Mandi (linguistica): differenze tra le versioni
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cancellata perché in lingua friulana la parola "comandi" non è (e non è mai stata) usata come saluto |
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La parola '''mandi''' è la formula di saluto in [[lingua friulana]]. È utilizzata come formula di [[Lingua_friulana#Frasi_comuni|benvenuto/bentrovato]], ma soprattutto come formula di commiato.<br>
== Etimologia ==
Sono state avanzate diverse ipotesi sulla sua [[etimologia]]. La più antica, che rimane tuttora la migliore, sostiene che deriva da un antico ''m'arcomandi'' (mi raccomando) oppure anche ''
La prima citazione della nostra parola compare in una poesia cinquecentesca di Giovanni Battista Donato, nato a Portogruaro nel 1536, che così scrive: ''M'arecomandi a voo per cent mil dijs'' ( mi raccomando a Voi per cento mila giorni); in seguito questo saluto lo ritroviamo nei versi del conte Ermes di Colloredo (1622-1692): ''Marcomandi, Pascute: Bundì la me vitute'' (mi raccomando Paschina, buongiorno la mia vitina). La parola ''mi racomandi'' con il valore di ''addio'' è presente in una poesia scritta a Paularo nel 1772: ''Mi racomandi vita cjara, A riviodisi'' (mi raccomando vita cara: arrivederci).
Oltre a quelle
Non sono invece altrettanto soddisfacenti le altre etimologie proposte nel corso degli ultimi due secoli. Tra queste si ricordano:
* derivazione dal [[lingua latina|latino]] "''mane diu''" (letteralmente "rimani a lungo", ovvero "lunga vita").
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* derivazione dal latino "''mane in deo''" (letteralmente "rimani in dio").
▲Oltre a quelle appena citate, che sono le etimologie di tipo scientifico, ve ne sono altre che ricadono nella categoria delle paraetimologie popolari e che non hanno fondamento scientifico.
== Curiosità ==
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