Contaminatio: differenze tra le versioni

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La ''contaminatio'' fu una tecnica di scrittura utilizzata dagli antichi [[sceneggiatori]] romani.
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La '''contaminatio''' è una tecnica usata da molti autori latini che inserisce all'interno di una qualsiasi rappresentazione teatrale, scene o personaggi di altre commedie. La tecnica della ''contaminatio'' fu molto utilizzata da [[Ennio]], [[Nevio]], [[Plauto]] e [[Terenzio]]: quest'ultimo fu addirittura incolpato di un uso improprio della ''contaminatio'' nelle sue opere.
==Brevi cenni storici==
Il [[teatro latino]] delle origini non fu una creazione originale, ma si basò quasi esclusivamente sui precedenti spettacoli del [[teatro greco]].
Anzi, la storia della [[letteratura latina]], comincia nel [[240 a.C.]] con uno spettacolo teatrale di [[Livio Andronico]] copiato da un dramma greco (cfr [[Cicerone]], ''[[Brutus]]'').
 
Il teatro romano, fino a quel momento era stato di tipo popolare, fortemente imparentato con i riti per la fertitlità della natura, come i [[Fescennini]], o caratterizzato dalle [[maschere]] fisse e dalla [[recitazione a soggetto]], come nel caso dell'[[Atellana]].
 
Quando perciò i Romani diedero il via alla produzione di un teatro professionale in lingua latina il modello di riferimento non poteva che essere il teatro greco.
 
==In cosa consisteva la ''contaminatio''==
Sappiamo da [[Terenzio]] che [[Nevio]] fu il più antico sceneggiatore latino a utilizzare la tecnica della ''contaminatio''.
Prima di lui, Livio Andronico si era limitato a un'opera di traduzione degli originali greci.
Dunque Nevio "contaminava" i testi, cioè, nel comporre la propria sceneggiatura, prendeva a modello un'opera greca; ma non si limitava a tradurla, come Andronico, bensì la arricchiva di scene nuove tratte, però, anch'esse, da opere drammatiche greche.
Dunque lo scrittore che utilizzava la ''contaminatio'' non scriveva un'opera originale nel senso che diamo oggi noi al termine originalità, e tuttavia la ''contaminatio'' era un passo avanti rispetto alle semplice traduzione di Andronico.
 
==Autori che utilizzarono la ''contaminatio'' e suo esaurimento==
Da Nevio in poi, tutti i successivi sceneggiatori latini utilizzarono tale tecnica, [[Plauto]], [[Ennio]], Terenzio, solo per citare i più noti.
 
Ovviamente, col passare del tempo, il pubblico era stanco di assistere alle stesse trame; infatti, per quanto il teatro greco fosse stato prolifico, il numero di opere da cui contaminare era pur sempre ristretto e questo fu il motivo per cui si sviluppò un teatro latino che non parlava più di personaggi greci, ma di personaggi locali, così nacquero la [[fabula praetexta]] e la [[fabula togata]].
 
 
Infatti questa tecnica di scrittura prevedeva che l'autore creasse una sola ''fabula palliata'' inserendo scene di tre commedie greche, e la stessa opera greca non poteva essere usata due volte per creare nuove commedie. Questa ferrea regola dettata dai magistrati(coloro che sovraintendevano il teatro in Roma) determinò la scomparsa della ''contaminatio'' dopo un certo periodo di tempo in quanto non c'erano più commedie greche da copiare.
 
==Voci correlate==