Lestrigoni: differenze tra le versioni

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Secondo altri autori antichi, il nome [[Lamia]] derivava invece da quello di una fanciulla libica che [[Giove (divinità)|Giove]], in occasione di una delle sue numerose infedeltà coniugali, aveva rapito e portato sul lido di [[Formia]]. L'identificazione dell'attuale Formia quale capitale dei Lestrigoni deriva dalla lettura di alcune fonti classiche come [[Plinio il Vecchio]], che nel [[I secolo]] dell'era cristiana, scriveva: ''Formiae, Hormiae prius dictae olim, sedes antiqua Lestrigonum'' ("Formia, prima detta, un tempo, Hormiae, fu antica sede dei Lestrigoni").
 
[[Sebastiano Pisano Baudo]], uno storico locale nato a [[Lentini]] ([[Siracusa|SR]]) nel [[1840]], ipotizzò che i Lestrigoni fossero stati un popolo realmente esistito. Secondo Baudo, essi furono i primi abitatori dei [[campi leontini]] in [[Sicilia]] e si trattava di popolazioni vicine ai ciclopi, che dimoravano sull'[[Etna (vulcano)|Etna]]. Uno dei capi di questo popolo sarebbe stato [[Antifate]]. Sempre secondo questa teoria, i Lestrigoni sarebbero stati principalmente dediti alla pastorizia e organizzati sotto un governo federato. Seguendo la traccia di quanto scrissero [[Tucidide]], [[Polibio]] ed altri, Baudo pensò che la città di [[Camesena]], fondata da [[Cam]], re dei [[Saturni]], sorgesse nei [[campi leontini]] e fosse stata la prima città siciliana. In epoche successive i lestrigoni, avanzando nella civiltà, si sarebbero chiamati [[sicani]], da [[Sicano]], il loro eroe più illustre e coraggioso. Oltre alla pastorizia, si sarebbero dedicati all'agricoltura, in particolare alla coltura delle biade. La ricostruzione di Sebastiano Pisano Baudo, però, non fu supportata da alcuna evidenza archeologica o storiografia, e ben presto fu ritenuta destituita di ogni fondamento.
 
 
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