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'''Suessula''' fu un'antica città della [[Campania]], distrutta, non più ricostruita, di origine [[Osci|osca]] ed [[Etruschi|etrusca]]. Nell'eraDistrutta cristianae funon anchepiù sedericostruita, vescovilerientra finoattualmente all'altonel medioevocomune della [[città]] di [[Acerra]].<br/>
Il luogo dove è ubicata l'antica città scomparsa, rientra attualmente nel comune della [[città]] di [[Acerra]].
 
==Storia==
Trovandosi in posizione strategica (era attraversata dalla [[Via Capua-Rhegium|via Popilia]], la strada più importante dell'antichità nel meridione d'Italia). Fu dominata dall'antico popolo Italico glidagli [[Osci]], e in seguito anche dagli [[Etruschi]] che nela feceroinclusero in una [[dodecapoli etrusca]] con altri antichi centri della [[Campania]]. Fu teatro di diverse battaglie tra [[Sanniti]] e [[Romani]]., Romache vi tenevatenevano stanziato gran parte del suoloro esercito per difendersi dai Sanniti.
 
Memorabile fu la [[battaglia di Suessula]] fra Romani e Sanniti sotto le mura di questa città nell'anno [[341 a.C.]]: in essa i Romani comandati dal [[console (storia romana)|console]] [[Marco Valerio Corvo]] sconfissero i Sanniti. Nel [[339 a.C.]] divenne dominio romano ecome divenne una "Civitas''civitas sine suffragio"''.
Sotto la Repubblica fu [[municipio]] e in seguito [[prefettura]] dopo la rovina di [[Capua]], poi colonia militare per decreto di [[Silla]].
 
SottoIn la[[repubblica Repubblicaromana|età repubblicana]] fu ''[[municipio (storia)|municipium]]'' e in seguito [[prefettura]] dopo la rovina di [[Capua]], poi colonia militare per decreto di [[Lucio Cornelio Silla|Silla]].
Fu sede di [[gastaldato]] [[longobardi|longobardo]], nell' anno [[880]] D.C. fu distrutta dai [[Saraceni]].La [[città]] [[medioevo|medioevale]] era ricca di monumenti e chiese, i resti dell' antica cattedrale sono rimasti visibili fino alla fine del [[1700|'700]]. Inesorabile il lento declino, gli abitanti progressivamente l'abbandonarono, non fu più ricostruita se ne perse quasi la memoria; anche se, a quasi centocinquanta anni dalla distruzione risultava ancora abitata, come risulta da un atto notarile del 1028 D.C. (rinvenuto dallo storico [[Gaetano Caporale|Caporale]]). Divenuta la zona un vastissimo bosco detto "Calabricito" [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando I]] re di [[Napoli]] ne fece una riserva di caccia fino al [[1830]]; vi fece costruire un edificio detto "Casina Spinelli" (oggi in rovina) nel [[1778]], sui resti dell'antica città. La particolarità della casina sta nel fatto che l'edificio ingloba una torre di epoca [[longobarda]].
 
Nell'[[alto medioevo]] fu sede vescovile e sede di [[gastaldato]] [[longobardi|longobardo]].
 
Nell'anno [[880]] fu distrutta dai [[Saraceni]].
 
Fu sede di [[gastaldato]] [[longobardi|longobardo]], nell' anno [[880]] D.C. fu distrutta dai [[Saraceni]].La [[città]] [[medioevo|medioevale]] eraEra ricca di monumenti e chiese,: i resti dell' antica cattedrale sono rimasti visibili fino alla fine del [[1700|'700XVIII secolo]]. InesorabileNel ilcorso di un inesorabile lento declino, gli abitanti progressivamente l'abbandonarono, nonfino fua piùperdersene ricostruita se ne perse quasipraticamente la memoria; anche se, a quasi centocinquanta anni dalla distruzione risultava ancora abitata, come risulta da un atto notarile del [[1028]] D.C. (rinvenuto dallo storico [[Gaetano Caporale|Caporale]]). DivenutaOccupata la zona unda vastissimoun bosco detto "Calabricito" [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando I]] re di [[Napoli]] ne fece una riserva di caccia fino al [[1830]]; vi fecefacendovi costruire un edificio detto "Casina Spinelli" (oggi in rovina) nel [[1778]], sui resti dell'antica città. La particolarità della casina sta nel fatto che l'edificio ingloba una torre di epoca [[longobarda]].
 
