Egidio Canisio: differenze tra le versioni
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Il papa lo innalzò anche alla dignità cardinalizia nel [[concistoro]] del [[1 luglio]] [[1517]]: gli fu assegnato il [[titolo cardinalizio|titolo]] di ''[[San Bartolomeo all'Isola (titolo cardinalizio)|San Bartolomeo all'Isola]]'' e in seguito lui optò per quelli di ''[[San Matteo in Merulana (titolo cardinalizio)|San Matteo in Merulana]]'' e ''[[San Marcello (titolo cardinalizio)|San Marcello]]''; venne nominato protettore dell'''Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino'' e [[legato pontificio]] in [[Spagna]]; fu anche governatore di diverse città dello [[Stato Pontificio]].
Il [[2 dicembre]] [[1523]] venne eletto [[vescovo]] di [[diocesi di Viterbo|Viterbo]]: l'anno successivo venne nominato ''[[patriarca]] latino'' di [[Patriarca Latino di Costantinopoli|Costantinopoli]] e ''amministratore apostolico'' dell'[[arcidiocesi di Zara]]. Fu infine nominato vescovo di [[diocesi di Lanciano-Ortona|Lanciano]] ([[10 aprile]] [[1532]]). Amministrò la Diocesi Lancianese a titolo di Commenda.
Morì a Roma nel [[1532]] e venne sepolto nella chiesa di ''Sant'Agostino'': la sua ricca biblioteca venne dispersa durante il [[Sacco di Roma (1527)|Sacco di Roma]] del [[1527]].
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