Guittone d'Arezzo: differenze tra le versioni

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Nella vasta opera di Guittone si contano anche circa 50 lettere di argomento civile e cortese.
 
==Temi e Stile==
Guittone si colloca in un'ottica piuttosto critica (purnei dovendoconfronti loro sicuramente moltissimo) verso ldell'eredità [[poesia trobadorica|trobadorica]] e della [[scuola siciliana|siciliana]], dovuta all'inconciliabilità che vedeva fra la visione cortese dell'amore e la morale cristiana. A suo avviso, infatti, tutta la poetica amorosa provenzale era semplicemente un espediente per ottenere la soddisfazione del proprio desiderio sessuale.
 
Fino alla sua entrata nell'ordine dei frati gaudenti, si può identificare un periodo "giovanile" nel quale la denuncia verso l'[[amor cortese]] assume toni sarcastici e dissacratori, e l'amore viene visto come una "malattia" dalla quale si può e si deve guarire (si ricordi la serie di 24 sonetti sull<nowiki>'</nowiki>''[[ars amandi]]'' detto ''Trattato d'amore'', sarcastico manuale sulla seduzione).
 
Nella sua fase più matura, Guittone, pur senza rinunciare alla sua animosità assume un contegno più moraleggiante, rivolto maggiormente alla catechesi e all'istruzione dell'uditorio. Le canzoni si fanno di tono più ascetico, e vengono composte anche delle [[lauda|laude]].
 
Dal punto di visto tecnico, Guittone è probabilmente il poeta duecentesco più influente in territorio toscano, costituendo probabilmente il punto di riferimento per molti altri poeti e rappresentando sicuramente la principale ispirazione dei primi tentativi poetici del giovane [[Dante Alighieri]]. I critici hanno adirittura parlato di una ''scuola guittoniana'', o ''guittonismo'', contrapposta alla fine del Duecento a una poetica più vicina all'eredità provenzale (quella che poi porterà allo [[Stilnovismo]]). Si tratta di uno stile sempre molto tecnico e difficile (ci si potrebbe chiedere se fosse davvero compreso dalle folle che tentava di ammaestrare), caratterizzato da un certo ''[[trobar clus]]'' e da uno sperimentalismo molto spinto nella modifica delle forme metriche canoniche (principalmente [[canzone|canzoni]] dallo schema inusuale e [[sonetto|sonetti]] rinterzati, raddoppiati, ritornellati, caudati...).
 
Tra i principali prosecutori dell'eredità guittoniana, perlomeno stando ai testimoni a noi pervenuti, si possono ricordare, oltre al giovane Dante, [[Monte Andrea]] e [[Chiaro Davanzati]].