==Casina Spinelli ed il suo museo==
I primi saggi di scavo per riportare alla luce Suessula furono intrapresi nel [[1872]] fino al [[1886]] dai conti Spinelli di [[Scalea]], possessori della zona e della villa con annessa torre longobarda. Furono rinvenuti numerosi reperti di eccezionale fattura. Essi furono ubicati nell'antica dimora che divenne uno dei più ricchi musei privati del periodo.
I primi saggi di scavo per riportare alla luce Suessula furono intrapresi nel [[1872]] fino al [[1886]] dai conti Spinelli di [[Scalea]], possessori della zona e della villa con annessa torre [[longobarda]]. Furono rinvenuti numerosi reperti di eccezionale fattura. Essi furono ubicati nell'antica dimora che divenne uno dei più ricchi musei privati del periodo. Molti studiosi Italiani e stranieri (basti ricordare il [[Amedeo Maiuri|Maiuri]] e [[von Duhn]]) non mancavano di andarlo a visitare quando erano di passaggio a [[Napoli]]. Questo avvenne fino alla vigilia del secondo conflitto mondiale. Purtroppo nel [[1943]] il comando tedesco occupò parte della villa che fu rispettata compreso il suo museo fino nell'ottobre dello stesso anno: in quel mese, prima di abbandonare la villa, degli ufficiali tedeschi saccheggiarono tutti gli oggetti preziosi della collezione Spinelli, consistenti in monili d'oro, un oro particolare chiamato "oro spinelli". Gli oggetti depredati, a tutt'oggi non più recuperati, erano importantissimi, soprattutto i gioielli in oro, che oltre al loro valore materiale ne avevano uno inestimabile trattandosi di rarissimi gioielli di epoca arcaica, esempi unici ed insostituibili dell'arte orafa antica. Nel [[1945]], anno in cui finì la guerra, la casina Spinelli risultò spogliata di tutti gli arredi interni settecenteschi, perché usati dalle truppe anglo-americane come legna da ardere, tranne le vetrine; che contenevano la parte più importante degli antichi reperti. Fortunatamente quasi tutta la collezione risultò integra ad eccezione di qualche vaso rotto di minor pregio come raccontato dal grande archeologo [[Amedeo Maiuri]] in un articolo scritto sul periodico "Il Fuidoro" <ref>Amedeo Maiuri in: ''Il Fuidoro'', anno III, numeri 1-2, gennaio-giugno 1956</ref>. Siccome il luogo non era più sicuro, la vedova Spinelli donò gran parte della collezione al [[Museo Archeologico Nazionale di Napoli]] - con la denominazione "Collezione Spinelli" - dove tuttora è esposta in apposite vetrine nella Sezione Preistorica.
 
Molti studiosi italiani e stranieri (basti ricordare [[Amedeo Maiuri]] e [[Friedrich von Duhn]]<ref>F. Von Duhn, ''La necropoli di Suessula'', in ''Rom. Mitteil.'' II (1887), pp. 243 ss.</ref>) non mancavano di andarlo a visitare quando erano di passaggio a [[Napoli]].
L'edifico della villa è attualmente tutelato come bene di interesse storico-archeologico sia dalla legge 01/06/39 n.1089 che dal D.P.R. del 1977, n. 616 e successive modifiche. Presto ci saranno i primi lavori di consolidamento e restauro.
 
I primi saggi di scavo per riportare alla luce Suessula furono intrapresi nel [[1872]] fino al [[1886]] dai conti Spinelli di [[Scalea]], possessori della zona e della villa con annessa torre [[longobarda]]. Furono rinvenuti numerosi reperti di eccezionale fattura. Essi furono ubicati nell'antica dimora che divenne uno dei più ricchi musei privati del periodo. Molti studiosi Italiani e stranieri (basti ricordare il [[Amedeo Maiuri|Maiuri]] e [[von Duhn]]) non mancavano di andarlo a visitare quando erano di passaggio a [[Napoli]]. Questo avvenne fino alla vigilia del secondo conflitto mondiale. Purtroppo: nel [[1943]] il comando tedesco occupò parte della villa che fu rispettata compreso il suo museo fino nell'ottobre dello stesso anno: in quel mese, prima di abbandonare la villa, degligli ufficiali tedeschi ne saccheggiarono tutti gli oggetti preziosi della collezione Spinelli, consistenti ini monili d'oro, un oro particolare chiamato "oro spinelli". Gli oggetti depredati, e a tutt'oggi non più recuperati, erano importantissimi, soprattutto i gioielli in oro, che oltre al loro valore materiale ne avevano uno inestimabilestorico, trattandosi di rarissimi gioielli di epoca arcaica, esempi unici ed insostituibili dell'arte orafa antica. Nel [[1945]], anno in cui finì la guerra, la casina Spinelli risultò spogliata di tutti gli arredi interni settecenteschi, perché usati dalle truppe anglo-americane come legna da ardere, tranne le vetrine; che contenevano la parte più importante degli antichi reperti. Fortunatamente quasiQuasi tutta la collezione risultò integra ad eccezione di qualche vaso rotto di minor pregio come raccontato dal grande archeologoda [[Amedeo Maiuri|Maiuri]] in un articolo scritto sul periodico "Il Fuidoro" <ref>Amedeo Maiuri in: ''Il Fuidoro'', anno III, numeri 1-2, gennaio-giugno 1956</ref>. Siccome il luogo non era più sicuro, la vedova Spinelli donò gran parte della collezione al [[Museo Archeologico Nazionale di Napoli]] - con la denominazione "Collezione Spinelli" - dove tuttora è esposta in apposite vetrine nella Sezione Preistorica.
 
L'edifico della villa è attualmente tutelato come bene di interesse storico-archeologico sia dalla legge 01/06/39 n.1089 che dal D.P.R. del 1977, n. 616 e successive modifiche. Presto ci saranno i primi lavori di consolidamento e restauro.
 
==Note==
<references/>
 
{{portale|Napoli|Archeologia}}
 
[[Categoria:Città italiche]]