Adolfo De Carolis: differenze tra le versioni

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De Carolis nasce il [[6 gennaio]] 1874 da Gioacchino De Carolis, medico condotto, e da Ester Pompei; [[Immagine:Adolfo de Carolis, autoritratto del 1914.jpg|thumb|right|Autoritratto, 1904]] a dodici anni viene invitato a frequentare il seminario a [[Ripatransone]] (AP) che abbandonerà nel 1888 per frequentare l'''Accademia delle Belle Arti'' di [[Bologna]].
Nel 1892, ottenuto il diploma a Bologna, si reca a [[Roma]] per frequentare la scuola di decorazione pittorica del ''Museo Artistico Industriale''. Qui conosce [[Nino Costa]] e comincia a frequentare il Cenacolo da lui fondato ''"In Arte Libertas"''. Fino al 1901 si cimenta nella creazione di paesaggi a [[tempera]] e a [[Pittura ad olio|olio]].
 
Nel 1986 diviene membro dell'associazione ''"In Arte Libertas"'' ed è da questa data che crea i famosi dipinti di ispirazione preraffaelita ''La Primavera'', ''La Donna della fontana'', ''La Madonnina'', ''Il ritratto della Signora Lina'', ''Il concerto''.
Nel 1899 viene invitato all'''Esposizione Internazionale'' di [[Venezia]] e nel 1900, fatta la conoscenza di [[Giovanni Pascoli]], cesella per il poeta il pomo d'argento di un bastone che viene donato al Pascoli dagli amici del ''Marzocco''. Nello stesso anno l'Accademia delle Belle Arti di [[Perugia]] lo nomina ''Accademico di Merito''.
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Nel 1904 illustra con xilografie ''La Figlia di Jorio'' di [[Gabriele D'Annunzio]] e, a disegno, i ''Primi Poemetti'' e i ''Poemi Conviviali'' di [[Giovanni Pascoli]].
Nel 1905 esegue i disegni per ''La fiaccola sotto il moggio'' di D'Annunzio. Affresca a Roma il Villino De Regis de Oliveira, in seguito demolito.
 
Nel [[1908]] lavora ancora per D'Annunzio disegnando la seconda edizione delle ''Laudi''.
Fino al 1913 collabora alla rivista "[[L'Eroica (rivista)|L'Eroica]]" fondata da [[Franco Oliva|Oliva]] e [[Ettore Cozzani|Cozzani]] a [[La Spezia]] con i più fedeli degli allievi fiorentini, tra i quali Barbieri, Costetti e Nonni.
Nell'Esposizione Retrospettiva Italiana e Regionale in Firenze, riceve dalla Camera di Commercio e Arti il Diploma di Medaglia d'oro.
 
Illustra "Odi ed Inni" di G. Pascoli e il III libro delle Laudi : "L'Alcione" di D'Annunzio.
Nel 1912 illustra, nuovamente per D'Annunzio, "Le Canzoni delle Gesta d'oltremare", IV libro delle ''Laudi''. Fonda la Corporazione degli Xilografi promossa dalla rivista [[L'Eroica]], divenendone il presidente. Promuove l'Esposizione Internazionale della Xilografia di [[Levanto]].
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Nel 1921 inizia le illustrazioni per la collana dei ''Poeti Greci'' tradotti dal Romagnoli per Zanichelli. L'opera sarà continuata dopo la sua morte da A. Morani e D. Pettinelli.
Dal 1922 affresca la Sala del Consiglio Provinciale di [[Arezzo]]; il lavoro sarà portato a termine nel 1924, anno in cui il de Carolis pubblica la monografia ''La Xilografia''. Decora con un grandioso Crocefisso la Cappella Votiva dedicata ai Caduti in guerra nella [[Collegiata di San Ginesio]] (MC).
 
Nel 1925 lavora a Padova, dove inizia l'opera di decorazione della [[Cappella di San Francesco]] e l'anno dopo compone la vetrata e il mosaico per la Cappella di [[Villa Puccini]] a Torre del Lago.
 
Adolfo de Carolis, che si era firmato ''De Kàrolis'' nelle moltissime illustrazioni librarie, muore a Roma il 7 febbraio 1928 muore a Roma e viene sepolto al Cimitero del VeranomVerano ma l'8 settembre 1950
le sue spoglie vengono traslate e tumulate nella monumentale Chiesa di San Francesco di [[Montefiore dell'Aso]].