Pantomimo: differenze tra le versioni

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Il [[tono]] della rappresentazione era spesso pacato ma più raffinato di quello mimico. Accanto al [[protagonista]] (''pantomimo''), che agiva il più delle volte coperto da una [[maschera]], stava a volte un [[attore]] con una parte parlata.
 
Per ogni pantomimo si scriveva un apposito libretto che conteneva le parti cantate dal coro e che era chiamato ''fabula saltica''. Scrissero libretti, attività considerata all'epoca poco onorevole ma redditizia, [[Marco Anneo Lucano]] e [[Publio Papinio Stazio]]. La figura del ''pantomimo'' sopravvisse in parte, nel [[medioevo]], negli spettacoli [[giullare]]schi, mista a quella del mimo e degli spettacoli definiti "minori".
 
Tra i pantomimi più famosi dell'età imperiale si ricorda Paride, che fu ucciso da [[Nerone]] dopo che egli gli fece da maestro per lungo tempo.<ref>[http://www.rivistaprometheus.it/rivista/iii68/teatro.htm ''Il "dopo Terenzio" fra Atellana e Pantomimo''] di Vito La Paglia in ''Prometheus'', Anno III. N. 68 - lunedì 05 gennaio 2004 e [http://www.larchetipo.com/2008/lug08/teatro.pdf Articolo di Ovidio Tufelli] su ''L'Archetipo'' del luglio 2008, pag. 6</ref> Un altro Paride pantomimo visse forse sotto [[Domiziano]].
 
==Note==