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== Lo sviluppo della crisi ==
Il [[30 dicembre]] [[2005]] [[Vladimir Putin]] propone all'Ucraina un compromesso: si ai prezzi di mercato, ma soltanto a partire dal [[1 aprile]] [[2006]]. Il presidente Yushchenko si è dichiarato possibilista, ma ha chiesto che i prezzi venissero prefissati. Tuttavia, Mosca ha interpretato questa richiesta come un tentativo di guadagnare tempo e ha dato via libera alla Gazprom per tagliare il rifornimento di gas agli ucraini. La mattina del [[1 gennaio]] [[2006]] la Gazprom annuncia la chiusura dei rubinetti per [[Kiev]], precisando che il gas europeo non avrebbe subito carenze. l'ente ucraino per l'energia ha però ribadito il contrario, sottolineando la possibilità, per l'Europa, di disagi nel rifornimento di gas. L'Europa, infatti, importa dalla Russia attraverso l'Ucraina il 25% del gas estero, e quasi l'80% delle importazioni dalla Russia.<br>
Quello stesso giorno Yushenko afferma che il prezzo di 230 dollari è economicamente inammissibile, e poche ore più tardi la Gazprom annuncia la chiusura dei rubinetti.
== Le conseguenze del taglio ==
Subito le forniture di gas in Europa, fuori dall'Ucraina, subiscono un brusco calo. Secondo la Mol, società del gas ungherese, la pressione sarebbe diminuita del 25%, spingendo i Paesi consumatori ad utilizzare le riserve di [[petrolio]]. La mossa di Yushenko apare ovvia: fare aumentare la pressione europea su Mosca, affinchè riaprano costruttivamente le trattative e i rubinetti.<br>
Sul fronte diplomatico, intanto, le potenze europee si muovono: già il 30 dicembre Austria, [[Francia]], [[Germania]] e Italia avevano chiesto a Russia e Ucraina di non coinvolgere l'Europa nelle proprie divergenze. Il 1 gennaio, invece, l'Italia, insieme con altri Paesi europei, hanno richiesto formalmente all'Ucraina di non impedire il flusso del gas.<br>
Il [[2 gennaio]] [[2006]]La Gazprom annuncia che l'Ucraina ha prelevato abusivamente 100 milioni di metri cubi di gas destinato al mercato europeo: il governo ucraino ha però precisato che le forniture provengono da depositi sotterranei e dal [[Turkmenistan]]. Tuttavia non si esiterà a intervenire sul gas per l'Europa se le temperature scenderanno sotto lo zero. E intanto la crisi si allarga anche alla [[Moldavia]], che non ha accettato i rincari proposti da Mosca (del cento per cento) e dal 1 gennaio è senza gas.<br>
=== I numeri del taglio ===
Il 2 gennaio:
* In Italia, l'[[ENI]] ha annunciato di avere registrato un calo sensibile nelle importazioni dalla Russia attraverso l'Ucraina, ma il governo ha affermato che la situazione è sotto controllo;
* In [[Ungheria]], il volume di gas è calato del 25%;
* In Austria il calo è del 30%, ma il governo si è affrettato ad annunciare che l'emergenza sarà affrontata con le riserve;
* In [[Romania], il volume di gas è calato del 30%, secondo fonti governative;
* In [[Slovacchia]] e [[Polonia]] il calo è del 30% ma il governo ha annunciato di possedere riserve sufficienti per fronteggiare il calo.
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