Concilio Vaticano II: differenze tra le versioni

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Con la '''Gaudim et spes''', i padri conciliari posero l'attenzione della Chiesa sulla necessità di aprire un proficuo confronto con la cultura e con il mondo. Il mondo, pur se lontano spesso dalla morale cristiana, era pur sempre opera di Dio e quindi luogo in cui Dio manifestava la sua presenza. Si considerò, pertanto, compito della Chiesa, dei laici in primo luogo, ma non solo, riallacciare profondi legami con "gli uomini e le donne di buona volontà", soprattutto nell'impegno comune per la pace, la giustizia, le libertà fondamentali, la scienza.
 
La '''Sacrosanctum concilium''', pur se riguardante solo la mateiramateria liturgia, ebbe un'amplissima eco, visto il riconoscimento delle lingue nazionali come "adatte" per la celebrazioni eucaristiche. Il latino rimaneva la lingua ufficiale della Chiesa, ma la messa e tutti gli altri riti si sarebbero celebrati nelle lingue nazionali.
 
I decreti '''Unitatis Redintegratio''' e '''[[Nostra Aetate]]''' riconobbero la presenza di "semi di verità" anche nelle altre Chiese cristiane e nelle altre confessioni religiosi. Si ribadì che Cristo era la Verità e l'unica Via per giungere al Padre, ma si riconobbe il ruolo delle altre realtà religiose nel contribuire alla elevazione morale del genere umano.