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Il fabbro si avvicinò alla ragazza con atteggiamento [[lussuria|lussurioso]] e cercò di indurla a concedersi a lui; Helga, tuttavia, avvertendo la presenza di quel vecchio che una volta aveva conosciuto, si vergognava e gli intimò di cessare tale lascivia. In quell'istante, Starkaðr non poté trattenere ulteriormente l'ira e, dopo aver gettato il travestimento, si scagliò sull'uomo, dopo aver impugnato la spada. Il fabbro, non avvezzo al combattimento, cercò di darsi alla fuga ma Starkaðr riuscì ugualmente a ferirlo assestandogli un colpo in mezzo alle [[natica|natiche]]; anziché finirlo, preferì recitare dei versi di scherno. In seguito a questo episodio, Helga divenne una più saggia custode di se stessa.
 
Dopo questa "avventura", Starkaðr tornò nuovamente in Svezia. Helga, la sorella di Ingjaldr, venne chiesta in sposa dal re [[norvegia|norvegese]] Helgi, che si recò, apposta per questo scopo, in [[Danimarca]] con una nave adornata con grande fasto. Ingjaldr gli promise che avrebbe avuto la sorella in sposa solamente se avesse avuto il coraggio di affrontare in battaglia i campioni che gli fossero stati opposti. Helgi acconsentì e fu stipulato quindi il contratto per le nozze. Il pretendente fu quindi sfidato da un guerriero di nome ''Angantýr''<ref>''Angantýr'' è un personaggio molto famoso nelle [[saghe norrene]]: costituiva con i fratelli un gruppo di ''[[berserkr|berserkir]]'' (o nove, o dodici, a seconda delle fonti). Nel ''Gesta Danorum'' appare con il nome di ''Argantir''.</ref> ("Dio adirato") e dai suoi fratelli. Anche questo guerriero aspirava alla mano della ragazza e, avendosi visto superare da Helgi, lo aveva sfidato a duello. Venne quindi fissata la data dello scontro, dato che Helgi aveva accettato, anche se non avrebbe potuto realmente rifiutare il combattimento senza disonorarsi, ma era comunque molto spaventato dall'idea di combattere contro quell'avversario, anche perché non era stato formalmente specificato contro quante persone si sarebbe dovuto battere. Per questo, su consiglio della promessa sposa Helga, si rivolse a Starkaðr per ottenere il suo aiuto e, per questo motivo, si recò in [[Svezia]] da lui. Starkaðr fu all'inizio semplicemente invitato a partecipare alla festa nuziale e il guerriero aveva rifiutato ma, non appena saputo il vero motivo per cui Helgi si era recato da lui, non esitò ad accettare.
Dopo questa "avventura", Starkaðr tornò nuovamente in Svezia. Helga, la sorella di Ingjaldr, venne chiesta in sposa dal re [[norvegia|norvegese]] ''Helgi''
 
Helgi ritornò quindi in Danimarca seguito da Starkaðr, che era partito dopo alcuni giorni ma era così elettrizzato dall'idea dello scontro che era riuscito a percorrere in un giorno la distanza che altri avevano fatto in dodici, così giunsero contemporaneamente. Non appena egli entrò nella sala di Ingjaldr, ''Angantýr'' e i fratelli non lo accolsero con onore, ma con insulti e gesti di disprezzo.
 
In seguito fu celebrato il matrimonio fra Helgi ed Helga e, non appena i due sposi raggiunsero la camera nuziale, Starkaðr si assunse il compito di stare di guardia, sbarrando addirittura l'ingresso con una [[spada (arma)|spada]] al posto di una trave. Il duello era programmato per il giorno seguente. Helgi si svegliò troppo presto si rimise a dormire; Starkaðr, alle prime luci dell'[[alba]], entrò nella stanza e vide il re che dormiva ancora, allora decise di affrontare gli avversari da solo. Per questo motivo, uscì senza farsi sentire e si recò su un pianoro; in seguito si sedette sotto un pendio di una [[montagna]] e rimase così, esponendo il proprio corpo al [[vento]] e alla [[neve]]. Come se non fosse altro che una lieve [[brezza]], si tolse la tunica e cominciò a cacciare le pulci; in seguito si tolse anche il mantello di [[poropora]] che aveva avuto recentemente in dono da Helga, gettandolo sopra un rovo perché non si pensasse che lo aveva usato come riparo dalla [[grandine]].
 
Arrivarono quindi i nove fratelli, avvicinandosi alla montagna da una direzione differente, si cercarono un posto al riparo dal vento e accesero un [[fuoco]] per vincere il [[freddo]]. Non videro Starkaðr, perciò mandarono un uomo in ricognizione sulla vetta della montagna. Questi, non appena arrivò, vide il vecchio seduto sul pendio e ricoperto di neve fino alle spalle. Quando gli chiese se fosse lui il guerriero che avrebbe dovuto affrontarli, questi rispose affermativamente e così l'altro andò a chiamare i fratelli. Quando arrivarono, gli domandarono se per caso volesse affrontarli uno per volta o tutti insieme: Starkaðr decise di combatterli tutti contemporaneamente e non appena lo scontro inziò ne uccise sei senza aver subito una minima ferita. Gli altri tre fatelli, invece, gli provocarono 17 ferite così profonde che gran parte delle interiora gli uscì fuori dall'addome; nonostante questo, riuscì a vincere anche i 3 fratelli.
 
==Note==