Samuel Alexander: differenze tra le versioni

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Il pensiero filosofico di Alexander appartiene alla corrente dell'[[evoluzionismo]] [[Herbert Spencer|spenceriano]]'', inteso come progresso universale<ref>"Storia della filosofia", di Nicola Abbagnano, Utet, Torino, 1995, (alla pag.282-283 voce "Alexander")</ref>.
 
Nei suoi studi sulla [[Coscienza (filosofia)|coscienza]] e sull'atto di coscienza, subì l'influenza di [[George Edward Moore]] e si fece portavoce di un "[[monismo]] [[Metafisica|metafisico]]", di impronta [[Realismo (filosofia)|realistica]], che accorpava le idee e le cose. Sostenne che tutti gli oggetti di indagine fossero impregnati di un'unica entità, definita "spazio-tempo"; considerava il tempo relazionato allo spazio nello stesso modo in cui lo spirito lo è rispetto al corpo. SecondoIl Alexandermondo venne descritto come il mondofrutto eradi consideratoun'evoluzione, che a evolversipartire dalle prime elementari condizioni, arricchendosiviene pianoalimentata pianogradualmente di nuovi elementi, grazie alla presenza della sostanza spazio-tempo, fonte dell'evoluzione stessa, che l'autore definì "emergente".
 
Un'altra temativa centrale e oggetto di indagine filosofica di Alexander è stata la "deità", della quale vengono approfondite le diffoltà di definizione e di conoscenza.