Gruppo 63: differenze tra le versioni

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Il '''Gruppo 63''', definito di [[neoavanguardia]] per differenziarlo dalle [[avanguardia|avanguardie]] storiche del [[Novecento]], è un movimento letterario che si costituì a [[Palermo]] nell'ottobre del [[1963]] in seguito a un convegno tenutosi a [[Solanto]] da alcuni giovani intellettuali fortemente critici nei confronti delle opere letterarie ancora legate a modelli tradizionali tipici degli [[anni Cinquanta]].
 
Del gruppo facevano parte poeti, [[scrittore|scrittori]], critici e studiosi animati dal desiderio di sperimentare nuove forme di espressione, rompendo con gli schemi tradizionali.</br>Richiamandosi alle avanguardie degli inizi del secolo, il ''Gruppo 63'' si richiamava alle idee del [[marxismo]] e alla teoria dello [[Strutturalismo (filosofia)|strutturalismo]]. Senza darsi delle regole definite (il gruppo non ebbe mai un suo manifesto), diede origine a opere di assoluta libertà contenutistica, senza una precisa trama, (ne è un esempio [[Alberto Arbasino]]) talvolta improntate all' impegno sociale militante (come gli scritti di [[Elio Pagliarani]]), ma che in ogni caso contestavano e respingevano i moduli tipici del romanzo [[neorealismo|neorealista]] e della poesia tradizionale, perseguendo una ricerca sperimentale di forme linguistiche e contenuti.
 
Ignorato dal grosso pubblico, il gruppo suscitò interesse negli ambienti critico-letterari anche per le polemiche che destò criticando fortemente autori all'epoca già "consacrati" dalla fama quali [[Carlo Cassola]] e [[Vasco Pratolini]], ironicamente definiti "Liale", con riferimento a [[Liala]], autrice di [[romanzo rosa|romanzi rosa]].