Utente:Helios/Sandbox/2: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
mNessun oggetto della modifica
Riga 16:
Durante quella notte, all'incirca verso la [[mezzanotte]], ''Hrosshárs-Grani'' svegliò Starkaðr e lo invitò ad andare con lui; presero un'imbarcazione e remarono fino ad un'isoletta internta. Poi salirono verso la foresta e, giunti nel bosco, trovarono una radura, dove si teneva un'assemblea. Sugli scranni sedevano undici uomini e il posto del dodicesimo era vuoto: ''Hrosshárs-Grani'' si sedette in quel posto vuoto e tutti gli altri diedero il benvenuto a [[Odino]]. Il dio disse che i giudici dovevano decidere il destino di Starkaðr.
 
*{{quote|Allora Thor prese la parola e disse: «Álfhildr, nonna paterna di Starkaðr, scelse come padre per suo figlio un saggio gigante anziché Ásaþórr, e io decido per questo Starkaðr: che egli non abbia mai né figli né figlie e si estingua in tal modo la sua stirpe».
{{quote|
*Allora Thor prese la parola e disse: «Álfhildr, nonna paterna di Starkaðr, scelse come padre per suo figlio un saggio gigante anziché Ásaþórr, e io decido per questo Starkaðr: che egli non abbia mai né figli né figlie e si estingua in tal modo la sua stirpe».
*Odino rispose: «Questo io decido per lui: che egli debba vivere tre vite umane».
*Thor disse: «Egli compirà un'azione infame in ciascuna vita<ref>Secondo il racconto della ''[[Saga di Gautrekr]]'', questa [[maledizione]] è attribuita a Thor; nel ''[[Gesta Danorum]]'', invece, viene indicata come volontà di Odino</ref>».
Riga 29 ⟶ 28:
*Thor rispose: «Egli non ricorderà ciò che ha composto».
*Odino disse: «Questo io decido per lui: che egli parrà eccelso agli uomini eccellenti e migliori».
*Thor rispose: «Odioso egli parrà a tutta l'altra gente»|Gianna Chiesa Isnardi, ''I miti nordici'', pagg 418-419}}
|Gianna Chiesa Isnardi, ''I miti nordici'', pagg 418-419}}
 
Dopo questo dialogo, i giudici decisero che si sarebbe applicato a Starkaðr tutto ciò che era stato pronunciato e in seguito l'assemblea si concluse. Il giovane e ''Hrosshárs-Grani'' tornarono all'imbarcazione. Il vecchio, sotto le cui spoglie si celava Odino, chiese a Starkaðr una ricompensa per tutte le concessioni che gli aveva fatto. Così facendo diede al giovane una [[lancia (arma)|lancia]] che aveva le sembianze di una [[Phragmites australis|canna]] e ritornarono insieme a tutti gli altri. Il mattino seguente il consiglio deliberò che il sacrificio del Re Víkarr dovesse essere solo simulato: poco distante infatti c'erano un abete e un tronco che sembravano adatti a questo scopo. Era ora di cena e quindi Starkaðr notò delle interiora di [[vitello]] che avrebbero formato un [[cappio]] poco insidioso per il re, e poi avrebbe dovuto trafiggerlo con la canna, in modo da simulare l'impiccagione di [[Odino]].
Riga 37 ⟶ 35:
 
Per aver quindi ucciso il Re, Starkaðr fu disprezzato da tutti gli astanti e dovette fuggire da ''Hordaland''<ref>Nel ''Gesta Danorum'' si narra che Starkaðr, presa la nave di Víkarr, si unì ad un [[pirata]] [[vichingo]] con il quale visse una vita austera ma ricca di conquiste. Si dice che invasero anche i [[Russia|territori russi]], nonostante gli abitanti, nel tentativo di arrestare la loro avanzata, avessero disseminato il loro cammino di [[chiodo|chiodi]]</ref>. Così andò via dalla [[Norvegia]] e pare che non vi tornò mai più, ma si recò in [[Svezia]], rimanendo a lungo<ref>Saxo Grammaticus precisa in merito che Stakaðr si fermò sette anni in Svezia</ref> a [[Uppsala]] con i sovrani ''Alrekr'' ("totalmente potente") e ''Erik'' (in norreno ''Eiríkr'', "potente da solo") e partecipò alle loro scorribande.
 
Starkaðr, tuttavia, non era molto amato fra quella gente: infatti era accusato essere un infame e un gigante reincarnato, dato che sul corpo del giovane stesso erano ancora visibili i segni lasciati dalle ferite che gli aveva provocato [[Thor]] quando, per ridurlo all'aspetto umano, gli aveva strappato le braccia in più con le quali era nato, e il cui numero<ref>Nella ''Saga di Gautrekr'' le braccia sono otto, mentre nel ''Gesta Danorum'' sono sei</ref> era un segno della parentela con i giganti. Una volta ''Alrekr'' ed ''Erik'' rimasero in patria mentre Starkaðr partì con una nave che Re Erik gli aveva dato e il cui equipaggio era composto da [[Danimarca|danesi]] e [[Norvegia|norvegesi]]. Con quella nave egli girò per il mondo e ingaggiò battaglie e duelli, sempre vincendo.
 
In seguito Starkaðr combatté al fianco del re [[vichinghi|vichingo]] ''Haki'' ("uncino" ?), che aveva attaccato il re svedese ''Hugleikr'' ("coraggioso nell'animo"), nipote di ''Alrekr'', che non era un guerriero ma preferiva rimanere a casa<ref>Sulla descrizione di ''Hugleikr'' le fonti non concordano: la [[Saga degli Ynglingar]] infatti afferma che ''Hugleikr'' era un re svedese amante delle comodità e del divertimento. Ciò sembrerebbe confermato pure nel ''Gesta Danorum'', infatti Saxo nota come Starkaðr fosse partito disgustato dai riti lascivi, tuttavia sostiene anche che ''Hugleikr'' era sovrano d'[[Irlanda]]</ref>: nella sua corte infatti aveva ogni genere di [[buffone|buffoni]], [[arpa|arpisti]], [[violino|violinisti]] e suonatori in generale, insieme a [[magia|maghi]] ed esperti in quest'arte.
 
Per ''Hugleikr'' si batterono ''Svipdagr'' (un omonimo al [[Svipdagr|protagonista]] del [[Svipdagsmál]]) e ''Geigaðr''<ref>''Svipdagr'' e ''Geigaðr'' vengono menzionati dalla [[Saga degli Ynglingar]], mentre nel ''Gesta Danorum'' si parla di ''Svibdavus'' e ''Gegathus'', nella [[Saga di Hrólfr Kraki]] di ''Svipdagr'', monocolo, e ''Beigaðr'' (forse correlati a ''Svipdagr'' e ''Beiguðr'' nello [[Skáldskaparmál]] 55, e forse anche a ''Beigaðr'' nel ''[[Sögubrot af nokkrum fornkonungum í Dana ok Svía veldi]]''). [[Odino]] presenta un appellativo legato a ''Geigaðr'': ''Fjall-geiguðr'' ("che oscilla sulle montagne").</ref>, due valorosissimi guerrieri che furono sopraffatti dagli uomini di Haki. In quella battaglia ''Geigaðr'' inferse a Starkaðr una ferita al capo dalla quale non guarì mai. Così Re Haki sottomise i territori di ''Hugleikr'' e si proclamò sovrano degli Svedesi e rimase con quella carica per tre anni, mentre i suoi guerrieri ne approfittarono per arricchirsi con le scorrerie.
 
 
==Note==