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==Biografia==
Viene chiamato YuryJury in onore dell'astronauta russo [[Yuri Gagarin|Gagarin]]. Da bambino non è certo dotato di un fisico che fa presumere una carriera sportiva: piccolo di statura e magrolino. La sorella però frequenta una palestra di [[ginnastica artistica]], YuryJury si appassiona a questo sport e così a sette anni i genitori decidono di iscrivere anche lui.
Nel [[1977]], YuryJury centra il primo di una serie innumerevole di successi, si piazza al primo posto del Campionato Regionale Toscano. Nel 1984 entra nel giro della nazionale juniores di ginnastica e si trasferisce a [[Varese]] per allenarsi nella palestra della gloriosa Società Ginnastica Varesina e si specializza nella disciplina degli anelli. Dal 1989 al 1995, sotto la guida del suo allenatore [[Bruno Franceschetti]], vince 6 titoli italiani consecutivi, i [[Giochi del Mediterraneo]], le [[Universiadi]], 4 titoli europei e 5 titoli mondiali. Queste vittorie, le prime per un atleta italiano dai tempi di [[Franco Menichelli]] gli fanno valere il [[Lista di soprannomi di sportivi|soprannome]] di '''Signore degli Anelli''' che, riferendosi agli strumenti atletici, parafrasa il titolo del famoso romanzo di [[John Ronald Reuel Tolkien|Tolkien]].
Nel [[1992]] è il grande favorito per la gara degli anelli alle [[XXV Olimpiade|olimpiadi]] di [[Barcellona]] ma, circa un mese prima delle gare, si rompe il tendine d'achille durante un allenamento. YuriJury non si perde d'animo, va a Barcellona a commentare le gare di ginnastica per la televisione e, una volta guarito, ritorna ad allenarsi e a vincere.
Nel [[1996]] arriva alla vigilia delle [[XXVI Olimpiade|olimpiadi]] di [[Atlanta]] in piena forma ed è ancora l'uomo da battere. Questa volta nulla va storto e YuriJury riporta in Italia un oro olimpico nella [[ginnastica artistica]] per la prima volta dal [[1964]], quando [[Franco Menichelli|Menichelli]] vinse a [[Tokyo]] nel corpo libero.
Nel [[1997]] YuriJury annuncia il ritiro ma due anni dopo decide di tornare alle gare.
Nel [[2000]] un altro grave infortunio, la rottura del tendine brachiale di un bicipite, interrompe la sua preparazione per le [[XXVII Olimpiade|olimpiadi]] di [[Sydney]] e questa volta il campione toscano sembra deciso al ritiro definitivo. Nel [[2003]] però, per una promessa fatta a suo padre, torna ad allenarsi in vista delle [[XXVIII Olimpiade|olimpiadi]] di [[Atene]] dove ha l'onore di essere il portabandiera della spedizione italiana durante la cerimonia di apertura.
Il [[22 agosto]] [[2004]] YuriJury Chechi conquista un'inaspettata medaglia di bronzo negli anelli; alla giuria, davanti alle televisioni, indica che il vero vincitore della gara avrebbe dovuto essere il bulgaro Jovtchev, arrivato secondo, e non il greco [[Dimosthenis Tampakos]].<br/>
Nel 2006 è Chechi ad aprire la cerimonia di apertura alle Olimpiadi di Torino.
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