Libido: differenze tra le versioni

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A differenza delle altre specie viventi la specie umana ha in parte deviato la libido dal suo scopo meramente riproduttivo per investirla in gran parte nella creazione di una società civile e non più primitiva. Grazie al processo di [[sublimazione]] la libido può essere indirizzata verso sfere della vita diverse da quella sessuale (come lo studio, la ricerca, l'arte, ecc..).
 
====La connotazione di libido come energia psichica astratta della libido in Jung====
Freud al termine della sua vita professionale terminata con la pubblicazione di "Eros e Thanatos", capì che c'erano ancora delle domande che attendevano risposte.
Anche altri psicoanalisti, come Carl Gustav Jung, hanno preso in considerazione la libido e la "sublimazione" o "trasformazione" nel lessico junghiano, distaccandosi ampiamente dagli originali postulati di Sigmund Freud.
 
Carl G. Jung, allievo di Freud, si allontanò dal suo maestro per le sue teorie sulla libido e successivamente fondò la scuola di "psicoanalisi", differente dalla scuola freudiana per i concetti di inconscio collettivo e interpretazione del simbolo e non più sui concetti di pulsione sessuale, Io, Es e Super-Io della teoria freudiana.
Per Jung a differenza di Freud i simboli che fanno la cultura non sono una maschera di forze "basse" e naturali, cioè sessuali, ma i simboli culturali hanno la stessa dignità di prodotti "naturali" come le pulsioni sessuali, ed è proprio per questo che, per fare un esempio, la mistica che intrattiene rapporti spirituali con il suo Dio può finanche raggiungere l'orgasmo come qualsiasi donna con un uomo concreto (per esempio l'Estasi di Santa Teresa d'Avila|scultura del Bernini)che immortala Teresa d'Avila attraversata dall'estasi spirituale.
 
Jung mettendo in luce la presenza degli archetipi propose la libido come "energia psichica". Usando la sua metafora ".. la libido è come fiume. Non appena il fiume si arresta e trova un ingorgo cambia direzione. Il masso che ha fatto cambiare direzione è il simbolo". Il simbolo diventa quindi la dinamo, il motore della crescita spirituale dell'uomo, e unitamente con la libido, uno strumento per la sua individuazione. La libido con Jung perde il significato di pulsione sessuale e acquista il significato di "trasformazione spirituale".
La libido che è stata veicolata su quell'essere spirituale procede nel suo percorso infinito senza produrre quei fenomeni di stagnazione della libido indagati dalla psichiatria che sono alla base dell'eziologia delle nevrosi e in maniera molto più complessa delle psicosi. Ecco perché Jung è restio ad usare il termine freudiano di sublimazione che a suo parere è svalutativo della funzione simbolizzatrice propria della sola specie umana, preferendo a questo termine quello di trasformazione della libido. Freud vede nella sublimazione la sostanziale malattia dell'uomo e Jung un percorso evolutivo verso la sanità.
 
Il fatto poi che la stagnazione della libido quale vero agente patologico produca quello stato di disagio rappresentato da una sempre più insostenibile tensione nervosa anziché costituire come comunemente si pensa una malattia, è indice al contrario di una sostanziale sanità dell'individuo a cui il destino evolutivo concede di patire la sofferenza del mondo per risolverla in prima persona anziché perpetuarla all'infinito demandandola ad altri.
Questi sintomi stanno quindi invece a significare che "gli strumenti di bordo" funzionano bene e gli indicano per l'appunto che è arrivato il momento di cambiare rotta e di convertirsi verso un'altra direzione nel progetto esistenziale.
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