Francesco Piranesi: differenze tra le versioni

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Nel 1795 pubblica ''Monumenti degli Scipioni''.
 
Nel 1796, [[Gustavo IV Adolfo di Svezia]] divenuto maggiorenne, assume la reggenza e nel gennaio 1798 revoca a Francesco tutti gli incarichi diplomatici. Francesco restituisce le credenziali e rifiuta l'offerta di continuare a percepire la pensione dovutagli per la cessione dei marmi al museo di Stoccolma. Nel febbraio 1798 viene instaurata la [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]] cui aderisce Francesco ricoprendovi varie cariche pubbliche: direttore della polizia del generale Miollis e poi commissario per l'amministrazione delle finanze. Caduta questa nel settembre 1799, Francesco, assieme al fratello [[Pietro Piranesi|Pietro]], emigra esule a [[Parigi]] trasferendovi anche i rami della calcografia. Il suo grande prestigio e l'appoggio di Giuseppe Bonaparte gli procurano incarichi commerciali e artistici da parte del governo e lo agevolano nelle sue iniziative. Fonda la calcografia Piranesi Frères ristampando i rami portati da Roma e inizia una produzione di terrecotte a imitazione dei vasi antichi cosiddetti "etruschi" che però non ebbero successo dato il loro aspetto funebre, e vasi da giardino a [[Morfontaine]] in un complesso manifatturiero messogli a disposizione da Giuseppe Bonaparte, chiamando a operarvi vari artisti dall'Italia.
 
Dal 1804 al 1807 incide ''Antiquitès de la Grande-Grèce'' in tre tomi su disegni del padre, propri, e la collaborazione di Piroli ed altri, sua ultima opera.