...e allora senti cosa fò: differenze tra le versioni

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''Bologna '77'' è uno dei brani più belli di Stefano Rosso: traendo spunto dai [[Fatti di Bologna dell'11 marzo 1977|fatti di Bologna dell'11 marzo 1977]] e dall'assassinio di [[Francesco Lorusso]], passando per la morte di [[Giorgiana Masi]], ricordata nella seconda strofa (« e poi primavera / e qualcosa cambiò, / qualcuno moriva / e su un ponte lasciò / lasciò i suoi vent'anni / e qualcosa di più... »), citando le musiche di quegli anni (come [[Lilly (album)|Lilly]] di [[Antonello Venditti]]), conclude che i giovani del [[Movimento del '77|movimento]], sono come «il sole che splende per te, / e il grano che nasce, / e l’acqua che va: / è un dono di tutti, padroni non ha».
[[Immagine:Giorgiana Masi photo.jpg|300px|thumb|right|Giorgiana Masi, fotografia dal documento d'identità]]
Dopo ''Domani è un altro giorno'', brano minore, il disco si chiude con ''Letto 26 (seconda parte)'', in cui il cantautore cambia il testo originale della canzone: i nuovi versi, però, sono meno efficaci, e durante le esibizioni dal vivo degli anni successivi Stefano Rosso presenterà sempre questa canzone con i versi originali.