Bitonto: differenze tra le versioni

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{{quote|Ecco la consegna che vi lascio, <br/>uomini e donne di questa nobile terra <br/>che da sempre ha nell'ulivo il suo simbolo prestigioso <br/>ed il suo impegnativo programma; fatevi paladini <br/>della causa della solidarietà e della pace; <br/>offrite a tutti la testimonianza di una comunità <br/>che sa collaborare in spirito di costruttiva <br/>e lungimirante concordia; operate con fiducia <br/>per lo sviluppo pieno della vostra terra.|[[Giovanni Paolo II]], dalla lastra in marmo situata sulla porta Baresana}}
'''Bitonto''' ('''Vêtond''' in [[dialetto bitontino]]) è una città di 56.302 [[abitanti]] della [[provincia di Bari]], conosciuta come ''la Città degli [[Olea europaea|ulivi]]'' per gli estesi [[uliveti]] che la circondano. La [[produzione olearia]] della città, da sempre legata all'[[ulivo]], ha origini antichissime. L'[[olio]] bitontino, infatti, era molto rinomato già nel [[XIII secolo]] con [[Venezia]], che lo valutava più di ogni altro nella penisola italica.<ref>{{cita web|autore=Stefano Tatullo|url=http://www.itineraweb.com/it/pg/gastr_olivo.php|titolo=La terra dell'olivo|accesso=31-01-2008}} l'olio locale veniva venduto a 3 ducati per 1000 libbre a differenza di un solo ducato per tutti gli altri in Italia.</ref> La produzione olearia, perfezionata nel corso del [[XX secolo]], costituisce ancora oggi la più importante risorsa economica della città. Bitonto inoltre ha dato il nome al [[cultivar]] locale ''[[Cima di Bitonto]]''.
 
Notevole è inoltre il [[centro storico di Bitonto|centro storico]] che presenta numerosissime chiese tra le quali spicca la [[Cattedrale di Bitonto|cattedrale]], l'esempio più completo del [[romanico pugliese]], e palazzi rinascimentali quali il Palazzo Sylos-Calò, e il Palazzo Sylos-Vulpano.