Augusto Del Noce: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ffeeddee (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 28:
Dimostrò l'incompatibilità con il cristianesimo dell'umanesimo, del marxismo e di tutti i sistemi di pensiero che sostengono su basi "razionali" la possibilità della liberazione secolare dell'uomo ("solo il Redentore può emancipare"). Avversò tenacemente, per tali motivi, le correnti cattoliche italiane a lui contemporanee che auspicavano un dialogo tra credenti e marxisti. Tenace antifascista e studioso del fascismo, dimostrò come il fascismo fosse in continuità con il comunismo e fosse anch'esso un momento della secolarizzazione della modernità. Mostrò inoltre i molti punti di contatto tra il fascismo e il pensiero dei sessantottini.
 
[[Filosofia della politica|Filosofo della politica]] preconizzòprecognizzò, quasi profeticamente, mentre esso viveva la sua massima espansione sul piano internazionale, la crisi del [[socialismo]] reale, che, applicando coerentemente la filosofia di Marx, allo stesso tempo negava le premesse del sistema marxiano: ciò in quanto, mostra Del Noce, lo stesso sistema di Marx si basava su una contraddizione. Ribadiva infine la necessità dei valori di verità e di [[morale|moralità]].
 
Diresse la collana "Documenti di cultura moderna", dell'editore torinese Borla (poi passata alla [[Rusconi]]) proponendo al pubblico italiano autori come [[Marcel de Corte]], [[Titus Burkhardt]], [[Manuel García Pelayo]], [[Hans Sedlmayr]] ed [[Eric Voegelin]].
 
Nel [[1984]] fu eletto [[senatore]] nelle file della [[Democrazia Cristiana]].
 
==Il pensiero==
===Il problema dell'ateismo===
Nella sua più celebre opera ''Il problema dell'ateismo'' (del [[1964]]) Del Noce inizia l'analisi della storia della filosofia moderna invertendo il paradigma [[storicistico]] e [[positivistico]] che nel [[progressismo]] aveva la sua cifra comune. Il filosofo afferma infatti che tale paradigma di illuministica origine ha come prima condizione d'esistenza la postulazione dell'[[ateismo]] come necessità del progredire dei sistemi filosofici e delle scienze a prescindere dalla teologia cristiana, cioè a prescindere dalla [[Scolastica]], anzi in più o meno esplicita opposizione alla Scolastica. La tesi che Del Noce intende dimostrare in questa sua opera è -come evidenzia appunto il titolo- la considerazione dell'ateismo non più come «necessità» bensì come «''problema''» della modernità, il cui ultimo, coerente e necessario sbocco è appunto il [[nichilismo]] post-nietzscheano distaccato ormai da qualsiasi riflessione filosofica e sfociato in una pura forma di vita, in puro ''way of life'' di distruzione e auto-distruzione dell'uomo. Del Noce pone quindi innanzitutto una distinzione fra tre diverse forme di ateismo, ovvero l'ateismo positivo o politico («diurno»), i cui esempi perfetti sono stati l'illuminismo di un [[Denis Diderot|Diderot]] o l'umanesimo di un [[Ludwig Feuerbach|Feuerbach]], l'ateismo negativo o nichilistico («notturno»), esemplificato invece dalla filosofia di [[Arthur Schopenhauer|Schopenhauer]], e infine l'ateismo tragico, detto anche «follia filosofica», cioè la forma più rara e particolare che Del Noce trova solo in due casi nella storia della filosofia, ovvero in [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] e in [[Jules Lequier]].
 
== Bibliografia ==