e noto produttore degli anni d'oro, [[Tom Werman]]. Egli chiese a Michael se era disposto a partecipare con la sua voce ad un film chiamato "Metal God", che sarà poi intitolato ''[[Rock Star (film)|Rock Star]]''<ref name="steelheart.com" />. Il cantante doppierà l'attore [[Mark Wahlberg]] in diversi brani, alternato ad un altro noto vocalist, [[Jeff Scott Soto]]. Michael cantò in otto tracce della colonna sonora del film, e tra queste figurava anche il brano "''We All Die Young''", tratto dal disco ''Wait''.
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