Adoro te devote: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 6:
Adóro te devóte, látens Déitas,<br/>
Quæ sub his figúris, vere látitas
Tibi se cor meum totum súbjicit,<br/>
Quia, te contémplans, totum déficit.
Visus, tactus, gustus, in te fállitur,<br/>
Sed audítu solo tuto créditur
Credo quidquid díxit Dei Fílius
Nil hoc
In cruce latébat sola Déitas,<br/>
At hic látet simul et humánitas
Ambo támen crédens átque cónfitens,<br/>
Peto quod petívit latro pœnitens.
Riga 36:
Jesu, quem velátum nunc aspício,<br/>
Oro fíat illud, quod tam sítio
Ut, te reveláta cernens fácie,<br/>
Visu sim beátus tuæ glóriæ. Amen.<br/>
===Traduzione italiana===
Ti adoro devotamente, oh
Che
Perché,
La vista, il tatto, il gusto, non Ti intendono <ref>Letteralmente "in Te s'ingannano": per una corretta interpretazione teologica si veda l'omelia del teologo padre Raniero Cantalamessa, pronunciata alla presenza del papa nella cappella Redemptoris Mater in Vaticano, la seconda settimana di Avvento del 2004 (10 Dicembre 2004). In essa Cantalamessa disse: «Non è che i sensi della vista, del tatto e del gusto, per se stessi, si ingannino circa le specie eucaristiche, ma siamo noi che possiamo ingannarci nell’interpretare quello che essi ci dicono, se non crediamo. Non si ingannano perché l’oggetto proprio dei sensi sono le apparenze - ciò che si vede, si tocca e si gusta- e le apparenze sono realmente quelle del pane e del vino. "In questo sacramento, scrive san Tommaso, non c’è alcun inganno. Gli accidenti infatti che sono percepiti dai sensi ci sono veramente, mentre l’intelletto, che ha per oggetto la sostanza delle cose, viene preservato dal cadere in inganno dalla fede" [S. Th. III, q. 75, a. 5, ad 2.]. Fonte: {{cita web|titolo=Credo ciò che ha detto il Figlio di Dio: riflessioni sull'Eucaristia, di padre Raniero Cantalamessa|url=http://www.zenit.org/article-239?l=italian|accesso=19-06-2008}}</ref><br/>
Ma solo
Credo tutto ciò che disse il Figlio di Dio,<br/>
Nulla è più vero di
Sulla croce era nascosta la sola divinità,<br/>
Ma qui è celata anche l'umanità;<br/>
Chiedo ciò che
Come Tommaso, non vedo le piaghe,<br/>
Fammi credere sempre più in Te,<br/>
Che in Te io abbia speranza, che io Ti ami.
Oh memoriale della morte del Signore,<br/>
Pane vivo, che dai vita all'uomo,<br/>
Concedi al mio spirito di vivere di Te,<br/>
E di gustarTi così<ref>"illi" è un avverbio traducibile con "in quel luogo, colà" e dunque in senso figurativo "nella specie del pane"</ref> sempre dolcemente.
Oh
Una sola goccia del quale può<ref>"quit" (da "queo", cioè potere, essere in grado di) è nel verso successivo</ref> salvare<br/>
Oh Gesù, che velato ora ammiro,<br/>
Prego che avvenga ciò che tanto
== Note ==
|