Il pipistrello: differenze tra le versioni
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===Atto I===
A Vienna, in una stanza una villa di Gabriel von Eisenstein, il mondano marito di Rosalinde, Adele ascolta una serenata rivolta alla padrona di casa Rosalinde: la cameriera sa che l'autore della serenata è un insegnante di canto, Alfred, che Rosalinde ha conosciuto bene prima di sposarsi.
Nel contempo Adele legge tutta contenta una lettera di sua sorella Ida, che è stata invitata al ballo organizzato dal ricco principe russo Orlofsky: essa potrà accompagnarla, ma solo se riuscirà a farsi prestare un vestito elegante della sua padrona. Felicissima cerca di ottenere la serata libera raccontando a Rosalinde una bugia: le fa credere che deve far visita a una vecchia zia malata. Senza esitazioni la padrona di casa nega il permesso: essa dovrà stare in casa perché proprio quella sera Eisenstein, suo marito, inizia a scontare una lieve condanna alla prigione per aver schiaffeggiato un pubblico ufficiale. E così Adele, singhiozzante, non potrà far compagnia alla sorella durante la festa: dovrà invece far compagnia a Rosalinde, che altrimenti resterebbe sola in casa, esposta a molestie o tentazioni.
Giunge Eisenstein, il quale si lamenta con il suo avvocato Blind per l'aumento di tre giorni della pena inflitta in sede di appello.
Litigano e si insultano pesantemente, poiché Eisenstein ritiene Blind un incapace dato che non è riuscito a evitargli l'aumento di tre giorni della pena. Partito Blind, Eisenstein si fa consolare dalla moglie. Arriva poi il dottor Falke, un amico di Eisenstein che lo convince a rimandare l'inizio della pena, per andare con lui al ricevimento di Orlofsky.
Dunque Eisenstein si lascia facilmente convincere, a patto però che sua moglie non sappia nulla! Rosalinde torna con i vecchi vestiti che il marito le ha chiesto per andare in prigione. Ma si meraviglia quando egli le dice di aver cambiato idea: metterà l'abito da sera! Ma che importa! Essa pensa soprattutto alla possibilità di incontrare lo spasimante Alfred, naturalmente... senza testimoni. Per questo accorda ad Adele la serata libera che le aveva rifiutato prima. Nel frattempo Eisenstein si prepara ad andare in prigione, profumato ed elegantissimo, dove lo attendono i... topi!
Eisenstein, Adele fanno finta di dispiacersi che Rosalinde resti sola. Anche Rosalinde, naturalmente,sta al gioco.
Rosalinde, rimasta solo, è meravigliata che il marito pianga e danzi nel contempo: «Come sono frivoli gli uomini. Saprà presto consolarsi, mentre io, povera donna solitaria e abbandonata , lo piangerò fin quando... l'altro non arriverà.» Dopo un fugace pentimento («No, no, l'altro non ha il diritto di venire»), sente arrivare Alfred: «È lui... Mi consolerà... Si sbaglia! Io resterò inconsolabile!»
Ed ecco che Alfred fa il suo ingresso nella villa di Eisenstein. Si mette gli abiti da casa di quest'ultimo, è pronto per una saporita cenetta, che Rosalinde, in prospettiva di rimaner sola, ha cucinato per se stessa; beve il suo vino e vuole che la donna beva con lui. Ma lei lo prega di andarsene, invano.
Del tutto inaspettato, arriva un guastafeste: è Frank, nuovo direttore delle carceri, che è venuto a prendere Eisenstein, prima di recarsi, come tutti, da Orlofsky. Alfred, che ama Rosalinde, per non comprometterla, si lascia portar via al posto del di lei marito, che Frank non ha mai visto. Non gli resta che darle un bacio d'addio, che lei non può rifiutare...
===Atto II===
Alla festa, Orlofksy trama uno scherzo alle spalle di Eisentesin, perché una volta lo aveva fatto tornare a casa da carnevale vestito da pipistrello. <br>
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